“Perchè mai si sono candidati Santoro e Freccero?”… “Basta  con l’esibizionismo”…, “Non siamo a Carnevale, lascino queste cose a quelli che sanno”… “Dove siamo nella Corea del Nord?”…
Queste alcune della reazioni della politica, e non solo quella berusconiana, alle civilissime autocandidature di Michele Santoro e di Carlo Freccero alla direzione generale e alla presidenza della Rai.
Se qualcuno volesse studiare le radici di quella che viene chiamata “antipolitica” farebbe bene a rileggere le esternazioni della malapolitica.

Quelli che si sono stracciate le vesti, perchè due tra i più autorevoli uomini della Tv hanno “osato” metterci la faccia, sono i medesimi che hanno invece trovato normale tacere di fronte alle liste di proscrizione, alle censure, alla cacciata dei migliori talenti, agli accordi illeciti con il concorrente, alle intercettazioni più invereconde, alla subordinazione della Rai a Mediaset, alle nomine di conclamati analfabeti messi lì per pilotare il fallimento prossimo venturo.
Chiunque di loro non sarebbe mai riuscito a vincere un pubblico concorso e a superare il giudizio di una Giuria autorevole e indipendente.

Santoro e Freccero, candidandosi, hanno compiuto un atto di amore verso il servizio pubblico e hanno detto no a chi vorrebbe lasciare imputridire tutto, magari prorogare il pessimo gruppo dirigente, oppure tornare a votare con la legge Gasparri, una norma che assegna ai governi e ai partiti la gestione diretta della Rai.
Non a caso la loro proposta ha raccolto migliaia di adesioni, innescando reazioni positive in chi, dentro e fuori la politica, non intende piegare il capo di fronte ai mazzieri del conflitto di interessi.

Articolo21 sta raccogliendo le proposte di candidatura per la Agcom e per la Rai, subito dopo si passerà alla fase della presentazione formale delle autocandidature.
Chiederemo a tutti i parlamentari di votare solo i nomi che usciranno da questa consultazione pubblica e trasparente.
Nella stessa direzione va l’iniziativa di Open Media Coalition che sta monitorando modi e metodi per la composizione delle Autorità di Garanzia e ha già chiesto all’Onu di inviare il delegato per i media in Italia.

Il prossimo 2 maggio questa coalizione presenterà le sue proposte a tutte le forze politiche nella sede della Camera dei deputati.
Monti e gli altri fingeranno di non sentire? Questa volta non potranno neppure nascondersi dietro  lo scudo dello spread impazzito, e neppure invocare i vincoli europei.
Se decideranno di far finta di nulla e di procedere come prima sará perché così hanno deciso, perchè non possono sfiorare il conflitto di interessi, perchè la riduzione dello “Spread” democratico non è una priorità, perché le logge di sempre hanno in mano il bandolo della matassa.

Naturalmente ci attendiamo, anzi preghiamo e supplichiamo di essere smentiti ma, per ora, i segnali non sono affatto incoraggianti.
Per questo vi invitiamo a partecipare alla “Rete della trasparenza” e ad inviare le vostre proposte di candidatura, ma anche di auticandidatura, al sito di Articolo21

Del resto se a Gelli, Berlusconi e Bisignani, è stato concesso di mettere bocca nelle nomine, sarà pur concesso alle cittadini e ai cittadini di esprimere una loro opinione?
Che almeno sia concessa una sorta di “par condicio” tra gli incappucciati e i comuni mortali…!

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