La casa ecologica del futuro? Un “nido d’acqua”: uno spazio fluido, liberamente interpretabile, caratterizzato dall’acqua come materia in movimento. Questa almeno è la filosofia del Water Nest, abitazione costruita interamente con materiali ecocompatibili, emblema della nuova edilizia “verde” italiana. Il made in Italy sarà per una volta protagonista di Ecobuild 2011, la più importante esposizione a livello mondiale dedicata alla bioedilizia ed alle energie rinnovabili. Vetrina della presenza italiana è la casa acquatica: un “involucro abitativo” che, combinando impianti e corpi luce di design dal basso consumo energetico e alimentati da fonti rinnovabili, prova a testimoniare la reattività delle aziende italiane nel combinare bellezza e tecnologia. Imprese che, da oggi al tre marzo, saranno presenti in più di 100 nei padiglioni della London ExCel. Una bella differenza rispetto allo scorso anno, quando gli espositori nostrani sono stati solo 16. Stesso discorso per i nostri connazionali attesi per l’evento: più di mille, contro le poche decine delle scorse sei edizioni. Numeri apparentemente importanti anche per il Padiglione italiano: 1.300 metri quadri, il 150% in più rispetto al 2010, che, in questa settima edizione di Ecobuild, fanno di quello italiano lo spazio estero più importante. E pensare che fino a tre anni fa l’Italia non era nemmeno presente all’evento.

Un risultato importante, spinto dalla Camera di Commercio Italiana a Londra, nonché un utile rilancio dell’immagine del nostro Paese a livello internazionale. “Negli ultimi mesi è stato facile per la stampa britannica esporre le vicende della politica italiana girandole a nostro sfavore”, spiega il direttore generale della Camera di Commercio, Giuseppe Paoletti: “Ma chi viene in fiera in questi tre giorni può finalmente vedere sotto una luce diversa, più positiva, il nostro Paese e le nostre aziende”. Presenti all’evento ditte operanti nei settori del fotovoltaico, della ceramica e dell’edilizia. Ricco anche il programma, anche in termini di seminari e workshop.

Fiore all’occhiello del padiglione italiano rimane però il Water Nest, costruito nell’arco di tre giorni usando solo materiali ecocompatibili, compreso il marmo riciclato utilizzato per i pavimenti. Il “nido d’acqua”: “Sostenibilità”, ricorda Carlo Beltramelli, direttore artistico del progetto, “è sinonimo di acqua quale fonte primaria di vita”. Chissà poi se il messaggio passerà dall’esposizione alla produzione, spingendo settori come quello l’efficienza energetica, l’edilizia ecosostenibile e le energie rinnovabili a fare da volano per l’economia italiana. Crisi come opportunità, insomma, invece che nuda crisi.

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