Il 14 luglio in Francia si celebra la Presa della Bastiglia, ma dal prossimo 1 luglio i cittadini di Parigi che guidano auto costruite prima del 1997 (e moto, prima del 1999) avranno poco di che festeggiare. Dopo circa un anno di discussioni, infatti, scatterà il piano annunciato dal sindaco Anne Hidalgo, che prevede per loro il divieto di circolazione all’interno dell’area urbana delimitata dalla cosiddetta périphérique dalle 8 alle 20 dei giorni feriali. Weekend escluso, dunque.

In meno di un mese, tutte le auto in circolazione a Parigi dovranno apporre un adesivo sul parabrezza che ne certifichi l’età e il livello di emissioni. I controlli verranno effettuati tramite checkpoint sparsi in giro per la città in ordine casuale: se si decide di ignorarli le multe sono di 35 euro, che l’anno prossimo diventeranno 76.

Il provvedimento si inserisce nella più ampia strategia di riduzione dell’inquinamento, da tempo giunto a livelli di guardia, della capitale francese. Una strategia, ambiziosa senza dubbio, che prevede il taglio del 75% delle emissioni inquinanti entro il 2050. Diminuendo da 50 a 30 km/h, tra l’altro, anche i limiti di velocità in alcune zone e raddoppiando il numero di piste ciclabili.

Come passo intermedio, inoltre, è prevista anche l’autorizzazione a circolare solo ai mezzi Euro 5 ed Euro 6, nel 2020: in pratica, l’asfalto della Ville Lumière potrebbe essere riservato solo a veicoli immatricolati dal 2010 in poi. Questo si, un provvedimento particolarmente restrittivo.

Non che il prossimo, francamente, non lo sia. Anche perché stiamo parlando di circa mezzo milione di macchine, a cui verrà proibito circolare durante il giorno dal lunedì al venerdì. Tra queste anche le auto storiche, i cui proprietari pretendono che per loro venga fatta un’eccezione e sono già sul piede di guerra. Così come diverse associazioni di consumatori, che oltretutto lamentano la perdita di valore residuo (fino al 50%) dei mezzi immatricolati prima del 1997.

Dal canto suo il sindaco Hidalgo pare essere insensibile alle lamentele, e tira dritta per la sua strada: ” i parigini hanno tutto il diritto di respirare aria pulita“. Difficile darle torto.

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