Ucraina, la diretta – Uk: “Creeremo una coalizione occidentale per fornire i caccia a Kiev”. L’intelligence di Kiev ammette operazioni contro i propagandisti russi

Secondo l'intelligence Uk il gruppo Wagner continua a compiere progressi graduali a Bakhmut, ma le forze ucraine hanno messo a segno progressi tattici. Kiev: "Ricorriamo ad azioni controffensive". Soltanovsky prende il posto di Avdeev presso la Santa Sede

Aggiornato: 21:30

  • 14:50

    Medvedev: “Ora possiamo schierare dove vogliamo le nostre armi”

    “Ora niente ci impedisce di schierare le nostre armi dove vogliamo per difendere i nostri interessi nazionali, compresa la nostra parte russa dell’Europa”. Lo scrive su Telegram l’ex presidente russo Dmitry Medvedev dopo il voto con cui la Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato l’uscita ufficiale di Mosca dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa (Cfe). Un’intesa alla quale la Russia aveva comunque sospeso la sua partecipazione fin dal 2007. “E naturalmente – aggiunge Medvedev, che è attualmente vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale – porteremo al massimo la produzione di armi ed equipaggiamenti militare e speciali”. 

  • 14:26

    Ong: “Fermare i rimpatri dei bimbi dalla Polonia all’Ucraina”

    Save the Children, International Rescue Committee e Care International hanno chiesto la fine dei rimpatri in Ucraina dei bambini che si trovano in centri di accoglienza in Polonia. Lo riporta un comunicato. Secondo le tre organizzazioni, impegnate nel sostegno dei rifugiati ucraini, sta avvenendo un processo di rimpatrio di giovanissimi che non tiene in conto “il superiore interesse del minore”, come si legge nella dichiarazione congiunta. “Molti dei bambini che dovranno rientrare nelle prossime ore o giorni sono affetti da disabilità, condizioni di salute e ritardi nello sviluppo che richiedono un elevato livello di assistenza”, continuano le Ong. Molti potrebbero inoltre essere riportati in aree particolarmente colpite dal conflitto. Diverse le soluzioni proposte dalle associazioni. La prima è il collocamento dei minori in forme di assistenza familiare direttamente in Polonia. Ma anche l’assicurazione che ogni bambino torni in Ucraina solo se lo desidera, se è in un contesto sicuro e con l’appoggio di un assistente sociale. Le Ong hanno inoltre detto di essere disponibili a collaborare col governo polacco affinché ciascun minore possa ritrovare la propria famiglia o quantomeno essere trasferito a un’assistenza familiare. 

  • 13:09

    Prigozhin: “Cittadino Usa ucciso a Bakhmut”

    Un cittadino Usa sarebbe morto a Bakhmut. A sostenerlo in un video diffuso via Telegram è il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin. Lo riporta la Cnn che non ha potuto verificare l’autenticità dei documenti mostrati né la nazionalità dell’uomo ritratto nelle immagini. Un blogger militare filo-Cremlino, Alexander Simonov, introduce il filmato – girato di notte, con quello che sembra essere il rumore di colpi di mortaio – e afferma che “stiamo avanzando” verso gli avamposti nelle “regioni occidentali Artyomovsk“, il nome russo di Bakhmut. Prigozhin viene ritratto mentre controlla un corpo e documenti che sostiene essere statunitensi. “Lo consegneremo agli Stati Uniti, lo metteremo in una bara, metteremo la bandiera Usa per rispetto perché non è morto nel suo letto come un anziano, ma in guerra”, afferma Prigozhin nel video. Un soldato sostiene che l’uomo stesse rispondendo al fuoco quando è morto. “Stava sparando, è morto in battaglia – dice ancora Prigozhin – quindi domani mattina consegneremo i suoi documenti e prepareremo tutto, giusto?”.

  • 11:15

    Putin nomina nuovo ambasciatore in Vaticano

    Il presidente Vladimir Putin ha nominato il nuovo ambasciatore russo in Vaticano: si tratta di Ivan Soltanovsky, che prende il posto di Alexander Avdeev. Ne dà notizia l’agenzia di stampa Ria Novosti, citando il decreto di nomina firmato da Putn. Già rappresentante permanente della Federazione russa presso il Consiglio d’Europa, Soltanovsky prende il posto di Avdeev, per oltre un decennio ambasciatore russo in Vaticano, che nei giorni scorsi era stato ricevuto da papa Francesco al termine del suo mandato. Ieri è arrivato a Roma il nuovo ambasciatore russo in Italia, Alexei Paramonov.

  • 10:40

    Kiev: “Azioni controffensive a Bakhmut”

    “Usando il principio della difesa attiva, ricorriamo ad azioni controffensive in alcune direzioni vicino a Bakhmut“. Lo ha dichiarato il comandante delle forze di terra delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky, che ha visitato i comandanti e i soldati al fronte di Bakhmut. “I Wagneriti (mercenari Wagner) sono entrati a Bakhmut come topi in una trappola”, ha detto Syrsky, sottolineando che “il nemico ha più risorse ma distruggiamo i suoi piani”.

  • 09:54

    Dombrovskis: “Istitutio un inviato specifico che si occupa specificamente dell’applicazione delle sanzioni”

    Sull’elusione delle sanzioni “abbiamo anche istituito un inviato specifico che si occupa specificamente dell’applicazione delle sanzioni. Stiamo anche esaminando alcune entità nazionali che stanno aiutando ad aggirare le sanzioni e come affrontare meglio questo problema. E chiaramente le dogane hanno un ruolo importante da svolgere in questo senso. Stiamo discutendo di sanzioni, nuove sanzioni sono in arrivo, ma anche una maggiore attenzione all’attuazione delle sanzioni”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin. 

  • 09:52

    Istituto Ifo: “Molti Paesi della Nato stanno aumentando la spesa per la difesa a un ritmo molto lento”

    Nonostante l’attacco della Russia all’Ucraina, molti Paesi della Nato stanno aumentando la spesa per la difesa a un ritmo molto lento. Nel 2023, la maggior parte di essi rimarrà al di sotto dell’obiettivo di spendere il 2% del proprio prodotto economico per la difesa. Solo 11 Paesi su 30 superano questa soglia. “In Europa, l’obiettivo del 2% viene raggiunto quasi esclusivamente lungo il confine orientale della Nato. I Paesi membri più a ovest stanno aumentando la spesa per la difesa solo con cautela”, afferma Marcel Schlepper, esperto militare dell’Ifo.

    Rispetto al 2021, la Germania aumenterà la spesa di 0,1 punti percentuali, raggiungendo l’1,6% del suo prodotto economico, inclusa la spesa del fondo speciale del Paese per le Forze Armate Federali. Questo secondo i calcoli dell’Ifo Center for Public Finance and Political Economy. Nel 2023, la Polonia, vicina dell’Ucraina, farà il salto più grande in relazione alla produzione economica. Il Paese ha quasi raddoppiato la sua quota rispetto al 2021, passando dal 2,2% al 4,3%. Si tratta di circa 17 miliardi di euro in più rispetto all’obiettivo del 2% della produzione economica. Con il 3,3%, gli Stati Uniti sono al secondo posto in termini di spesa, seguiti dalla Grecia (3,1%) e dai Paesi baltici Estonia (2,9%) e Lituania (2,6%). Il nuovo membro Finlandia spende il 2,4%. Le potenze nucleari Regno Unito (2,2%, meno 0,1) e Francia (1,9%, invariato) sono vicine al raggiungimento dell’obiettivo. Per questi calcoli, i bilanci attuali dei membri della Nato sono stati convertiti secondo un approccio sistematico e poi rapportati alla produzione economica prevista, basata sulle previsioni di crescita del Fondo Monetario Internazionale per il 2023. 

  • 09:46

    Kiev: “Abbattuti anche sei missili ipersonici russi”

    L’Ucraina nel massiccio attacco della scorsa notte è riuscita ad abbattere anche sei missili ipersonici russi. Lo afferma il comandante in capo delle forze armate dell’Ucraina Valeriy Zaluzhny su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda. Oltre ai 6 missili aeroballistici Kh-47M2 Kinzhal, i russi hanno lanciato anche nove missili da crociera Caliber da navi nel Mar Nero e tre missili terrestri (S-400, Iskander-M). Tutti i 18 missili sono stati distrutti dalle forze e dai mezzi di difesa aerea dell’Aeronautica Militare delle Forze Armate dell’Ucraina. 

  • 09:20

    Mosca: “Alcuni paesi dell’Asia centrale stanno dando segni di voler aderire alle sanzioni contro la Russia”

    Alcuni paesi dell’Asia centrale stanno dando segni di voler aderire alle sanzioni occidentali contro la Russia, ha detto il viceministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin citato dall’agenzia di stampa Tass.”Anche se condividiamo l’opinione che le restrizioni economiche unilaterali siano inaccettabili e illegittime, alcuni paesi dell’Asia centrale non vogliono tuttavia correre rischi e si dichiarano disposti a rispettare le misure restrittive occidentali”, ha affermato il viceministro a un forum organizzato nella città russa di Tomsk. 

  • 09:19

    Il think tank statunitense Isw: “Improbabile che il Cremlino rimuova Prigozhin

    È improbabile che le accuse al capo della milizia Wagner di aver indicato alle forze ucraine posizioni delle truppe russe da bombardare inducano il Cremlino a rimuovere Yevgeny Prigozhin nel breve termine, ma possono contribuire agli sforzi per screditarlo. Lo scrive il think tank statunitense Isw (Institute fo the study of war) nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione in Ucraina. “Il Cremlino probabilmente sospetta o è a conoscenza delle comunicazioni di Prigozhin con l’intelligence ucraina e probabilmente non è stato colto di sorpresa dalle notizie pubblicate dal Washington Post o dai documenti trapelati dell’intelligence statunitense”, scrive l’Isw, “il Cremlino sta probabilmente preparando dei meccanismi per screditare Prigozhin come traditore. Fonti anonime del Cremlino hanno rivelato che l’amministrazione presidenziale russa sta preparando un’operazione di informazione per screditare pubblicamente Prigozhin, ma hanno fatto notare che è improbabile che il Cremlino minacci Prigozhin mentre le forze Wagner sono in prima linea”. Gli analisti del think tank sottolineano che Prigozhin comanda le forze Wagner nel Donbass e la sua rimozione interromperebbe le linee russe a Bakhmut, un rischio che Putin difficilmente correrà. Inoltre, il Cremlino non è in grado di rimuovere e sostituire pubblicamente Prigozhin come capo de facto della Wagner, perché quest’ultima è una società indipendente e Prigozhin non occupa alcuna posizione ufficiale nel governo russo. Rimuovere Prigozhin dal suo controllo su Wagner implicherebbe la dimostrazione del controllo diretto da parte del Cremlino sul gruppo di mercenari da cui Putin ha cercato di mantenere una distanza formale.