Non è mai troppo tardi per auto-rialfabetizzarsi come tanti virtuosi Maestri Manzi.

Riappropriarsi dell’economia reale contro le “bolle speculative”. Nel nostro caso riappropriarsi della dispersa economia domestica.

Condividere una personale battaglia contro le proprie e altrui pigrizie rimparando a cucinare e a mettere di conto sapienze con conoscenze, contro lo strapotere di una cultura del frigorifero che non agisce soltanto nelle cucine.

Una cultura che impacchetta e surgela idee, che ci rende pigri e conformisti occupando financo le “riserve indiane” di una nostra cultura del buon senso che ci viene per vicinanza di civiltà e miseria del nostro ieri-l’altro, pieno di creatività e di sana emozione, ritrovate libertà che ci hanno visto accogliere in casa, negli anni 50’, piccole comode comodità che si sono poi trasformate in giganteschi armadi refrigeranti come microscopici e personali supermercati stracolmi di improbabili luminescenti confezioni, di surgelati pesci australi o di infruttiferi sporcati yogurt, di uova decadute a elemento di forsennate e criminose produzioni industriali.

Mucche che hanno mangiato pesci, pesci che mangiano polverizzate mucche, wurstel di cui è meglio non sospettare il contenuto. Prosciutti che hanno fatto il pieno di anti-ossidanti come marmitte catalitiche di microbi ormai assolutamente più simpatici di qualsiasi normativa europea.

La cultura della dispensa, comune denominatore non solo dei mille dialetti ma delle mille appartenenze che con le loro differenze sono il vero patrimonio del nostro paese. La dispensa come luogo fra l’altro di amate semplici emotive abbondanze, di pani lievitati e cotti da noi medesimi, pani inalterabili e con l’intimo desiderio di farli assaggiare ad altri se non altro per sano compiacimento.

Essenziale ridurre la misura dei nostri frigoriferi per opportuno risparmio e per ristabilire bisogni reali e non indotti. Essenziale ampliare la nostro dispensa come fonte di possibili risparmi scatenanti fantastiche fantasie.

Evitare conformistiche bugie tipo “non ho tempo”. Il tempo della semplicità è un tempo regalato alla felicità possibile e sostenibile. Dunque che nella dispensa vi sia riso, pasta, pelati, aglio, cipolle, pane, sott’oli e sott’aceti, ceci, fagioli e lenticchie, acciughe sotto sale e ovviamente olio…. potrete evitare  inutili spese per tempo risparmiato e ad altre possibilità dedicato. Regalatevi piccoli orti sui vostri balconi con vasi di basilico e con più odori possibili senza dimenticarvi il fantastico e profumato sedano.
Lezione numero 1 dall’A alla D.
A: Apparecchiatura affettuosa già buona cosa e, se senza orpelli, un’olio vero e del pane faranno già del vostro condividere “manifesto” delle vostre capacita affettive.
.Cucinare come il semplice dare da mangiare può essere un tentativo di comunicare ciò
che si e’ e ciò che ci immaginiamo capace di produrre memorie.

B: Burro assolutamente meno calorico dell’olio, il burro la mattina per colazione su una fetta di pane abbrustolita con un non niente di marmellata, ad esempio di fragole, crea distingui sulla
cosiddetta qualità della vita. Mattutini metabolismi lo trasformano nel combustibile necessario senza correre il rischio di vederselo aggiungere al proprio peso.

C: “C”d’olio e’ la misura giusta per molti condimenti. Nel comprare quest’ultimo con saggia generosità, sia di monito alla sua preziosità, il vostro parco uso, la sua qualità vi permetterà di utilizzare, se intesi bene, salutari modelli del tipo “chi più spende meno spende”.
Teniamo presente, nel rifondare il nostro piano culturale, che il costo di un olio motore è superiore al costo del migliore olio extra vergine. Chiariamo dunque a noi stessi le nostre priorità.

D: dado, mai e poi mai . Acqua che bolle con una foglia di basilico, un non niente di prezzemolo o con qualche fettina di cipolla o aglio o un invernale chiodo di garofano o con avanzo di una crosta di parmigiano o con un po’ di tutto questo sarà base per pastine varie. Se ristretta per qualsiasi necessario condimento incredibilmente superiore a qualsiasi intruglio chimico dannoso a voi e a chi vi sta a cuore.

Seguirà l’intero alfabeto fino alla Z per poi ricominciare dall’A

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