In questa informativa i Carabinieri scrivono che Francesco De Vito Piscicelli ha pagato 19mila e 800 euro per le vacanze di Carlo Malinconico nell’agosto 2007 e nel maggio-giugno del 2008 all’hotel Pellicano di Porto Ercole. Come arrivano a questa conclusione? Incrociando i dati del registro presenze dell’hotel con quelli delle prenotazioni e delle fatture sequestrate durante le indagini. I magistrati non indagano l’attuale sottosegretario alla Presidenza del consiglio perché non è reato ottenere favori da imprenditori se il funzionario non fa nulla in cambio. Resta un fatto però: Malinconico finora non ha pagato 19 mila e 800 euro e non ha detto tutta la verità.

Nel 2007 Malinconico va in vacanza con la moglie all’hotel Pellicano dal 12 al 19 agosto, una settimana di altissima stagione, il conto è saldato da Piscicelli: 9 mila e 800 più 685 euro di extra. Nell’aprile 2008 Piscicelli, in accordo con Diego Anemone, prenota numerosi week end per tutta la stagione a partire dal primo maggio 2008. Puntuale la coppia Malinconico torna all’Argentario per il primo maggio e resta fino al 3 maggio. Paga Piscicelli ma stavolta in contanti, per 2342 euro.

Poi Malinconico e signora ritornano al Pellicano dal 31 maggio al 3 giugno e il 14-15 giugno. Le fatture restano in sospeso fino al 26 giugno quando sul registro cassa del Pellicano compare la somma complessiva di 7049 euro, pari alle due fatture da 3312 e 3737 euro per i due soggiorni. Paga sempe Piscicelli, secondo il Ros, probabilmente con soldi di Anemone con il quale si sente al telefono in quei giorni.

Basta fare la somma delle fatture pagate in contanti o con carta da Piscicelli, secondo i Carabinieri del Ros, ed ecco che si arriva ai 19 mila e 800 euro che sono corrispondenti alla somma di 10485 (9800 per la vacanza 2007 più 685 di extra) più i 2342 del ponte tra il primo e il 3 maggio più i 7049 dei due week end di giugno. Malinconico paga di tasca sua due volte prima di abbandonare il Pellicano. Torna infatti il 28 – 29 giugno e paga con carta di credito 1483 euro e poi torna ancora il 25 e 26 luglio e paga stavolta una bella cifra: 3168 euro. A quel punto, nonostante il programma di prenotazione di Piscicelli andasse avanti anche nei week end di agosto, Malinconico non torna più. In pratica l’attuale sottosegretario lascia il Pellicano dopo avere pagato e non dopo avere tentato di pagare, come ha detto nei giorni scorsi. Il Fatto ha chiesto a Malinconico di chiarire i suoi rapporti con Piscicelli, Anemone e Balducci ma non ha mai avuto risposta.

Una posizione indifendibile: un sottosegretario alla presidenza del consiglio non dovrebbe avere debiti verso soggetti indagati per corruzione e non potrebbe restare un minuto di più sulla sua poltrona senza dire tutta la verità. Così non rispetta l’articolo 54 della Costituzione che gli impone di rivestire la sua carica con onore. E in più si rende ricattabile.

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