A volte il destino è cinico. Un mese fa, all’improvviso, un aneurisma si è portato via Marilisa Verti a soli 56 anni. Proprio alla vigilia del suo matrimonio con Fulvio Casi e dopo essersi trasferita a Borgotaro, a pochi passi da Parma, dalla caotica Milano. Tutto raccontava che stesse cominciando una nuova vita, più raccolta, senza però trascurare le sue grandi passioni. Prima fra tutte un giornalismo disinteressato e franco, quel giornalismo di cui ha vissuto come free-lance dopo essere stata, prima all’Europeo e poi direttrice del mensile ‘Società Civile‘, fondato da Nando dalla Chiesa. Questa sera colleghi e amici la ricorderanno a Milano.

Come direttrice di ‘Società Civile’, Marilisa Verti condusse le battaglie più importanti del giornale. Contro la mafia, la droga, il razzismo, a difesa delle donne e contro la corruzione nella politica da cui poi sono sorte le inchieste giudiziarie di Mani Pulite. Dopo la chiusura del mensile scelse l’attività di free-lance. Era una delle fondatrici di ‘Senza Bavaglio‘, componente della Fnsi. Verti inventò anche i cosiddetti ‘fantasmi’, cioè quei giornalisti precari che si sono vestiti di lenzuoli bianchi durante le proteste sindacali in giro per l’Italia. E così, ‘giornalista fantasma’, la definisce in un comunicato la Federazione, ricordando la sua condizione di precaria e al tempo stesso il forte impegno per i i colleghi nella stessa condizione.

Marilisa Verti era anche una delle voci più intelligenti nel sostegno e nella difesa di Cuba e dell’America Latina. Da appassionata ed esperta della cultura dell’isola, da anni con professionalità e rigore dirigeva il ‘Moncada‘, periodico dell’Associazione Italia-Cuba. Si era occupata dei riti della ‘Santeria’, in cui riconosceva un’antica saggezza e un rispetto per la natura a lei affini. Su questo tema aveva anche scritto un libro, ‘I tamburi di Ana – Santeria, spiritualtà e magia a Cuba’, che ha contribuito ad una conoscenza più profonda di quel Paese da lei amato e difeso.

Questa sera alle 21, a Milano, allo spazio Melampo (in via Carlo Tenca 7), ci sarà una serata in suo onore. Non è il primo ricordo che viene organizzato, ma questo è vissuto in modo particolare, perché voluto dagli allora giovani e giovanissimi redattori di Società Civile. Da lei, come direttrice e compagna di inchieste, si sono sempre sentiti arricchiti nella formazione professionale, ma anche umana. Stasera saranno presenti anche esponenti della associazione Italia-Cuba e di ‘Senza Bavaglio’, oltre che il suo compagno Fulvio.

Il ricordo sarà accompagnato dalla proiezione di filmati e foto, e dalle letture di alcuni brani delle sue inchieste. Non mancherà però l’allegria, la stessa che tutti ricordano di Marilisa Verti: la serata si chiuderà con musica cubana e un brindisi.

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