La questione cucina non appartiene a tutte. E’ una cosa che divide, soprattutto nel momento in cui tutti parlano di food, ed Expo sta diventando il grande manifesto di un’Italia alla ricerca di ricette per la vita. Ho parecchie amiche diventate “ambasciatrici” di We, il progetto Expo dedicato alle donne, e ho avuto modo di conoscere chi, in Fondazione Mondadori, segue la scrittura, le interviste e i contenuti del sito internet e seguo gli appuntamenti dedicati a noi, appunto.

Il come, e non solo il chi, di chi ha organizzato questa “fetta” di Expo non solo mi piace. Mi ha riportato a quei momenti di “sorellanza” in cui tutte le donne, intorno ad un tema importante, si sentivano come strumenti di un concerto: i primi slogan di Se non ora quando e di Pari O Dispare nonché ai primi passi di Valore D un’associazione che oggi unisce sotto il suo cappello non solo persone, ma aziende impegnate nella valorizzazione del ruolo femminile.

We è un contesto in cui da una parte ci viene chiesto di pensare al nostro “segreto” per la vita, e dall’altro vengono stimolate e premiate neo imprenditrici che si cimentano nell’innovazione e nell’ambiente.

Ripensando a quanto avrei risposto se mi fosse stata chiesta la “mia ricetta”, mi è saltato in mente un libro che ho letto da poco – scritto peraltro da un’ambasciatrice Expo, Manuela Porta ed Emanuela Cavalca Altan.

Il titolo la dice tutta. Risparmia, Recupera​ & Ricicla. Non è un “classico” manuale di cucina perché è arrivato sino a me, nonostante io appartenga alla categoria di coloro che la cucina, proprio no. 3R in cucina contiene idee per realizzare ricette con ingredienti poveri, e riutilizzare tutto ciò che trovi inaspettatamente nel frigo. Non solo. E’ un libro tratto da quaderni antichi delle nonne, che rimette in ordine appunti sparsi di come, con ingredienti economici e cotture brevi, si possa risparmiare energie, tempo, e ricordare il passato in modo divertente, e creativo.
3r-cucina

La ricetta di Risparmia, Recupera​ & Ricicla, per una persona come me, è una metafora di vita. C’è chi lo fa con i mobili ritrovati in solaio, chi con i piccoli oggetti di credenze che oggi non esistono più, e soprattutto c’è chi lo fa con i racconti, le storie e i valori tramandati di padre in figlio. Il valore dell’antico ed imperfetto contrapposto al nuovo a tutti i costi. Il quaderno sgualcito al posto delle tante rubriche intonse. La possibilità di non ispirarsi “solo” ai grandi e stellati consiglieri, ma anche alle piccole famigliari abitudini. Il tornare a se stessi e alla propria storia, e da essa evolversi e rimodulare la propria vita.

Se potessi, la mia ricetta per la vita, si chiamerebbe così: 3R.

E, a proposito, per chi volesse acquistare il libro di Manuela Porta ed Emanuela Cavalca Altan, il libro è edito da Cairo Editore. Lo trovate in libreria.

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