Roma, la protesta dei malati di Sla al Ministero dell'Economia

In una società che rimuove la malattia (e la morte) come un inciampo al valore produttivo (quindi sostanziale) di una persona, è fondamentale segnalare chi cerca di dare sollievo, accompagnandoli con dignità fino alla fine della vita, ai malati terminali. Il cammino di Vidas con 30mila pazienti assistiti da quando l’associazione è nata, circa 33 anni fa, inizia dalle cure gratuite a domicilio e dal prezioso nomadismo di casa in casa dei volontari che (assieme a medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, fisioterapisti) si spendono notte e giorno per evitare al malato terminale l’ulteriore condanna dell’indifferenza totale.

Un cammino controcorrente e importantissimo anche sul piano culturale: concetti come “terapia del dolore” e “cure palliative” sono stati per troppi anni emeriti sconosciuti per il grande pubblico. Senza contare che riflettere sulla morte (che democraticamente riguarda tutti) aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche esistenziali di più ampio respiro. Perché chi sa rispettare la morte saprà anche rispettare la vita; perché chi è solidale con chi se ne va, saprà anche essere accogliente con chi arriva. Un’altra onlus che accompagna il malato che si deve porre la terribile domanda del “quanto tempo mi resta da vivere ?” è l’Ant Italia (Associazione Nazionale Tumori), la cui missione principale è quella di creare un nuovo approccio con i sofferenti di tumore in fase avanzata attraverso un’assistenza domiciliare a ciclo continuo. Che si realizza con gli Ospedali domiciliari oncologici (servizio medico a casa del malato); con gli Hospice domiciliari oncologici (sostegno psicologico al malato e alla famiglia); con il Programma porta-a-porta (trasporto gratuito del paziente dal domicilio all’ospedale e viceversa); con il Programma pasti-a-casa (che fornisce ai pazienti indigenti pasti caldi e completamente gratuiti).

Grandi esempi di solidarietà umana e di approccio etico, perché soltanto una società che si ricordi della dignità di chi sta terminando il suo percorso in vita, potrà garantire il rispetto delle esigenze di chi si sta affacciando alla vita (i citatissimi giovani, sbandierati con troppa facilità in ogni programma politico).

Articolo Precedente

Giornata internazionale della pace, in marcia per fermare i barbari di casa nostra

next
Articolo Successivo

L’immigrazione non va demandata, facciamo un referendum europeo

next