Quasi 52 miliardi di euro. Mai i costruttori di auto avevano investito tanto nell’arco di dodici mesi. Ricerca e sviluppo esclusa, visto che solo in Europa la spesa calcolata dalla società Strategy&Unternehmen ammontava a 41,5 miliardi. E così il 2015 verrà archiviato come l’anno record, che ha superato del 45% la spesa dell’intero 2014, che già di suo aveva fatto registrare uno storico primato.

Il dato è stato pubblicato dal quotidiano economico finanziario tedesco Handelsblatt al quale la società di consulenza EY ha messo a disposizione i risultati di un’indagine che ha riguardato i 16 principali costruttori a livello planetario.

La maggior parte dei 51,9 miliardi è stata investita negli Stati Uniti (13,5), il secondo mercato al mondo come volumi, ma anche quello più redditizio. La Germania è seconda (12) seguita da Messico (4,9), Cina (4,5) e Spagna (4,2). La fiducia nella ripresa dei mercati è la molla che ha innescato i massicci investimenti dei costruttori, sempre più “mobili” e veloci nelle reazioni, come dimostra l’esempio della Russia. Tra il 2010 ed il 2014 nel paese erano stati spesi 9 miliardi di euro, ma con le sanzioni e l’implosione della domanda, nel 2015 l’investimento è sceso ad appena 300 milioni. Le case si adeguano in fretta e dirottano i capitali là dove servono. O dove credono che possano servire, perché non sempre i tempi sembrano quelli giusti.

In Brasile Fiat Chrysler Automobiles, ad esempio, ha sostenuto costi per 2,2 miliardi di euro per realizzare il modernissimo stabilimento di Pernambuco. Con poco meno del 18% di quota, nel 2015 Fiat si è confermata leader di un mercato che lo scorso anno ha perso quasi un quarto dei volumi. Il Messico, il nuovo eden dei costruttori, è diventato uno dei maggiori produttori al mondo grazie alla posizione geografica, agli accordi NAFTA ed al basso costo del lavoro. In Spagna, sul solo sito principale di Martorell, Seat ha speso 3,3 miliardi.

Secondo EY nel 2016 non ci si può aspettare un’altra simile ondata di investimenti. Anche perché Volkswagen, prima lo scorso anno con 10,1 miliardi (35,1 tra il 2010 ed il 2015), ha già annunciato un taglio. Daimler era seconda con 9,4, seguita da Ford con 8,5, General Motors con 8,2, FCA con 5,2, Toyota con 3,6, Hyundai con 2, Nissan con 1,5, Honda con 1,1, PSA con 0,7, BMW con 06, e Renault con 0,5.

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