I romani se lo ricordano ancora bene quel 3 febbraio 2012 e i giorni che seguirono: Roma coperta da una coltre di neve, l’esercito impegnato a liberare le strade impraticabili, scuole e uffici chiusi, diversi quartieri della città paralizzate. Il sindaco Gianni Alemanno non aveva fatto nulla per evitare che la Capitale sprofondasse nel caos, salvo poi farsi fotografare in strada con la pala in mano a spalare e a gettare sale da cucina sull’asfalto quando ormai era troppo tardi. Anche sull'”emergenza neve“, rimasta nell’immaginario collettivo dei romani come una delle macchie più evidenti della gestione Alemanno, la “cupola” degli amici del sindaco è riuscita a imbandire la sua tavola fatta di tangenti e appalti truccati. Lo scrive il gip Flavia Costantini nell’ordinanza di custodia cautelare con cui la magistratura ha sollevato il velo sulla “Mafia Capitale“, capace di orientare le decisioni di politici di destra e di sinistra a palazzo Senatorio.

I protagonisti sono due: Salvatore Buzzi, perno organizzativo attorno al quale ruotava tutto il sistema svelato dai pm, gestore di una rete di cooperative che spaziano dalla raccolta dei rifiuti, alla manutenzione del verde pubblico, fino all’accoglienza di profughi e rifugiati; e Claudio Turella, responsabile del servizio di Programmazione e Gestione Verde Pubblico del Comune. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, avrebbe richiesto “ai competenti organi della Giunta Comunale di orientare la destinazione di risorse economiche in bilancio in settori cui erano interessati soggetti economici riconducibili al Buzzi”. Non solo: Turella avrebbe anche pilotato un appalto per la sistemazione del verde pubblico in favore di una delle cooperative dello stesso Buzzi. Il tutto in cambio di 40 mila euro.

La “cupola”, ipotizzano i pm, riusciva a influenzare le decisioni del Campidoglio in tema di bilancio. Dal verbale delle deliberazioni dell’Assemblea capitolina della seduta pubblica del 29/30 novembre 2012 risulta “l’utilizzo del ‘fondo riserva’ destinato alla copertura di spese non prevedibili (…) per un importo pari ad euro 10.582.839,12; tra dette spese , figurano diversi milioni di finanziamento per l’emergenza neve”. In questo contesto Turella si era impegnato in favore della “Cupola”: “Nel corso dell’emergenza maltempo a Roma – scrivono i pm – a proposito della determinazione dell’ammontare del corrispettivo per la manutenzione delle piste ciclabili, originariamente previsto in 800.000 euro al lordo di Iva, il Turella si sarebbe attivato a trasformare l’originaria previsione in 800.000 euro al netto di Iva“, in modo da aumentare lo stanziamento.

Buzzi a Turella il 30 novembre 2012: “Mo tra poco vado al Comune pe’ vede’ se passa ‘sto cazzo di bilancio”

Ma l’influenza della Mafia Capitale arriva persino a pilotare gli appalti: “Dalle conversazioni intercettate – recita l’ordinanza – emerge che Claudio Turella e Rossana Calistri, in qualità di addetta alla Commissione, si adoperavano per favorire l’aggiudicazione, in data 14.5.2013, in favore di cooperative riconducibili a Salvatore Buzzi di una nuova gara per la sistemazione del verde pubblico del Comune di Roma, a discapito della cooperativa “Il Solco”, nonostante quest’ultima, a dire degli stessi pubblici ufficiali interessati, avesse tutti i requisiti per vincere la gara“. Turella, membro della commissione esaminatrice del bando, segue passo dopo passo l’iter per l’aggiudicazione e tiene costantemente informato Buzzi: “Turella chiamava il Buzzi, invitandolo a passare per leggere il bando” e “comunicava al Buzzi: “Risolto”, dopodiché lo invitava a chiamarlo urgentemente; questi veniva poi contattato da Rosanna Calistri (…) che lo informava che avrebbe dovuto modificare l’offerta per ottenere un punteggio migliore della cooperativa Il Solco ed il Buzzi chiedeva alla donna di assegnare alla predetta cooperativa “qualche punto de meno, uno solo io perdo” e la Calistri rispondeva che ne avrebbe parlato con Turella”. Quanto costano i servizi di Turella? Il responsabile del servizio Verde Pubblico aveva chiesto 100 mila euro, poi le parti si erano accordate per la somma di 40 mila euro “evidentemente come tangente per l’emergenza neve”.

Alemanno a Scozzafava sul bilancio pluriennale 2012/2014: “Senti noi qui abbiamo rimediato quindici milioni…”

Anche Alemanno figura nel capitolo dedicato dai magistrati alla vicenda. Il 23 novembre 2012 , in seguito alla “interferenza avuta dall’associazione nella programmazione del bilancio pluriennale 2012/2014 e successivo bilancio di assestamento di Roma”, il sindaco telefona ad Angelo Scozzafava (all’epoca dei fatti alla guida del dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della salute del Comune e impegnato a favorire, secondo gli inquirenti, le cooperative di Buzzi anche sul versante “emergenza immigrazione”), dicendo: “Senti noi qui abbiamo rimediato quindici milioni…”, ricevendo i ringraziamenti dell’interlocutore. Qualche giorno dopo, il 28 novembre, si legge ancora, “il Buzzi dal conto intestato al Consorzio Eriches 29 effettuava un bonifico di euro 5000,00 a favore della Fondazione Nuova Italia, avente come causale “contributo a sostegno delle attività istituzionali””. Il presidente della Fondazione Nuova Italia è Gianni Alemanno.

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