Danze indonesiane al Suq - Foto di Max Valle
Danze indonesiane al Suq – Foto di Max Valle

In tempi di scontro e di rifiuto dell’altro, soprattutto quando mostra il volto di chi arriva da paesi lontani e chiede accoglienza e comprensione, rilanciare i temi del dialogo attraverso la cultura e l’arte è d’obbligo per chi da anni come il Suq è in prima linea nel farlo.

Ben venga dunque il risultato positivo di un Bando di Fondazione Cariplo sul Protagonismo dei cittadini che consentirà di “fabbricare il dialogo” a Milano, per un anno, traguardando marzo 2016, con un evento centrale a settembre 2015: il Suq delle Culture, dal 27 settembre al 4 ottobre a Fabbrica del Vapore.

Tante le azioni già iniziate all’insegna di recitare, cucire, abitare, disegnare, suonare il dialogo. Workshop di recitazione, stage di avvicinamento e perfezionamento per dj, atelier di creazione di abiti e accessori a partire dai propri dismessi… sono alcuni esempi delle attività proposte, i cui risultati saranno poi valutati dal pubblico grazie ad una piattaforma web.

E la settimana del Suq delle Culture punterà molto su laboratori artigianali, atelier, coinvolgimento attivo dei cittadini per un confronto tra culture e generazioni. Non solo grandi ospiti e spettacoli, ma performance nate “dal basso”, per far sentire la voce di tutti, per conoscere tante forme nuove di creatività, per dargli spazio. E metterle in comunicazione per far vincere la conoscenza.

Una scommessa non facile, in queste giornate connotate da toni molto caldi che non si arrestano neppure nel pieno dell’estate, anzi paiono incendiarsi insieme al caldo rovente di questo agosto.

Eppure occorre provarci, perché come ha detto Julia Kristeva in una intervista al Suq di Genova il mondo è in movimento, i flussi migratori non si arresteranno, vanno trovate nuove formule di vita e di convivenza, e il Suq è un’idea molto contemporanea…

video intervista a Kristeva

Certo, non basta. L’ impegno deve essere quotidiano, capillare. Alla cultura, ai linguaggi artistici più capaci di essere interattivi, come lo spettacolo dal vivo -musica, teatro, danza – va chiesto uno scatto, entrare in nuove dimensioni e nuovi luoghi, raggiungere le periferie, geografiche e non, dove più evidenti sono le fratture, le crepe, lo smarrimento. Uscire dai confini vellutati di rosso dei teatri o dei musei. Aggregare nuovo pubblico, utilizzare nuovi linguaggi, innovazione e sguardo internazionale: è quanto chiede l’Unione Europea con le linee del nuovo Programma Cultura, e quanto pare interessare anche il MiBACT.

Il progetto ideato da Sunugal, Chance Eventi –Suq Genova, Mascherenere, con il Comune di Milano mette in relazione un contenitore di buone pratiche come Fabbrica del Vapore e una best practice come il Suq. Secondo Modou Gueye, presidente di Sunugal e Carla Peirolero fondatrice di Suq Genova, “l’incontro può dare vita a un palinsesto unico nel suo genere”.

E’ quanto ci si augura, invitando a partecipare chi la pensa diversamente, o è scettico su politiche di integrazione attraverso la cultura. Potrà venire a dire la sua, nel rispetto delle opinioni di tutti. In uno spirito di pace e di confronto.

Perchè il dialogo si fabbrica, insieme.

Presto online il programma.

Articolo Precedente

Aurora Ramazzotti, perché mai non dovrebbe presentare X-Factor?

next
Articolo Successivo

Ricky Farina parla con la propria bocca

next