Murad Karialan, a destra, e Bouzan Teken, al centro, due dei capi del Pkk

Almeno 24 morti e 18 feriti: è il bilancio di uno scontro tra forze di sicurezza turche e terroristi turchi del Pkk (il partito dei lavoratori curdi), avvenuto nel distretto di Cukurca e nel centro della città di Hakkari, ovvero nella parte più asiatica del Paese. Gli attacchi odierni sono i più sanguinosi degli ultimi 20 anni a firma del Pkk; per trovare un episodio più grave, infatti, bisogna risalire al massacro di Bingol del maggio 1993, quando furono ammazzati 33 soldati di leva. Appena appresa la notizia, il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha cancellato il viaggio di Stato in Kazakhstan, missione alquanto importante poiché lo Stato di Astana e le altre ex-repubbliche sovietiche turcofone sono una delle principlai priorità della politica estera turca. Seguendo l’esempio del capo del governo turco, anche il ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu ha cancellato una prevista visita in Serbia ed il vicepremier Bulent Arinc, portavoce del governo, sta rientrando dalla Macedonia. Ad Ankara, Erdogan ha convocato un vertice antiterrorismo.

I particolari del violento scontro a fuoco sono stati diffusi dall’emittente Ntv, secondo cui, negli attacchi simultanei compiuti dal Pkk nel sud-est della Turchia, sono stati colpiti otto “obiettivi” e gli “scontri”, iniziati verso l’una di notte, sono durati fino alla mattina. La maggior parte degli edifici attaccati si trovano nei pressi del confine con l’Iraq. Nell’area sono arrivati il capo di stato maggiore Necdet Ozel e i capi delle forza di terra, aria e mare. In arrivo anche i ministri della Difesa e dell’Interno. Fra i 18 feriti alcuni sono gravi e si teme che il bilancio di 24 morti possa aumentare.

La risposta di Ankara agli attacchi terroristici del Pkk non si è fatta attendere. Secondo fonti militari citate dall’emittente Ntv, alcuni commandos turchi sono penetrati nel nord dell’Iraq a caccia di terroristi del partito dei lavoratori curdo. La Turchia, del resto, stava preparando da settimane una nuova operazione di terra anti-Pkk in Iraq, ma non l’aveva ancora lanciata in attesa che fosse Baghdad a stanare i terroristi annidati soprattutto nella zona del monte Kandil. In particolare, secondo quanto riferito dall’inviato della tv araba Al-Jazeera, i caccia dell’aviazione turca stanno conducendo una serie di raid aerei nel nord dell’Iraq contro le basi dei ribelli curdi del Pkk. Bombardamenti veri e propri per una reazione durissima. In tal senso, emblematica la presa di posizione del presidente della repubblica turca Abdullah Gul: “La vendetta per questi attacchi sarà enorme. La Turchia combatterà con decisione contro il terrore e non sarà mai scossa dal terrore”.

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