Lunedì mattina in un appartamento della periferia di Bologna è stata trovata morta Jenni Galloni, una ragazza di 25 anni incinta al quarto mese. A ritrovare il corpo è stato uno degli studenti che condivideva l’appartamento con la ragazza e le cause della morte sono ancora da chiarire anche se dall’autopsia disposta dal pm Stefano Orsi non sono emersi elementi significativi e non sono state trovate tracce di violenza sul corpo. Nella borsetta della ragazza sono stati rinvenuti alcuni documenti che ne attestavano lo stato di gravidanza e un grammo e mezzo di marijuana, in queste ore si attende l’esito degli esami tossicologici.

Fin qui sembrerebbe un altro triste caso di cronaca di cui i media trattano quotidianamente se non fosse per il fatto che sul profilo Facebook di Jenni da tre giorni appare la foto del suo cadavere. A pubblicare la foto è stata la madre che l’ha corredata di un post in cui sfoga la sua rabbia e la sua disperazione: “Dopo che ho visto gente di merda… scrivere di mia figlia io ora voglio che VOI ve la ricordiate come purtroppo questa immagine non me la leverò mai dalla mente”, e ancora: “Ora non la potete più toccare con le vostre sporche mani con le vostre false parole con i vostri plagi……non la potete più invitare a far festa ai rave….”.

Il post in tre giorni ha ottenuto quasi 500 condivisioni e più di 3500 commenti ma, come è naturale aspettarsi da un social network, non sono tutti commenti di condoglianze e cordoglio, ci sono anche molte critiche alla scelta della madre e anche molte offese e oltraggi alla ragazza per il suo stile di vita, insulti dai quali, per evidenti motivi, Jenni non può nemmeno difendersi. La pagina Facebook è stata acquisita agli atti e non è da escludere che la madre verrà sentita come persona informata dei fatti dato che nello stesso post lancia pesanti accuse contro alcuni amici della figlia ritenendoli corresponsabili della sua morte.

Proprio per questo non si capisce perché la foto del cadavere di questa povera sventurata debba essere ancora visibile a tutti su un social network nonostante le segnalazioni di molte persone compresa la sottoscritta che ritengono che esporre questa immagine pubblicamente comporti purtroppo una serie di reazioni e commenti che arrivano a sfiorare il reato di vilipendio di cadavere. Facebook ci ha risposto che la foto in questione non violerebbe gli standard della comunità ed è davvero singolare se pensiamo che una foto di nudo li viola eccome. Senza contare la spregiudicatezza di alcuni quotidiani on line (pochi per fortuna ma sufficienti affinché la foto rimanga in rete) che hanno ripreso e pubblicato la stessa foto. Si tratta di cronaca o di sciacallaggio? 

Alcuni hanno obiettato che ci sono stati casi simili come la pubblicazione su Facebook della foto del cadavere di Stefano Cucchi ma il caso Cucchi è completamente diverso perché sua sorella decise di pubblicare la foto in quanto secondo lei erano evidenti i segni di violenza e di deperimento sul corpo del fratello che non poteva essere deceduto per le cause stabilite dai periti. Ilaria Cucchi pubblicò la foto di quel corpo straziato quando capì che le autorità non avrebbero tenuto conto della sua versione dei fatti. Nel caso di Jenni, come ho già scritto, non ci sono evidenti segni di violenza sul corpo e gli inquirenti hanno appena iniziato le indagini. 

Tutti possiamo comprendere la disperazione della madre di Jenni ma dato che è impossibile comunicare con lei attraverso il profilo Facebook, se in questo momento ci sta leggendo la imploriamo di rimuovere quella foto e di raccontare tutto quello che sa agli inquirenti per stabilire se realmente ci sono dei responsabili nella morte di sua figlia. E’ davvero l’unico modo per rendere giustizia a una ragazza che non merita di essere ricordata distesa sul tavolo di un obitorio ma in tutto lo splendore dei suoi 25 anni, bella, sorridente e in compagnia del suo cane.

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