Come prevedibile, gli emendamenti dei due relatori Pd sulla prescrizione, presentati ieri in commissione al Senato e accolti con favore dai 5 stelle (“Li votiamo”), non vanno giù ai centristi della maggioranza. I testi presentati dai relatori Felice Casson e Giuseppe Cucca, che fermano definitivamente i tempi di estinzione del reato dopo una condanna in primo grado , “sono chiaramente un problema che investe il Partito democratico”, afferma il ministro dell’Interno e leader di Area Popolare, Angelino Alfano, al Corriere tv. “Dentro la commissione Giustizia – continua – c’è un residuo di area giustizialista storica, della vecchia sinistra. Ancora una volta il Pd sarà chiamato a scegliere tra la vecchia sinistra giustizialista, legata a un’idea che non prevede garanzie per il cittadino, e chi come noi ha un profilo più riformatore”. Simile la reazione di Ala, che con Ciro Falangafirmatario non molti giorni fa di un “lodo” che pareva aver messo d’accordo tutti o quasi, all’interno della compagine renziana – si chiede se i 5 Stelle siano considerati “in maggioranza”, visto che paiono aver ricevuto un trattamento migliore degli stessi verdiniani.

Dai centristi è un fuoco di fila: “Apprendiamo con stupore che i due relatori, entrambi esponenti del Partito democratico, hanno presentato proposte emendative che si pongono in direzione esattamente contraria agli impegni precedentemente assunti dal ministro Orlando. Invitiamo i colleghi Casson e Cucca al ritiro immediato delle loro proposte mai discusse e non condivise all’interno della coalizione”, afferma il capogruppo di Ap a Palazzo Madama Renato Schifani, che mette in guardia dalla formazione di “maggioranze trasversali” sul nodo più difficile che da mesi e mesi divide la compagine renziana. Sugli emendamenti – che per di più allungano la prescrizione facendola correre dalla notizia di reato e non da quando quest’ultimo è stato commesso, e intervengono in modo specifico anche sulla corruzione – c’è l’adesione del Movimento 5 Stelle, oltre che della minoranza del Pd (della quale d’altra parte Casson fa parte).

La prescrizione si conferma così un nodo in grado di far traballare, se non cadere, il governo Renzi. Se gli emendamenti non venissero ritirati, “si prospetterebbe inequivocabilmente l’ipotesi di una maggioranza trasversale che vedrebbe esclusa Area popolare, così come quella che ebbe a prospettarsi sul tema delle unioni civili, argomento comunque estraneo al programma di governo”, chiarisce Schifani. E consiglia al Pd di considerare le “valutazioni politiche consequenziali agli scenari che si potrebbero determinare su maggioranze trasversali riguardanti un tema sensibile e delicato”.

E i verdiniani? “Registro l’apertura da parte del Pd, qualora Casson parli a nome del partito, verso il M5s e una sottesa indisponibilità a confrontarsi con Ala sulla base del fatto che Ala non sarebbe in maggioranza”, polemizza in una nota il senatore verdiniano Falanga. “Casson ritiene forse di aprire ai grillini perché li considera in maggioranza?”. Poi l’esortazione al dietrofront: “Si preoccupasse Casson, insieme ai suoi colleghi di maggioranza, di individuare modifiche che assicurino una ragionevole durata dei processi. Ciò al fine di porre il nostro Paese tra gli Stati democratici e di diritto”.

Riesplode così la polemica sui “diversamente berlusconiani” – definizione del deputato di Si Arturo Scotto – nella maggioranza che sostiene il governo Renzi. A pieno titolo, come Ap, o dall’esterno, come Ala. E se gli M5s offrono il loro sì a una riforma in linea con il resto dell’Europa ma lontana anni luce dall’attuale ex Cirielli e dalle proposte di modifica finora messe sul tavolo, i primi segnali dal Pd sono volti a tranquillizzare Alfano e Verdini: “Ho parlato con i senatori Casson e Cucca che mi hanno comunicato che gli emendamenti da loro presentati in tema di prescrizione sono ipotesi di lavoro”, assicura il presidente dei senatori dem Luigi Zanda. “Il loro contenuto sarà quindi oggetto di analisi e confronto nei prossimi giorni nel gruppo del Pd e con la maggioranza”.  Lo stesso firmatario Cucca ieri aveva precisato che con il Nuovo Centrodestra la discussione sul punto sarebbe stata fatta dopo le elezioni amministrative.

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