Perché le vicende della Lega, che rubava da anni, è uscita proprio in questo preciso momento storico? Perché proprio l’unico partito che, seppur formato anche da non pochi cialtroni, si è opposto apertamente a questo governo tecnico che nessuno di noi ha votato è stato fatto saltare dall’oggi al domani? È davvero tutto casuale? Oppure è un forte segnale che si è voluto dare agli altri maggiordomi della finanza potenzialmente ribelli seduti in Parlamento?

È bastato un commento scritto su Facebook, non ricordo neppure da chi, a mettermi la pulce nell’orecchio per giorni; e nonostante gli sforzi non riesco ad accantonare la cosa come la solita uscita da complottisti frustrati.

Non solo, questa situazione mi porta a pensare anche a quanto sta succedendo con i tentativi di alcuni furbastri di disfarsi dei risultati del referendum sull’acqua pubblica, per cui 27 milioni di italiani si sono presi la briga di esprimersi a riguardo.

Che cosa c’entra la Lega con l’acqua? Che la prima per meri motivi elettorali si è messa contro la finanza internazionale, ed è saltata. La seconda, come ricorda il professor Ugo Mattei, è stata una prova tangibile del fatto che la stragrande maggioranza degli italiani, votando democraticamente pochi mesi fa contro la privatizzazione dei servizi idrici ha dato un fortissimo messaggio al mondo globalizzato e neo-liberista: non ci va bene che privatizziate tutti i beni comuni più importanti!

Risultato? Governo “tecnico”, formato in gran parte da banchieri.

Forse sono solo coincidenze, ma questa strana idea da alcuni giorni non mi esce dalla testa, e mi continua a far pensare che chiunque si metta esplicitamente contro i “poteri forti” della finanza, ormai, sia destinato al controllo totale o a ricevere una bella lezione.

di Andrea Bertaglio

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