“Si difenda nel processo, non dal processo”. A parlare è Daria Pesce, avvocato difensore di Nicole Minetti, ospite ieri sera di Gad Lerner all’Infedele. Pesce non ha negato la possibilità che la sua assistita possa essere rinviata a processo per favoreggiamento della prostituzione. “Escludo tassativamente”, dice, “che possa essere condannata per concorso alla prostituzione minorile, sul favoreggiamento potrebbe anche essere ascrivibile perché molte ragazze si sono rivolte alla Minetti, che aveva un rapporto affettivo con Silvio Berlusconi. Sul favoreggiamento contro Minetti ci sono indizi che potrebbero, non dico farla condannare, ma mandarla a processo”.

Pesce esclude che la linea difensiva della consigliera regionale possa entrare in conflitto con quella del premier. “Probabilmente no”, osserva, “se il premier si adegua alla nostra strategia difensiva”. Più in generale l’avvocato afferma di essere “amica di Berlusconi. Difendo  – dice – manager di Mediaset ma Berlusconi potrebbe difendersi in altro modo, come io ho fatto con Nicole Minetti: mi sono presentata davanti alla dottoressa Boccassini. Se il premier si presentasse probabilmente ne uscirebbe vittorioso. Assumendo un atteggiamento moderato. Io non faccio politica – conclude – ma ritengo che ci si debba difendere nel processo, non dal processo”.

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“Escludo ogni trattativa sul carcere duro”

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