La nuova azionista dell’Unità è un’amica di Valter Lavitola. Alcune sue conversazioni con l’ex editore dell’Avanti! (che era intercettato) sono finite negli atti dell’indagine napoletana sugli affari panamensi del faccendiere. Si chiama Claudia Maria Ioannucci, avvocato e professore di diritto amministrativo a L’Aquila, 64 anni, già senatrice di Forza Italia nel 2001 quando sconfisse Ottaviano Del Turco. Dal 2011 è consigliere di amministrazione delle Poste, nominata per ‘concessione’ di Berlusconi a Lavitola, stando almeno alle rivendicazioni di Valter.

La società della professoressa Ioannucci, Partecipazioni Editoriali Integrate Srl, controlla poco meno del 20% della NIE Spa, Nuova Iniziativa Editoriale spa, la società che edita il quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924. La Srl azionista dell’Unità è stata creata dall’attuale amministratore del giornale, Fabrizio Meli, nell’aprile scorso ed è stata poi ceduta alla Ioannucci il 29 ottobre 2013 dallo stesso Meli, manager del gruppo Tiscali di Renato Soru. Fondata nell’aprile scorso da Rita Lombardo (10%) e Fabrizio Meli (90%), ex giornalista sardo, promosso a manager del gruppo di Soru e poi ad amministratore dell’Unità, la società Partecipazioni Editoriali Integrate Srl, dopo avere rilevato le quote dell’Unità, è stata ceduta il 29 ottobre all’ex senatrice berlusconiana. In particolare il 90% delle quote di Meli sono andate all’ex marito di Maria Claudia Ioannucci, il responsabile comunicazione del Sole 24 Ore Alfonso Dell’Erario che si dichiara: “Intestatario temporaneo della quota che è della mia ex moglie Maria Claudia Ioannucci”. Mentre il restante 10% è stato comprato subito anche formalmente dalla Ioannucci. Chissà cosa avrà spinto il consigliere delle Poste in scadenza nel 2014 a investire in una società che ha chiuso l’ultimo bilancio del 2012 con 4,6 milioni di perdita su 12 milioni di ricavi. Il quotidiano diretto da Luca Landò non attraversa un grande momento, come tutta la stampa.

Oggi il primo socio è Matteo Fago con il 30%. Segue la Gunther Reform Holding Spa, dell’imprenditore pisano Maurizio Mian, con il 25,9%. La Partecipazioni Editoriali Integrate Srl di Ioannucci è quindi il terzo socio con una quota del valore nominale di un milione di euro che vale il 19,94 per cento del capitale. L’ex governatore sardo del Pd, Renato Soru, come persona fisica, passa dal 26 al 2 per cento ma resta con la società Monteverdi, a lui riferibile, anche se scende al quarto posto con una quota del 17 per cento. La Soped Spa delle Coop rosse è scesa dal 3 al 2,5 per cento e la Chiara Srl dell’ex presidente di Impregilo e Bpm, Massimo Ponzellini, scende all’1,5 per cento.

Per capire qualcosa di più sul nuovo azionista dell’Unità può aiutare il verbale della sua audizione come persona informata dei fatti davanti al pm Vincenzo Piscitelli che indagava a Napoli sugli affari panamensi di Lavitola. Il 19 settembre del 2011 Claudia Ioannucci racconta: “Ho conosciuto Lavitola, se ben ricordo, nel 2004,per una questione legale relativa a un suo amico, poi è divenuto, oltre che mio cliente, uno dei miei più cari amici e tali rapportidiamicizia, nel tempo, si sono estesi all’intera famiglia”.

Il 21 agosto del 2011 Riccardo Martinelli, il presidente di Panama corrotto da Lavitola per l’appalto di Finmeccanica, secondo l’ipotesi di accusa dei pm napoletani, va a Villa Certosa da Silvio Berlusconi. Lo accompagna proprio Claudia Ioannucci che ne approfitta per siglare un intesa tra Poste Spa e Poste Panama. Dalla Sardegna Ioannucci chiama Lavitola, che paga le spese degli extra alberghieri del presidente e del suo codazzo. L’ex senatrice di Forza Italia magnifica villa Certosa e l’ospitalità di Berlusconi poi passa il telefono a Martinelli per salutare l’amico Valter. Nella lettera a Berlusconi scritta durante la latitanza e consegnata al messaggero Carmelo Pintabona perché la portasse a Berlusconi, Valter scrive a Silvio: “Lei mi ha promesso di collocare la Ioannucci nel Cda dell’Eni, mi ha concesso la Ioannucci nel cda delle Poste (aveva promesso di darle anche la presidenza di BancoPosta, anche ciò non è stato mantenuto)” .

Al “Fatto”, Maria Claudia Ioannucci spiega così l’acquisto: “Ho fatto il senatore di Forza Italia, ma mi piace sentire le voci di tutti. Ho acquistato una società per contribuire al salvataggio di un giornale”. I lettori dell’Unità potrebbero essere preoccupati nel vedere il 20% del quotidiano fondato da Gramsci che finisce a una ex senatrice di Forza Italia, diventata famosa perché è amica di Lavitola ed è stata con Martinelli a Villa Certosa? “Vorrei evitare di chiederle i danni”, azzanna lei, “sono famosa perché sono un bravo avvocato e un professore universitario. Lavitola non è uno dei miei più cari amici. Non ricordo la frase del verbale che mi sta leggendo. Era un mio cliente e poi è nato un rapporto con la sua famiglia. Ero stata nominata già nel Cda delle Poste una volta durante il governo Prodi. Se anche fosse vero che Valter mi ha raccomandata, vuol dire che ha apprezzato l’avvocato. Ai lettori del giornale fondato da Gramsci dica che le ragioni non sono mai tutte da un lato”.

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