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Napolitano in visita a Pisa, bagno di folla
e contestazioni da alcuni studenti: “Vergogna”

Il Capo dello Stato ha poi incontrato gli studenti per pochi minuti. "Ci ha ascoltato"
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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Bagno di folla in piazza Garibaldi a Pisa dove il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato accolto da quasi mille bambini che lo hanno festeggiato. I piccoli hanno intonato al suo arrivo l’Inno d’Italia e Napolitano li ha salutati stringendo le mani a diversi di loro.

Contestazioni, invece, nei pressi della sede universitaria della Sapienza: alcune decine di studenti e militanti dell’area antagonista hanno gridato “Vergogna!” all’indirizzo del Capo dello Stato. Sono una cinquantina i contestatori che hanno atteso l’arrivo del presidente Napolitano fuori dalla Sapienza, tutti appartenenti all’area dell’antagonismo universitario di Pisa e alla Rete dei comunisti. Questi ultimi hanno anche distribuito un volantino nel quale si legge “Caro Napolitano non sei il nostro presidente, guerra e sacrifici falli tu. Non saremo tra chi festeggia la tua visita Pisa. Il vostro debito non le pagheremo e le vostre guerre non le faremo”. Tra gli slogan gridati all’indirizzo del presidente “La crisi non la paghiamo”. Fra i contestatori anche alcune bandiere no Tav.

Napolitano ha poi incontrato gli studenti. “Ha ascoltato con grande attenzione il sunto della lettera che gli abbiamo consegnato che era anche accompagnata da una nostra proposta di riforma dell’università”, ha riferito Emiliano Dovico esponente di Sinistra Per… e rappresentante dell’organizzazione studentesca degli organi di governo dell’Ateneo pisano. Lo studente ha poi sottolineato che nel breve colloquio il Capo dello Stato “ha seguito con attenzione i contenuti della lettera nella quale si affrontano i temi della crisi globale e difficoltà del sistema universitario italiano”.

Nella lettera consegnata a Napolitano gli studenti concludono: “Abbiamo le energie e le idee per cambiare il mondo in cui viviamo e non ci difetta il coraggio dell’immaginazione, che si scontra tuttavia con l’impermeabilità di un sistema partitico e di una classe politica oggi non in grado di interpretare i bisogno espressi dai movimenti della società civile e di interloquire conseguentemente, con essi su piano di ascolto e di pari dignità”.

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