L‘ultimo capitolo della crisi di Deutsche bank, con dieci fondi di investimento speculativi che hanno ridotto la propria esposizione nei confronti del principale istituto di credito della Germania, ha affossato i mercati europei all’apertura di venerdì. Piazza Affari in avvio segnava -1,9%, maglia nera, mentre Francoforte cedeva l’1,6%. Nel pomeriggio sono arrivate nuove rassicurazioni dalle autorità tedesche e France Presse ha diffuso la notizia di un prossimo accordo con il dipartimento di giustizia statunitense per ridurre da 14 a 5,4 miliardi di dollari la multa per le pratiche scorrette nella vendita di obbligazioni garantite da mutui subprime. Così i listini del Vecchio Continente hanno recuperato terreno: Milano ha chiuso a +0,38% e Francoforte a +1,01, grazie al rimbalzo della stessa Deutsche che dopo aver toccato nuovi minimi storici, scendendo sotto la soglia dei 10 euro, ha chiuso in volata a +6,4%. Brillante anche l’andamento del titolo a New York, dove il rialzo è del 13,34% a 13,01 dollari.

Sul primo istituto tedesco, che secondo il Fondo monetario internazionale è la principale fonte di rischi finanziari globali a causa dei 30 miliardi di euro di derivati livello 3 che ha a bilancio e le cui azioni da inizio anno hanno ceduto il 55% del loro valore, restano comunque molte nubi. Il timore del possibile impatto della multa minacciata dagli Usa ha indotto giovedì una decina di hedge fund a spostare le loro partecipazioni in derivati su altri istituti. Anche perché nei giorni scorsi si erano rincorse indiscrezioni sulla necessità di un intervento del governo di Berlino, con soldi pubblici, a sostegno della banca. Voci smentite a più riprese dall’istituto e dall’esecutivo Merkel, ma confermate ancora mercoledì da Die Zeit.

“Ogni settimana abbiamo deflussi e ingressi e questa settimana non è diversa”, ha sostenuto con Bloomberg Barry Bausano, presidente di Deutsche Bank Securities e delle attività di hedge fund, senza dare indicazioni sui flussi netti registrati in settimana. Il portavoce dell’istituto Michael Golden ha commentato dicendo: “I nostri clienti di trading sono tra i più sofisticati al mondo. Siamo fiduciosi che la grande maggioranza di loro abbiano una piena comprensione della nostra stabile posizione finanziaria, dell’attuale contesto macroeconomico, del contenzioso negli Stati uniti e dei progressi che stiamo facendo con la nostra strategia”. I deflussi evidenziano comunque la percezione di un accresciuto rischio di controparte da parte di chi usa la banca guidata da John Cryan per le attività di clearing (compensazione).

Il settore bancario in Germania “è ben messo” le “attuali condizioni per il finanziamento delle nostre imprese” sono “eccellenti, sia per quanto riguarda l’accesso al credito sia per le condizioni” cui viene concesso, ha gettato acqua sul fuoco una portavoce del ministero dell’Economia tedesco durante la conferenza stampa del venerdì a Berlino. Poi Cryan ha tentato di rassicurare i mercati affermando che la “violenta speculazione” sul titolo è ingiustificata alla luce delle “solide fondamenta” della banca.

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