Gaetano Quagliariello è un saggio per definizione, ma forse non è stato saggio avallare la decisione di dare soldi, come gruppo del Pdl, alla fondazione Magna Carta.
Negli atti dell’indagine emergono pagamenti dal suo gruppo alla sua Fondazione. Non vede un conflitto di interesse?
Innanzitutto parliamo di cifre modeste per il pagamento di corsi e borse di studio. Poi io non ero il presidente della Fondazione, ero solo onorario, mi sono dimesso appena nominato vicecapogruppo.

Sì, ma lei oggi è presidente di nuovo e comunque non le sembra troppo facile creare una fondazione e girarle i soldi pubblici? Perché non c’è scritto nulla sul sito internet di questi finanziamenti del gruppo?
Non sono finanziamenti e se mi dà qualche ora le dico cosa è stato pagato con quei soldi (dopo due ore, Quagliariello richiama cortesemente e snocciola le sue cifre, ndr) ecco: nel 2010 il gruppo ha pagato 7 mila e 500 euro per borse di studio per la Summer school della Fondazione Magna Carta. Nel 2011 abbiamo pagato 20mila euro per i dibattiti estivi: gli incontri del Melograno. Nel 2012, 25mila euro per una ricerca scientifica consegnata ai senatori. Poi altri 2mila euro per i soliti incontri del Melograno e altri 3mila euro per le borse di studio della Summer school.

In tutto quanto fa?
Sono 57mila 500 euro, non mi pare una grande cifra.

Ma i senatori sapevano che usavate i soldi per questo?
Direi di sì, i risultati delle ricerche li consegnavamo a loro.

Gasparri ha usato i fondi del conto del gruppo a lui intestato per comprare una polizza vita con beneficiari i suoi eredi. Lei lo sapeva?
No.

Pensa sia una scelta coerente con il vincolo di destinazione dei fondi dei gruppi?
Non ho elementi per rispondere. Dovrei prima visionare le carte. 

da Il Fatto Quotidiano del 18 dicembre 2013

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