Era il 2 dicembre 2009 e il senatore Nicola di Girolamo, in un’interrogazione al ministro degli Affari esteri, lanciava l’allarme: “Si apprende da organi di stampa che il canale musicale Mtv a partire dal 3 dicembre 2009 trasmetterà un reality show nel territorio nordamericano… Il programma Jersey Shore ha già provocato, sin dalla messa in onda del trailer, grandi proteste da parte della popolosa comunità italiana negli Usa; dalla pubblicità si evince facilmente come la rappresentazione del giovane italo-americano sia strettamente legata a stereotipi negativi… Un reality show… mostrerà a milioni di americani una supposta rappresentazione della realtà… Già nei decenni scorsi la produzione cinematografica statunitense ha proposto un’immagine dell’immigrato italiano legata indissolubilmente ad organizzazioni mafiose, creando un preconcetto che tuttora rimane una ferita aperta per la comunità italiana negli Usa… La comunità italo-americana ha già denunciato la continua rappresentazione degli italiani nella produzione filmica come criminali, rozzi, stupidi o buffoni, ma in questo caso si è di fronte ad una serie che ambisce a raccontare la vita vera dei giovani discendenti negli Usa; considerando i danni all’immagine degli italiani e dell’Italia già apportati da prodotti di fantasia e valutando l’impatto di un programma destinato ad un pubblico giovane e con pretese di documentazione della realtà in maniera esponenzialmente maggiore, si chiede di sapere quali passi il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per la salvaguardia del buon nome dell’Italia e degli italiani e specialmente delle molte centinaia di migliaia che vivono negli Usa, e dei nostri interessi turistici così gravemente lesi da questo programma televisivo”.

La risposta è finalmente arrivata da parte di Alfredo Mantica, sottosegretario per gli Affari esteri, il quale assicura che “la Farnesina segue con attenzione la vicenda di Jersey Shore, reality show statunitense che ha per protagonisti giovani italo-americani, anche attraverso l’ambasciata a Washington, affinché possa essere appoggiata ogni eventuale iniziativa promossa dalle principali organizzazioni italo-americane in difesa dell’immagine delle nostre comunità negli Stati Uniti”.

Un vero peccato che, nelle more tra l’interrogazione e la risposta, il senatore Di Girolamo sia diventato ex senatore: accusato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, violazione della legge elettorale e scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso, Di Girolamo si trova attualmente agli arresti domiciliari, avendo patteggiato con la procura di Roma una pena di cinque anni e la restituzione di quattro milioni e 700 mila euro. Il tutto, si suppone, per la salvaguardia del buon nome dell’Italia e degli italiani.

Intanto, tra le proteste delle associazioni degli italo-americani, il sito di gossip Tmz.com annuncia che la quarta edizione di Jersey Shore sarà girata in Italia e che i protagonisti, “ragazzi superpalestrati, tatuati, appassionati di birra e macchine, e ragazze anche loro di origine italiana, stratruccate, con tacchi a spillo e minigonna” stanno già facendo le domande per i visti. Stranamente Tmz aggiunge che non è stata ancora decisa la location del programma. Poco male, diamogli il tempo di arrivare e di ambientarsi, soprattutto leggendo le ultime notizie da Arcore, e anche la scelta della location risulterà naturale.

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