Quello che tutti danno per scontato nell’apertura dell’Apple store di via Rizzoli è che sia normale. Normale non è e dovrebbe fare pensare la politica, i commercianti e i cittadini di Bologna.

Non è necessario essere profondi conoscitori di marketing o macroeconomia per capire che le scelte di Apple non sono effettuate casualmente. La casa americana non apre per divertimento i suoi negozi, ma dopo attenti studi.

Apple confida nel mercato bolognese e quel mercato lo cerca nel cuore della città non altrove. La scelta della casa di Cupertino è quella, per la prima volta in Italia, di non aprire in un centro commerciale, ma in un centro storico, diversamente dagli altri sette Apple store presenti sullo stivale, aperti fuori dai centri cittadini.

Il centro storico di Bologna ha da secoli le caratteristiche di un centro commerciale e a quanto pare chi viene da fuori se ne accorge. Migliaia di bolognesi e di italiani invece fanno chilometri ogni weekend per passare la giornata in outlet che ricostruiscono centri storici interamente pedonalizzati. Riuscireste a immaginare centinaia di persone fare shopping a Barberino del Mugello evitando autobus, taxi, macchine private e motorini?

L’apertura dell’Apple store è l’ennesima conferma che il centro va pedonalizzato più che si può. Con criterio, rivoluzionando la viabilità. La volontà della giunta di iniziare chiudendo l’asse della “T” il weekend del 17 e 18 Settembre è un buon inizio. Da lì si deve proseguire. Con criterio, senza improvvisare, ma velocemente.

Tutti vanno coinvolti, i commercianti e i cittadini, che per primi si troveranno un centro più fruibile, più vivo e più frequentato. I politici devono smetterla di proporre politiche di accesso totale che nel medio e lungo periodo si traducono solo in politiche di corto respiro (letteralmente).

I bolognesi, e i turisti che crescono sempre di più, meritano un centro più pulito (anche dallo smog e dal traffico) e quella mela che tra poco cadrà sulla città dalle vetrine di via Rizzoli 16 ricorderà quotidianamente una legge di forza gravitazionale felsinea ormai indiscutibile: il centro è e rimane il nostro tesoro più prezioso: è il nostro centro di gravità permanente. Pensare e fargli gravitare attorno una città desiderabile non è impossibile. Bologna ha le caratteristiche attrattive necessarie per chi vuole fare investimenti nel commercio: quello dell’azienda di Cupertino e la sua scommessa sono lì a dimostrarcelo.

Ai bolognesi tocca fare tesoro di questa legge e applicarla, sapendo che per farlo occorre una visione che vada oltre il proprio ombelico. Credo i tempi siano maturi.

Articolo Precedente

Sciopero Cgil, adesioni record. La piazza: “Sarà una dura battaglia” (video)

next
Articolo Successivo

Bologna, le gemelline siamesi non ce l’hanno fatta: “Impossibile un intervento”

next