Il “divo” Sergio Marchionne arriva a Roma. L’ad di Fiat entra nel cortile di palazzo Brancaccio per il convegno Anfia con tre macchine di scorta, non parla con i giornalisti, poi svogliatamente cita Bruce Springstein e ripete in buona parte quanto già dichiarato ieri a Torino. “Cito una canzone del Boss per dire che ‘siamo a un miglio dall’inferno'”, poi spiega, “stiamo andando nella direzione giusta, abbiamo scampato il peggio, ma non siamo ancora abbastanza lontani dall’inferno”. “In Europa negli ultimi anni nulla è cambiato. Invece – prosegue – che sfruttare la crisi per ristrutturare l’industria dell’auto, l’Europa ha visto prevalere gli interessi nazionali e le ragioni della politica, che hanno impedito ad uno dei più importanti settori del nostro continente di abbandonare l’inefficiente modello del passato per mettersi finalmente su una strada virtuosa”. Inoltre stronca il mercato dell’auto elettrica: “Tutto lo sforzo normativo per promuovere l’auto elettrica porterebbe solo a un aumento dei costi, senza nessun beneficio immediato e concreto” e snocciola dei dati: “Per ogni 500 elettrica venduta negli Usa perderemo circa 10mila dollari”.

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