Oggi mi aspetta un appuntamento importante: il primo e forse unico confronto pubblico tra i cinque candidati alle primarie di centrosinistra.

Fino ad oggi non ho potuto godere di tantissimi spazi sui media nazionali, pochi rispetto a quelli accordati ad altri candidati. Perciò mi auguro che quest’occasione sia fruttuosa, che non si perda tempo in polemiche e sterili chiacchiericci. Va detto che non si tratta della sfida della vita ma quest’occasione potrebbe darmi finalmente l’opportunità di illustrare il mio programma e regalare agli italiani la possibilità di cogliere che, pur nell’alveo del centrosinistra, ci sono idee e stili differenti che contraddistinguono ogni candidato.

E parlando di stile trovo che le differenze non mancheranno ed emergeranno sicuramente le professionalità degli spin doctor che seguono l’uno o l’altro in fatto di comunicazione efficace: chi sarà più impostato sull’immagine dell’uomo di governo e parlerà richiamandosi ad una storia importante, chi, probabilmente, sembrerà recitare a soggetto un copione ripetuto più volte e chi saprà catturare con uno stile narrativo particolare. Poi ci sarà chi come me si prepara al dibattito continuando a stare tra la gente.

Ieri -domenica- sono stata prima a Bassano del Grappa in un affollato confronto pubblico tra candidati, poi ho preso un treno per Bologna dove nel pomeriggio ho incontrato sostenitori e mi sono confrontata anche con le associazioni gay. Ho chiuso in serata partecipando ad un incontro molto partecipato. Questa la mia campagna fatta saltando da un treno all’altro, con scarpe comode e forse, troppo poco “trucco”, come mi dice qualcuna! Scelte: perchè la benzina non si spreca e i servizi pubblici, quando ci sono, si usano! Perché per cambiare davvero la politica occorre che le idee e i programmi emergano più dell’aspetto fisico, della cravatta blu o rossa su camicia bianca che non parla ma dice a chi deve dirlo: sono uno di voi!

Ci ho pensato molto (o forse davvero troppo poco) se fosse o no il caso di assumere qualcuno che mi suggerisse come essere più efficace nella dialettica, più donna di governo nell’aspetto…e mi aiutasse a costruire discorsi strutturati, presentazioni del programma con effetti speciali. Poi ho deciso che per essere efficace, sicura e contenta di me, dovevo restare me stessa, con i miei pregi e i miei limiti. Ho deciso che i talenti dei volontari incontrati “per strada” mi bastavano, erano preziosi. Così come i consigli e le impressioni di chi mi ascolta parlare nei circoli e nelle assemblee.

Così questa sera chissà, se in un minuto e mezzo riuscirò a colpire il telespettatore attento, sono certa però che questo confronto sarà utile a chi ci guarda e ascolta.

Perché l’obiettivo vero non è lo show televisivo. Come ha detto ieri Monti è il caso di smettere di parlare di organigrammi questo è il tempo di mettere in campo i programmi.

E allora spero di avere la possibilità di parlare di politiche del lavoro, dire che da questa crisi ne usciamo contagiando il nuovo piano industriale del Paese con  green e blue economy, valorizzando di più l’agricoltura di qualità e la bellezza dell’Italia. Affermare la mia volontà di tagliare “la Politica” e le sue spese folli e non il Welfare e la sanità pubblica. Ribadire che occorre attivarsi perchè la giustizia sia davvero equa e sappia garantire tempi accettabili così come la pubblica amministrazione deve cambiare nel segno della trasparenza, efficienza e qualità con meccanismi che rivelino il merito e premino le best performances. E poi ricordare che a questa Italia serve una marcia in più sui diritti civili, sull’istruzione, sul sostegno alle famiglie.

Da ultimo spero anche, come unica donna, di riuscire a comunicare alle donne la mia voglia di rappresentare tutte le loro istanze, e sono molte, trasversali ad ogni punto del mio programma. Occorrono politiche di genere attive e attivanti…perchè la mia idea di mondo è davvero diversa dal mondo in cui viviamo oggi.

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