La procura di Ferrara ha aperto un fascicolo relativo alle dichiarazioni dell’ispettore della Polizia di Stato Alessandro Chiarelli. L’ufficiale, nel corso della presentazione di un suo libro dedicato al caso di Federico Aldrovandi, ha detto: “Anche a Ferrara ci sono state altre situazioni molto dubbie risolte in modo abbastanza ‘in carrozza’”.

Poco prima Chiarelli aveva criticato la gestione della vicenda da parte della questura. Molti errori furono fatti, secondo l’agente di Polizia, già nelle ore successive all’omicidio colposo del diciottenne. “Era sbagliato già il mattinale – spiegava Chiarelli – nel quale nemmeno si parlava dello scontro, un tentativo riduzionista per risolvere la situazione come se ne sono visti tanti nel corso dei decenni in Italia”.

Dopo questa considerazione generale, la riflessione dell’autore del libro si è spostata sul particolare, nella città in cui vive, dove a detta sua ci sarebbero stati altri casi dubbi.
Mentre sul significato di quelle parole in consiglio comunale si è già attivato il consigliere di Sel Leonardo Fiorentini, per chiedere al sindaco di promuovere le azioni necessarie a “fare chiarezza nei confronti della città sulle vicende evocate dal funzionario di polizia”, la magistratura estense si è già attivata con un fascicolo in mano al procuratore capo Bruno Cherchi.

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