Un anno e mezzo di carcere militare al soldato israeliano Elor Azaria che il 24 marzo 2016 uccise a Hebron Abdel Fatah Sharif, assalitore palestinese già ferito a terra dopo aver accoltellato un membro dell’esercito di Israele. E’ la pena pronunciata dal Tribunale militare di Tel Aviv in base alla condanna del 4 gennaio per omicidio colposo. La pubblica accusa aveva chiesto tra i tre e i cinque anni di prigione.

“L’accusato – ha affermato la giudice, colonnello Maya Heller – ha colpito un terrorista senza alcuna giustificazione. Ciò in contrasto con un valore supremo, quello della vita. Il soldato Azaria è inoltre andato contro la ‘etica delle armi‘ che è alla base dello spirito di Zahal”, acronimo delle forze armate di Israele. I tre giudici gli hanno però riconosciuto diverse attenuanti: fra queste, la situazione complessa in cui quel giorno si era venuto a trovare in seguito ad un attentato palestinese contro i commilitoni, ma anche una certa disorganizzazione da parte dei suoi superiori diretti sul posto. Uno dei tre giudici, rimasto in minoranza, riteneva che Azaria avrebbe dovuto scontare una pena compresa fra 30 e 60 mesi. Gli altri due hanno preferito non calcare la mano. Ancora non è noto se gli avvocati del palestinese intenda presentare ricorso.

Bennet: “Soldato eccellente che ha solo eliminato un terrorista” – Il ministro dell’istruzione Naftali Bennet, del partito nazionalista Focolare ebraico, ha affermato che Azaria non deve scontare “nemmeno un giorno di carcere” e “va perdonato“. Altri ministri e deputati nazionalisti hanno convenuto con lui affermando che Azaria “merita la grazia“. Fuori dal tribunale militare centinaia di sostenitori hanno scandito slogan di condanna nei confronti dei giudici. “Anche chi non ama il verdetto e la sentenza, ha l’obbligo di rispettare il tribunale – ha scritto su Facebook il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman – si tratta infatti da un lato di un soldato eccellente e dall’altro di un terrorista (palestinese) che era andato ad uccidere ebrei. Che tutti lo tengano in conto”. L’importante, ha concluso, è che si faccia adesso “il necessario per mettere fine alla vicenda”.

Zoabi: “Quel che è accaduto è più grave di un omicidio taciuto” – E’ così che Haneen Zoabi, membro arabo della Knesset, il parlamento israeliano, ha commentato la sentenza. “Qui il criminale non è solo Azaria, ma anche il sistema politico e una cultura che non vedono nell’omicidio di un palestinese alcun problema, anzi rappresenta una semplice violazione per il sistema giuridico, e un atto di eroismo per il giudizio della società”, ha detto Zoabi in una nota. “Decine di omicidi analoghi sono taciuti, l’assedio di Gaza è una lenta operazione di omicidio che non suscita alcun dibattito e nessuna preoccupazione”, ha aggiunto la deputata.

Olp: “Giustizia israeliana sottomessa al razzismo dei coloni ebrei” – La condanna, ha commentato Hanan Ahsrawi, esponente dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, è una “evidente deformazione della giustizia e del sistema giudiziario israeliano, sottomesso all’estremismo dell’occupazione e del suo regime basato sull’apartheid rappresentato dal governo estremista israeliano e dai suo coloni”.

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