Il linguaggio era spiccio. Inequivocabile. Minaccioso. Giovanni Cosentino, il fratello di Nick ‘o Mericano, parlava così al cospetto della vittima, Luigi Gallo: “Chi ha più forza quello spara”…“Dove ci vuole la politica c’è mio fratello Nicola; dove ci vogliono i soldi ci sto io e dove ci vuole la forza c’è pure la forza”. Secondo il Gip Isabella Iaselli, firmataria dell’ordinanza di custodia cautelare richiesta dai pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro, Francesco Curcio e Fabrizio Vanolio, queste parole sono un chiaro “riferimento alla capacità sua e della sua famiglia (i Cosentino, ndr) di condizionare, anche avvalendosi della notissima forza d’intimidazione del clan dei casalesi a cui il fratello Cosentino Nicola forniva da tempo uno stabile ed essenziale contributo concorsuale (nella qualità di referente politico di vertice dell’associazione camorristica), nel settore economico della distribuzione dei carburanti, le pubbliche amministrazioni ed il libero mercato”.

Linguaggio chiaro, senza fronzoli, quello del fratello manager della famiglia Cosentino. Il linguaggio di chi è abituato a farsi spianare la strada in ogni modo. Ecco come Giovanni Cosentino, il fratello dell’ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore regionale del Pdl, gestiva la ‘trattativa’ con Gallo: “Fammi aprire prima a me e poi tu lo sai che in Regione non ci sono problemi, dato che abbiamo Letizia che per noi fa carte false”. Gli fa così intendere, scrive il Gip, “di avere ‘in mano’ le PP.AA. competenti a decidere sulle sue attività imprenditoriali”. Letizia, indagato anche lui e sottoposto ai domiciliari, è il funzionario della Regione Campania addetto al settore gli impianti di carburante. C’è poi una frase pronunciata da un altro indagato ai domiciliari, Giovanni Adamiano, dirigente della Kuwait, nel corso di una riunione nella sede dell’Aversana Petroli, l’azienda di famiglia dei Cosentino: “Luigi, l’impianto dobbiamo aprirlo e basta. Sopra c’è una persona che tu già conosci con cui adesso ti metterai d’accordo per effettuare un sopralluogo sull’area del tuo impianto e concordare i termini per la prosecuzione dei lavori di completamento”. Pochi minuti prima Nicola Cosentino aveva garantito ad Adamiano un interessamento per l’assunzione di un figlio presso Equitalia, e poi si era appartato col fratello Giovanni “al fine – scrive il Gip – di impartirgli ulteriori direttive sulla trattativa a matrice estorsiva”. In sostanza, in questo modo gli indagati dimostravano alla vittima di avere interessi profondi e opachi tra di loro, e sottolineavano “il ruolo apicale nella trattativa del Cosentino Nicola nonché la natura criminale delle loro pretese”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Appalti, archiviata la posizione dell’ex vice capo della polizia Izzo

next
Articolo Successivo

Rimborsopoli Piemonte, tre indagati restituiscono il “maltolto” alla Regione

next