“Ogni volta che tagliano prendono di mira l’unico settore che dovrebbe essere finanziato”. I ricercatori degli Enti di Ricerca Pubblica si sono riuniti in presidio sotto il MIUR, Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, per cercare di ottenere un incontro con il Ministro Profumo. Gli ERP sono sotto la doppia forbice della riduzioni delle piante organiche e della spending review. Con il provvedimento di revisione della spesa ci sarà la riduzione dei finanziamenti agli Enti di ricerca pubblica, il taglio del 10% delle dotazioni organiche per il personale tecnico – amministrativo, la messa in mobilità del personale, il blocco del turn over e delle autorizzazioni ad assumere (fermo al 2008), e la soppressione di alcuni enti di ricerca, con mobilità coatta del personale: “C’è un’altra vittima predestinata di questa manovra, di cui nessuno parla: il personale precario, destinato di fatto a perdere il posto di lavoro dopo anni di attività”. “Così la ricerca in Italia finirà nel giro di qualche anno” – dicono i ricercatori – “Perché questi tagli si sommano ai tagli del precedente governo”. “L’INGV, come dimostrano anche atti parlamentari, avrebbe bisogno di un’aumento della dotazione organica”, dice un ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia “Siamo in mille di cui quattrocento precari, con i tagli, l’Ente non lavorerà mai a regime”. Anche L’INFN, che ha contribuito in maniera determinante, con il proprio lavoro alla ricerca che ha portato alla scoperta del Bosone di Higgs, subirà un taglio del finanziamento di del 50%: “Siamo l’ente più colpito tra quelli vigilati dal Miur, una settimana dopo essere stati celebrati su tutti i giornali, proprio non ce lo aspettavamo. Abbiamo trecento lavoratori precari a rischio, e l’Istituto aveva già subito un ridimensionato della pianta organica, nel periodo del ministro Moratti”. “Ci hanno detto che è in corso un tentativo da parte del Ministro di scorporare gli enti di Ricerca dal provvedimento della spending review ed eliminare i tagli, che non sappiamo se andrà a buon fine”, sintetizza Francesco Sinopoli della FLC CGIL al termine dell’incontro avuto al Ministero del corso del predio  di Manolo Lanaro

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