Il campo di Idomeni era stato allestito per 1500 persone, ma con il blocco delle frontiere vi sono rimasti intrappolati 15mila rifugiati. Non ci sono spazi coperti, ne cucine o lavanderie. Gli unici servizi presenti sono una cinquantina di bagni chimici. Le famiglie arrivate a questa frontiera si sono sistemate in tende da campeggio, inadatte al clima freddo e umido di questo periodo dell’anno. L’unica soluzione, per cucinare, scaldarsi e far asciugare  vestiti e coperte bagnati dalla pioggia, è il fuoco. Per giorni i profughi hanno raccolto la legna secca nelle campagne attorno al campo, ma la richiesta era troppa. Un gruppo di volontari mette a disposizione ogni giorno diverse tonnellate di ceppi di legno. Non c’è un sistema o qualcuno incaricato alla distribuzione. Così, all’arrivo del carico di legna, il camion viene preso d’assalto

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