Vi ricordate quando si parlava della scossa che avrebbe dovuto far crollare Berlusconi? Erano i tempi delle prime rivelazioni sul quel famoso compleanno di Casoria. C´è stato uno sciame sismico ma ha fatto cadere Dino Boffo che alla fine si è dimesso con la solidarietà di tutti. Che il direttore dell´Avvenire lasci dispiace perfino a Feltri, “umanamente”. Disumanamente a Feltri dispiace meno e infatti dichiara contemporaneamente: “abbiamo vinto”.

In nome del diritto alla privacy Berlusconi, fratello dell´editore del giornale che ha silurato Boffo, si è dissociato fin dal primo giorno dallo scoop-patacca (dimenticandosi però di invitare gli inserzionisti a ritirare i propri soldi dal Giornale), ma era troppo impegnato a far causa alle domande di Repubblica. Non ci si aspettava però sul caso Boffo la mobilitazione della Protezione civile. Bertolaso è solidale, ci piacerebbe che la Protezione civile si mobilitasse anche per le nomine in Rai, ma lo fa per le dimissioni del direttore dell´Avvenire. Bertolaso è empatico con i dimissionari: nessuno può capire Boffo meglio di me – dichiara in conferenza stampa a l´Aquila – perchè io sono un esperto di dimissioni.

E’ vero, da circa 9 anni Bertolaso si dimette ma poi torna. Nel 2007 si dimmette da commissario dei rifiuti in Campania, al governo c’era Prodi.

Ai primi di gennaio 2009 doveva dimettersi dai vertici della Protezione civile: in un´audizione parlamentare paventa di andarsene per i tagli previsti al suo settore in Finanziaria. Al governo c’è Berlusconi. Il 6 aprile il terremoto a L´Aquila ha dimostrato che sulla prevenzione sismica non conviene risparmiare, ma malgrado i tagli ci siano stati, anche Bertolaso c`è. Bertolaso si è occupato pure dei vulcani nelle Eolie, dei rifiuti in Campania, delle aree marittime di Lampedusa, della bonifica del relitto della Haven, del rischio bio nucleare, dei mondiali di ciclismo, della presidenza del G8 e nel marzo 2009 diventa pure commissario straordinario dell´area archeologica di Roma e Ostia Antica. Bertolaso ha voluto fugare le polemiche riguardanti questo suo ennesimo incarico così: “Come capo del dipartimento della Protezione civile mi occupo di preservare non solo la vita ma anche di garantire tutela e
protezione ai beni artistici e archeologici del nostro paese”.

Il terremoto del 6 aprile lo ha costretto a dimettersi in effetti, troppa carne al fuoco. E’ chiaro che se aumentano gli incarichi aumentano anche le probabilità di dimettersi.

Ma adesso Bertolaso si sobbarca di un altro fardello, preserva anche il direttore de L´Avvenire, è pur sempre una forma di vita, non ancora un bene archeologico. La solidarietà a Boffo è arrivata anche dal sindaco Alemanno che ultimamente ha chiesto punizioni esemplari per gli omofobi che colpiscono sempre più numerosi nella capitale, probabilmente confusi da quel saluto romano al Campidoglio il giorno della sua elezione della serie “Mo che è tornato er regime se torna a menà”. Maroni tra l´altro ha smentito che di questi tempi gli uffici di pubblica sicurezza siano impegnati a redigere informative sulle frequentazioni degli omosessuali, Boffo compreso, meno male… e dire che solo due anni fa il dibattito in Italia era sui “dico” ed eravamo già in ritardo …

Bertolaso ed Alemanno però sono due tipi protettivi: dicono spesso state a casa, mettete le catene e guidate con prudenza, mettetevi in viaggio solo se è necessario e se proprio dovete andare portatevi acqua e coperte in questa Italia poco sicura dove la soluzione è commissariare tutto, magari anche i giornali, in questa Italia delle ronde. Ma il campione è Rotondi che è riuscito ad essere solidale con Boffo e con Feltri, contemporaneamente. Sublime: Rotondi riesce a vanificare anche l´ultimo baluardo di senso di questa vulgata della “solidarietà” ai silurati ed esprime amicizia e stima a tutti. Se Bertolaso dovesse ma assumere anche la direzione dell´Avvenire si potrebbe dare a Rotondi la Protezione civile, è indubbiamente protettivo e così civile.

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