Siamo già in chiusura di anno scolastico.

Per molte famiglie sarà quasi una liberazione perché avranno sofferto per la somma di carenza e incompetenze che attanaglia la vita scolastica di molti alunni con disabilità.

Fortunatamente per molti invece è un momento difficile perché in altre realtà la chiusura della scuola mette uno stop alle uniche concrete e costruttive opportunità di crescita educativa e sociale.

Altri ancora chiudono l’anno e insieme a questo, chiudono un ciclo. E questo è il caso di Diletta. Sono stati anni faticosi, ma negli ultimi giorno ho cercato di parlare con lei, con me stessa e con la nostra famiglia e sono nate le parole che voglio dedicare non solo al suo gruppo di docenti e operatori ma anche a tutto coloro che silenziosamente, insegnano, lavorano e dedicano ogni risorsa al bene dei nostri figli.

Ci sono gruppi troppo folti di operatori del mondo scuola che nessuno osserva. Sottolineamo troppo spesso ciò che non va. Assumiamo posizioni rigide a volte reduci di un dettato normativo che nel garantire la categoria debole dell’alunno con disabilità tiene forse in poco contro l’aspetto umano e soprattutto quotidiano.

E’ diffile avere un equilibrio saldo. Per questo ho voluto ringraziare con una lettera aperta le persone che ha incontrato mia figlia Diletta. Ma ripeto, per questo tramite rivolgo il grazie a tutti coloro che investono professionalità, amore e competenza nel loro lavoro. E ovviamente , non solo nell’ambito della disabilità.

“Grazie a tutti voi ….

Mia figlia Diletta è giunta alla fine di un ciclo importante. La mia cucciola ha varcato la soglia di questa scuola in un momento delicato e difficile. Oggi, a distanza di tre anni, in veste di mamma di Diletta e più in generale di genitore, sento la necessità morale di esprimere a tutti coloro che hanno guidato mia figlia in una crescita educativa e sociale così riuscita, un sentito, profondo e sincero GRAZIE.

Avrei forse dovuto scrivere un grazie a ciascuno di voi. In realtà preferisco farlo con una lettera aperta a tutti nel rispetto ampio del gruppo di equipe educativa che ha accompagnato Diletta nel percorso che le apre le porte del liceo artistico .

Una opportunità, questa, di incomparabile valore. Diletta nonostante la grave disabilità che condiziona da sempre la sua esistenza ha potuto rinascere all’interno di questa scuola, così come accade ad un fiore quando sboccia. Avete tutti contribuito a questa rinascita e poi a questa evoluzione.

Non sono stati tre anni semplici, e mi scuso ancora con voi per non essere stata sempre all’altezza della situazione. Non sempre ho saputo valutare oggettivamente. Non sempre ho capito gli sforzi rispetto le risorse pressoché inesistenti. Non sempre ho colto l’energia rispetto i mille ostacoli. Di questo mi scuso ancora una volta e lo faccio con il più totale orgoglio.

Poter porgere le mie scuse a chi, nonostante le mie incertezze di mamma a volte arrabbiata, altre spaventata e quasi sempre in una condizione di soggezione sociale che mi fa anche oggi soffrire molto, mi pone in una posizione di ottimismo e serenità che per la prima volta mi spinge a scrivere così apertamente a persone che non conosco nell’intimo ma che ho conosciuto attraverso Diletta.

Naturalmente ringrazio la Prof.ssa Chiodi che in prima linea non ha mai ceduto un solo momento alla missione Diletta. Ma al tempo stesso ringrazio tutti coloro che l’hanno aiutata ad inserire, integrare ed includere l’alunna Diletta.

In un momento delicato per ogni alunno di questa età, a mia figlia è arrivato il concetto del gruppo di classe. Diletta ha potuto comunque confrontarsi.

Una mamma di un figlio che combatte ogni istante della vita non è mai completamente soddisfatta. E anche io appartengo a questa “razzaccia” di mamme che come assaporano un successo sentono sete incontenibile di qualcosa oltre. Oggi capisco che tutte queste gocce allargano l’oceano dell’inclusione senza che noi riusciamo a coglierlo. Rimangono momenti di difficoltà, rimangono ignoranza e inciviltà. Insegnare senza arrendersi è aver sconfitto il resto senza più considerarlo come ostacolo. E grazie a voi questo è quanto è accaduto.

Siamo giunti al momento degli esami e ho scelto di consegnare ora questo mio personale ringraziamento perché Diletta grazie a ciascuno di voi, e a tutti voi insieme, ha superato l’esame che tutti avevano dato per insuperabile: ha vinto la depressione che le ha attanagliato il cuore per quasi tre anni. Il contributo che il versante scuola le ha fornito non ha aggettivi sufficientemente esaustivi per essere quantificato o qualificato.

In questo piccolo spazio di mondo tornerò sempre con piacere e grande stima. In realtà avete contribuito ad educare anche me ad essere un genitore migliore. Grazie a tutti”

In bocca a lupo a tutti i nostri figli che a breve sosterranno i loro esami. Auguri a tutti … che sia l’ennesimo tassello di quel puzzle inclusivo che meritano.

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