Gaza, la diretta – Accordo Israele-Hamas per la tregua. Netanyahu: “È la decisione giusta”. Prevista la liberazione di cinquanta ostaggi

Secondo Haaretz l'intesa prevede il rilascio di trenta bambini, otto madri e 12 altre donne in cambio di 150 prigionieri palestinesi. L'ultradestra si oppone, il premier difende la scelta e rassicura: "Restiamo in guerra". Nuovo raid su un campo profughi nella Striscia: almeno 17 morti

Aggiornato: 09:17

I fatti più importanti

  • 18:09

    Idf: “L’operazione di terra ha creato condizioni migliori per il rilascio degli ostaggi”

    “Le operazioni di terra hanno determinato condizioni migliori per il ritorno degli ostaggi e noi continueremo con questa pressione”. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano (Idf) Herzi Halevi. “La strada è ancora lunga, ma siamo determinati a continuare a percorrerla e ottenere il massimo risultato, smantellare Hamas militarmente e dal punto di vista di governo, migliorare la sicurezza delle comunità del sud di Israele e portare a casa gli ostaggi”.

  • 18:06

    Ong: “Oltre cinquanta giornalisti morti, mai così tanti in un conflitto”

    Ayat Khadoura era una giornalista freelance palestinese. È stata uccisa insieme ai suoi familiari il 20 novembre, durante un attacco delle forze aree israeliane contro la sua casa di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. “Avevamo grandi sogni, ma il nostro sogno ora è di essere uccisi tutti interi, in modo che sappiano chi siamo” scriveva sui social il 6 novembre, in quello che definiva “il mio ultimo messaggio al mondo”.

    Con la morte di Khadoura è salito a oltre cinquanta il numero di giornalisti uccisi nel conflitto tra Israele e Hamas scoppiato il 7 ottobre scorso. Le cifre diffuse dal Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) fotografano il mese più sanguinoso da quando l’ong per la libertà di stampa ha iniziato a monitorare le morti dei reporti, nel 1992. Il bilancio va conteggio con i due cronisti deceduti il 21 novembre in un raid israeliano nel sud del Libano, che portano il totale ad almeno 53: come riferisce il Cpj, 46 sono palestinesi, quattro israeliani e tre libanesi.

    I numeri di questo conflitto segnano una “triste pietra miliare” per la categoria: il confronto con la guerra in Ucraina, dove sono stati uccisi “solo” 15 reporter in quasi due anni, è allarmante. Il giorno più mortale è stato proprio il 7 ottobre, l’inizio della nuova escalation, quando tra le vittime civili ci furono anche sei reporter. Il secondo lo scorso sabato, quando ne sono stati uccisi cinque. “I giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante durante i periodi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra”, ha affermato in una nota Sherif Mansour, coordinatore del Cpj per il Medio Oriente e il Nord Africa. Oltre ai morti, segnala l’ong, 11 giornalisti sono rimasti feriti e tre risultano dispersi. Almeno 18 sono stati arrestati.

  • 17:44

    Lanci da Gaza e dal Libano, allarmi in tutto Israele

    Le sirene di allarme sono risuonate contemporaneamente nel sud, nel centro e nel nord di Israele, in seguito a lanci da Gaza e dal Libano meridionale. I lanci dalla Striacia hanno interessato fra l’altro le aree di Tel Aviv e di Gerusalemme. Almeno cinque razzi sono stati intercettati in volo dalle batterie di difesa aerea Iron Dome. Non si ha notizia di vittime. 

  • 17:42

    Media: “Nessun omicida sarà rilasciato da Israele. Liberi dieci ostaggi al giorno”

    Nessun prigioniero palestinese condannato per omicidio entrerà nell’accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza. Lo ha assicurato una fonte a Haaretz, precisando che verranno rilasciati circa dieci prigionieri per ogni giorno di tregua. Israaele, aggiunge la stessa fonte, spera che il numero totale di ostaggi liberati possa raggiungere gli 80. Durante il cessate il fuoco, Hamas lavorerà per localizzare ulteriori prigionieri di altri gruppi, inclusa la Jihad Islamica, e sarà consentito l’ingresso di carburante nella Striscia. L’Idf (l’esercito israeliano) e lo Shin Bet (i servizi interni), infine, fermeranno i loro droni per la raccolta di informazioni di intelligence per sei ore al giorno. L’intesa riguarda gli ostaggi israeliani vivi, mentre i cittadini stranieri dovrebbero essere rilasciati in base ad accordi con i rispettivi Paesi. 

  • 17:30

    Biden: “Molto vicini a riportare ostaggi a casa”

    “Siamo molto vicini a riportare alcuni degli ostaggi a casa”. Lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca sottolineando che “la situazione è buona”.

  • 17:17

    “Il nipote del leader di Hamas ucciso a Gaza”

    Fonti palestinesi vicine ad Hamas, riprese dai media israeliani, hanno riferito che Jamal Muhammad Haniyeh, il nipote maggiore del leader di Hamas Ismail Haniyeh – che vive in Qatar -, è stato ucciso in un attacco dell’esercito israeliano a Gaza. Anche l’altra nipote di Haniyeh, Raua Hamam, è stata uccisa di recente a Gaza.

  • 16:44

    Brics: “Ci opponiamo alla deportazione forzata dei palestinesi”

    I leader dei Paesi Brics, nella dichiarazione congiunta finale al vertice on line di oggi, “si oppongono alla deportazione forzata dei palestinesi”. I Paesi Brics hanno discusso “gli atti di violenza contro i civili palestinesi e israeliani, in particolare i crimini di guerra” ed esprimono profonda preoccupazione per la grave situazione umanitaria nel “territorio palestinese occupato”.

  • 16:44

    Arabia Saudita: “Bloccare l’esportazione di armi a Israele”

    “Chiediamo a tutti i Paesi di fermare le esportazioni di armi verso Israele, e anche l’immediata sospensione delle operazioni militari e l’apertura di corridoi umanitari per aiutare i civili nella Striscia di Gaza”. Lo ha detto il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman al vertice straordinario dei Brics, citato dalla Tass.

  • 16:43

    Ministro della Difesa Israele: “Dovremo prendere decisioni difficili”

    “Decisioni difficili e importanti” per Israele. A parlarne è stato il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, in dichiarazioni riportate dai media israeliani. “Procediamo passo dopo passo verso la sconfitta totale di Hamas e ci avviciniamo a riportare gli ostaggi a casa – ha detto – Penso che nei prossimi giorni dovremo tutti prendere decisioni difficili e importanti”. “Non c’è stato un solo momento durante questa campagna, in questi 45 giorni, in cui non ho pensato agli ostaggi”, ha aggiunto, intervenendo – evidenzia il Times of Israel – dopo un briefing con gli ufficiali della Divisione Gaza nel sud di Israele, mentre si attende la riunione del governo israeliano e si rincorrono le voci su un accordo che potrebbe portare alla liberazione di ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele.

  • 16:22

    Xi Jinping: “Rilasciare i civili prigionieri”

    Bisogna “rilasciare i civili tenuti prigionieri e agire per prevenire la perdita di ulteriori vite umane”. È quanto ha detto il presidente Xi Jinping, parlando nella riunione straordinaria dei Paesi Brics, in modalità virtuale. “Ho sottolineato in molte occasioni che l’unico modo percorribile per spezzare il ciclo del conflitto israelo-palestinese risiede nella soluzione dei due Stati, nel ripristino dei legittimi diritti nazionali della Palestina e nella creazione di uno Stato di Palestina indipendente”, ha aggiunto Xi, secondo la diplomazia di Pechino. Altrimenti “non ci saranno pace e sicurezza sostenibili in Medio Oriente”.