C’è una telefonata che più delle altre ha insospettito gli investigatori dell’inchiesta sull’America’s Cup a Napoli. Parte dal cellulare di Paolo Graziano nella notte tra il 6 e il 7 marzo 2012. L’ex capo degli industriali partenopei, regista con pieni poteri dell’organizzazione della kermesse che si svolgerà nel mese successivo sul lungomare di via Caracciolo, discute con un avvocato di un intoppo nella gara d’appalto per l’allestimento del villaggio sportivo. La stazione appaltante è il Comune e il bando stabilisce la presentazione di almeno due offerte per procedere. Ma ne è arrivata, valida, una sola. “Allora, scusa – propone Graziano – diamola a quella che ha vinto la nostra e non se parla più”. “La nostra” è la gara per la concessione del servizio di raccolta delle sponsorizzazioni. Bando di competenza di Acn (America’s Cup Napoli), la società di scopo creata da Comune, Provincia e Regione con l’Unione Industriali per coordinare l’evento velico, di cui Graziano è amministratore. Peccato che l’appalto delle sponsorizzazioni verrà assegnato alle 15 del 13 marzo successivo. Sei giorni dopo la telefonata. A un consorzio temporaneo d’imprese composto dalla mandataria Jumbo Grandi Eventi spa, da Film Master Events srl (azienda di un gruppo in cui figurano Aurelio De Laurentiis, Diego Della Valle e Luigi Abete, ndr) e da Infront Italy srl. “Si appalesa sempre più chiara la circostanza che la gara sia stata gestita con procedure irregolari, atteso che si conosce il suo vincitore ancor prima dell’espletamento della formale procedura di aggiudicazione – si legge in un’informativa del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Napoli all’attenzione dei pm Graziella Arlomede e Marco Bottino – e non può essere rubricato come una semplice coincidenza il fatto che entrambe le gare, sia quella di Acn che quella del Comune, hanno visto vincitore il medesimo raggruppamento”.

Associazione a delinquere finalizzata al falso e alla turbativa d’asta per ‘controllare’ il fiume di denaro degli appalti dell’America’s Cup

L’accusa inchiodata nell’avviso concluse indagini notificato a ottobre è durissima. Associazione a delinquere finalizzata al falso e alla turbativa d’asta per ‘controllare’ il fiume di denaro degli appalti dell’America’s Cup. Ne sono indagati Graziano, un paio di consulenti, un dirigente comunale e la legale rappresentante della Jumbo, Rossella Bussetti. “Nostra Signora degli appalti vinti”, il titolo che le dedicò un reportage di Antonio Massari su ‘Il Fatto Quotidiano’ del 24 giugno 2013. La Bussetti era stata appena arrestata a Palermo con l’accusa di concorso in turbata libertà degli incanti nell’ambito di un’inchiesta che vedeva al centro il Ciapi, l’ente di formazione siciliano. La Jumbo vanta un palmares impressionante. Ha avuto incarichi per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, l’America’s Cup a Valencia, i Mondiali di calcio 2010 in Sudafrica, i mondiali di scherma 2011, tre edizioni degli Eni Award, due Expo, l’organizzazione del summit G8 all’Aquila. Il bilancio 2012 si è chiuso con un attivo di 22 milioni di euro. Forte di queste credenziali, ‘Lady Jumbo’ arriverà a lavorare anche a Napoli. Ma muovendosi con un anticipo che desterà più di un sospetto. Basta rileggersi una telefonata intercettata dal Noe nell’ambito di un’inchiesta del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e del sostituto Henry John Woodcock su Finmeccanica, e poi passata ai pm della Coppa America. E’ del 14 dicembre 2011, quattro mesi prima dell’assegnazione degli appalti. Paolo Graziano parla con un tale ‘Mauro’.

Paolo: Senti, invece, ieri con la matta come è andata?

Mauro: Chi è la matta?

Paolo: Rossella (verosimilmente la Bussetti, annota la Finanza, ndr)

Mauro: (risata) ah ah… Rossella è andata bene perché con Pippo abbiamo… come dire…

Paolo: Imbrigliata…

Mauro: tu eh adesso noi facciamo, noi faremo in assemblea, quando ci sarà, venerdì, lunedì insomma quant’è… la proposta di questo affidamento no… generico dell’attività, la prima ipotesi che abbiamo fatto…

Paolo: Sì sì

Mauro: E ha detto Pippo… se le prestazioni che Acn richiede no? Sono prestazioni che non sono onerose per Acn per la quale c’è un ricavato e non c’è nessuno impegno, anzi c’è la manleva su tutto se non si fa la Coppa America, se non c’è il villaggio e noi possiamo andare tranquilli…

Paolo: Certo certo

Mauro: Possiamo andare tranquilli chiediamo le tre offerte nel giro di una settimana procediamo…

Paolo: Perfetto, ottimo, ottimo…

C’è poi una serie di tre telefonate tra Graziano e un tale Nino. I due si chiamano il 7 febbraio 2012, un mese prima dell’aggiudicazione degli appalti. I brogliacci della Finanza le riassumono così: “Nino chiama Graziano e dice di aver contattato il presidente di Filmaster, attualmente a Dubai, il quale gli ha riferito che per le riprese video della Coppa America è stato già contattato da qualcuno, che Nino e Graziano ora cercheranno di capire chi sia… (“uno dei collaboratori è stato già a Napoli a fare sopralluoghi” dice Nino in una telefonata) Graziano chiama Nino per chiedergli se il sopralluogo della Filmaster a Napoli per la Coppa America è stato fatto insieme alla Jumbo… Nino chiama Graziano per confermargli che effettivamente Filmaster ha una joint venture con Jumbo per la Coppa America, a Napoli è già andato Marco Balic”. Chi è Balic lo spiega bene Graziano nell’ultima telefonata: “È il più grande direttore artistico che c’è al mondo, Marco Balic è quello che ha fatto le Olimpiadi di Torino”.

L’inchiesta coinvolge marginalmente il governatore della Campania Caldoro, il sindaco sospeso de Magistris e il deputato azzurro Luigi Cesaro

Balic a Napoli diverse settimane prima dell’apertura delle buste è uno degli indizi sufficienti a far ritenere gli inquirenti che “le telefonate fanno emergere accordi e pattuizioni realizzate precedentemente all’aggiudicazione della concessione, idonee a rimarcare il profilo irregolare di una procedura selettiva che appare sempre più come un’operazione di pura facciata, attuata al solo fine di ufficializzare e legittimare un’assegnazione a soggetti di fatto già individuati”. Ma le gare d’appalto bisogna comunque farle. E Graziano muove amicizie e influenze per provare a inserire nelle commissioni qualche magistrato e i più autorevoli professionisti di Napoli. L’informativa contiene un paio di sue telefonate all’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi, ex parlamentare Pds ed ex membro laico del Csm. “Ti voglio ringraziare – gli dice il 29 febbraio 2012 l’ex capo di Confindustria Napoli – che hai accettato questo famosissimo incarico che a noi ci dai lustro hai capito? Poi ti spiego meglio da vicino”. Siniscalchi è finito anche lui sotto inchiesta, per concorso in falso e tentato abuso d’ufficio. La Procura sostiene che ha fatto parte di una commissione che ha cercato di favorire la Jumbo. L’inchiesta coinvolge marginalmente il governatore della Campania Stefano Caldoro, il sindaco sospeso Luigi de Magistris e l’ex presidente della Provincia di Napoli nonché deputato azzurro Luigi Cesaro. Sono accusati di concorso in abuso d’ufficio insieme a Graziano per aver costituto Acn scegliendo un partner privato nell’Unione Industriali in maniera discrezionale e senza una procedura di evidenza pubblica. La verità è che fu Graziano a stabilire i primi contatti con gli statunitensi dell’Acea e senza le sue public relation la Coppa America non sarebbe mai arrivata a Napoli. L’intesa con Acea si chiuse il 14 settembre 2011 in Inghilterra, a Plymouth, dove era in corso una tappa delle World Series. Luigi de Magistris e il vice sindaco Tommaso Sodano la raggiunsero con un passaggio sull’aereo del Napoli, in trasferta a Manchester per la Champion’s League. Davanti a Richard Worth si presentarono de Magistris, Sodano, il capo di gabinetto Attilio Auricchio, Caldoro, il dottor Ferrara per la Provincia di Napoli, Riccardo Marone e Mario Hubler, presidente e Ad di BagnoliFutura (la competizione avrebbe dovuto svolgersi nell’area di Bagnoli, ipotesi poi tramontata ndr). Ed ovviamente c’era anche Graziano. Della delegazione napoletana, era l’unico a parlare l’inglese.

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