Hanno sfilato per le vie della Capitale, da Piazza della Repubblica a via dei Fori Imperiali, accompagnati dallo slogan “Corpi senza confini”, scelto per la nuova edizione del Roma Pride 2017, corteo dedicato ai diritti della comunità Lgbtq. Gli organizzatori parlano di circa 400mila manifestanti, seguiti dal bus di coordinamento a due piani e da un gruppo di Vigili del Fuoco, che ha scelto di partecipare per rivendicare i diritti sindacali della categoria. “Da 24 anni invadiamo gioiosamente le strade della Capitale”, ha detto Sebastiano Secci, portavoce del Roma Pride. “La libertà di essere così come siamo e così come vogliamo ce la siamo guadagnata con anni e anni di lotta”, ha aggiunto prima di invitare tutti a unirsi alla rassegna “per conoscerci, perché la conoscenza è l’unico modo per superare la paura del diverso che crea dei mostri”.

In prima fila c’era Nichi Vendola, di Sinistra Italiana, che con il suo compagno Ed Testa lo scorso anno è diventato padre facendo ricorso alla maternità surrogata. “Al Pride perché oggi più che mai c’è bisogno di lottare contro l’omofobia che è un delitto che colpisce soprattutto gli adolescenti”, ha detto ai cronisti che seguivano il corteo. “Al Pride contro il fanatismo e l’intolleranza per costruire la società dell’amore e delle diversità“. Monica Cirinnà, promotrice della legge sulle unioni civili, ha preso parte alla sfilata insieme al marito Esterino Montino, sindaco di Fiumicino: hanno voluto festeggiare così il loro anniversario di matrimonio.

Anche la deputata di Forza Italia Renata Polverini era presente: “La libertà è un valore che deve attraversare tutte le forze politiche e sociali e l’intolleranza e l’omofobia non hanno diritto di cittadinanza in Italia”, ha detto.

Al corteo si è unita anche una delegazione dei Vigili del Fuoco: “Spesso i cittadini ci considerano gli angeli del fuoco, siamo invece ultimamente una categoria bistrattata. Abbiamo un contratto scaduto da 10 anni e non ce lo rinnovano”, denuncia un vigile, arrivato a Roma insieme ai colleghi provenienti da tutt’Italia. “Non abbiamo diritto all’Inail, se ci facciamo male non abbiamo nessun tipo di risarcimento. Non siamo ancora inseriti nella categoria di lavoro usurante, è scandaloso. Non siamo equiparati alle altre forze dell’ordine, quindi siamo qui a rivendicare i nostri diritti. Quale occasione migliore di unirci al Gay Pride?“.

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