Ambientato tra il 1994 e il 2001, The Special Relationship – nelle nostre sale dal 10 dicembre tradotto ne I due presidenti –  in realtà ne mette in campo più d’una: il titolo allude, anzi denota, la “speciale relazione” tra il Regno Unito e gli Stati Uniti, focalizzandosi sul “regno” condiviso da Tony Blair e Bill Clinton, fratelli della Terza Via – alt, D’Alema non viene nominato – e pure d’armi.

Si parte, dunque, dalle lezioni che l’astro già consolidato del New Labour prendeva dall’entourage clintoniano per “infarinarsi” di politica internazionale. Bella trovata, se non fosse drammatica realtà, le ripetizioni saranno così efficaci da tradursi in guerra, quella “umanitaria” in Kosovo, di cui arriviamo alla fine, mentre Bush fa capolino e… nulla cambia, salvo il teatro del conflitto: Iraq. La relazione speciale tiene, proprietà indifferente al commutare dei presidenti: eppure, qualcosa di davvero speciale c’è. Ed è femminile: Cherie Blair e Hillary Rodham Clinton, toste più dei rispettivi, al netto delle ottime attrici (Hope Davis, Helen McCrory) che prestano il volto. Ma anche in rosa, se due è il numero perfetto, non è esaustivo: vi ricordate Monica Lewinsky, donna e scandalo dello stesso nome? E’ forse lei la relazione più speciale, non solo per Clinton e signora, bensì per la dialettica oceanica: “Se non ci fosse stato lo scandalo della Lewinsky, forse non ci sarebbe stata la guerra in Iraq e Al Gore sarebbe stato eletto presidente”, ha dichiarato il regista Richard Loncraine al 28° Festival di Torino.

Non a caso, il registro è drammatico, alla sceneggiatura c’è ancora l’esperto Peter Morgan, Michael Sheen è il riconosciuto sosia di Blair (The Deal, The Queen) e Dennis Quaid, non pago della depressione presidenziale sofferta in American Dream, incarna con i suoi odierni 56 anni i 48 del Clinton annata 1994, eppure sembra suo nonno: problema di trucco e parrucco, oppure è un altro elemento speciale? Chissà, ma è una “vecchiaia” sospetta, quasi presaga se non apertamente simbolica: povero Clinton, per questo avrà accettato il cammeo nel sequel alcolico Hangover 2 (Una notte da leoni in Italia)?

Altri segreti di Stato, come del resto la destinazione televisiva (HBO) sia in America che nel Regno Unito. Poco male, perché I due presidenti – dice Loncraine – “costituisce la terza parte di una trilogia (appunto, The Deal e The Queen) che Peter Morgan ha dedicato alla figura di Tony Blair: la scelta di rappresentarlo nei suoi rapporti con Clinton, anzichè con Bush, ne focalizza l’evoluzione, che ha infine portato l’Inghilterra a entrare in guerra. Si tratta della parabola personale e politica di Blair, comprensiva della sua conversione al cattolicesimo e di una tendenza alla megalomania che si è formata e accentuata nel corso dei suoi mandati”. Vi ricorda qualcuno? Strano, perché è proprio Medusa a portarlo nelle nostre sale…

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