“L’insistenza della Germania di Angela Merkel sull’austerità nell’eurozona ha diviso l’Europa come non mai e una spaccatura della Ue non è più impensabile”. Il vice cancelliere socialista Sigmar Gabriel ha così soffiato sul fuoco della campagna elettorale tedesca in un’intervista a Der Spiegel attaccando duramente la cancelliera, dando così nuove ragioni a chi gli attribuisce un carattere impetuoso e imprevedibile. Gabriel cita tra l’altro i rischi politici in Paesi come Francia e Italia. “Una volta ho chiesto a Merkel cosa è peggio per la Germania: concedere a Parigi mezzo punto percentuale in più di deficit o avere Le Pen all’Eliseo? Ancora mi deve una risposta”, aggiunge il vice cancelliere del governo di Grande Coalizione.

“E’ osceno che Paesi come Francia e Italia, che stanno facendo le riforme, debbano sottostare a misure così pesanti per riuscire ad avere un mezzo percentuale sul deficit”, insiste più avanti sostenendo che “Helmut Kohl non avrebbe mai minacciato gli altri Paesi europei in questo modo”. Il delfino di Gerhard Schröder, 57 anni, se il ritiro di Martin Schulz dalla corsa verrà confermato, ha buone chance di essere il candidato cancelliere della Spd nelle elezioni federali di settembre in contrapposizione alla cancelliera Angela Merkel, che ha già annunciato la sua quarta ricandidatura per la Cdu.

L’ufficializzazione del candidato socialista è attesa nelle prossime settimane, ma la strada dell’Spd è tutta in salita con i sondaggi che danno il partito della Merkel oltre il 35% contro il 20 dei socialisti. Il tema più importante che divide i due partiti è quello degli investimenti la cui necessità per la crescita economica è spinta dall’Spd in contrapposizione al mantra dei conservatori incentrato sulla disciplina fiscale. Alla domanda se ritenga davvero di poter vincere le elezioni trasferendo denaro tedesco agli altri Paesi europei, Gabriel ammette che “la discussione è estremamente impopolare”. Ma, aggiunge, “conosco anche la situazione dell’Unione Europea. Non è più impensabile che si spacchi. Dovesse accadere, i nostri figli e nipoti ci maledirebbero, perché la Germania è il più grande beneficiario della Comunità Europea. Economicamente e politicamente”.

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