“Potenti esplosioni” nell’area della centrale di Zaporizhzhia. L’Aiea: “Si gioca con fuoco”. Kiev nega uccisione di prigionieri russi – la giornata

“Alcuni edifici, sistemi e attrezzature del sito sono stati danneggiati”, riferisce l'Agenzia Onu per l'energia atomica. Il direttore Rafael Grossi: "Chiunque ci sia dietro, deve fermarsi immediatamente". Presidenza ucraina: "Guerra finita in primavera? Un sogno, ma bisogna essere realisti"

Aggiornato: 21:17

  • In Evidenza
    17:39

    Kiev nega di aver ucciso prigionieri russi

    Il governo ucraino ha negato di aver ucciso prigionieri russi. Lo rendono noto fonti ufficiali in risposta alle accuse del ministero della Difesa di Mosca, che nei giorni scorsi aveva diffuso un video con dieci soldati russi fatti sdraiare a terra, con le mani sopra la testa e crivellati di colpi dai militari ucraini. L’ufficio delle Nazioni unite per i Diritti umani si era impegnato a esaminare il documento. 

     

     

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  • 20:26

    Kiev: “Cinque milioni di ucraini hanno perso il lavoro per la guerra”

    A causa dell’invasione russa dell’Ucraina, circa cinque milioni di persone hanno perso il lavoro. Lo ha affermato la viceministra dell’Economia di Kiev Tetiana Berezhna durante il forum economico polacco-ucraino, osservando che a causa delle ostilità circa sette milioni di persone hanno già lasciato il Paese, il che ha influito in modo significativo sull’aumento della disoccupazione. Lo riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian.

  • 19:43

    Zelensky: “In 270 giorni di guerra Mosca ha usato contro di noi 4.700 missili”

    “La Russia ha usato più di 4.700 missili in 270 giorni di guerra totale. Centinaia di nostre città sono semplicemente bruciate. Migliaia di persone sono morte. Centinaia di migliaia di persone sono state deportate con la forza in Russia. Milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina per altri Paesi in fuga dalla guerra”. Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, riportando il suo discorso ai membri dell’Organizzazione internazionale della francofonia. “Dobbiamo fermare l’aggressione russa”, ha aggiunto, “il ritorno della pace è possibile, ma è possibile quando tutti nel mondo capiranno che nessuno al mondo merita un solo giorno di terrore”. 

  • 19:25

    Erdogan: “Prezzo che l’Occidente dovrà pagare per poter isolare la Russia sarà infinito”

    Il prezzo che l’Occidente dovrà pagare per poter isolare la Russia sarà infinito. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in diretta al canale televisivo Russia-1, come riporta Tass. “Il prezzo sarà infinito”, ha affermato, rispondendo a una domanda del giornalista Pavel Zarubin durante il programma ‘Mosca. Cremlino. Putin’. 

  • 18:43

    Aiea: “Attacchi deliberati contro la centrale”

    Il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi ha stimato che gli attacchi odierni alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhia siano stati “assolutamente deliberati e mirati”, e ha giudicato la situazione “estremamente grave” in un’intervista al canale francese Bfmtv. “Una buona decina di attacchi” ha preso di mira la centrale, secondo Grossi, che, senza attribuire responsabilità alle forze russe o ucraine, si è indignato del fatto che si possa “considerare che una centrale nucleare diventi un obiettivo militare legittimo” e ha esortato gli autori degli attacchi a “fermare questa follia”.

  • 18:42

    Podolyak: “Tre passi per un negoziato”

    “Un semplice test. Come sedersi al tavolo delle trattative? Tre passi: 1) Smettere di lanciare missili contro un paese sovrano; 2) Ritirare le truppe dal territorio di un paese sovrano; 3) Ritornare al diritto internazionale, dove sono stabiliti i confini dei paesi. È difficile?”. Lo scrive su twitter il consigliere del presidente ucraino Mikhailo Podolyak.

  • 17:56

    Kiev: “Possiamo entrare in Ue anche in guerra”

    L’Ucraina può aderire all’Unione europea senza aspettare che finisca la guerra. É quanto ha dichiarato la vice prima ministra per l’Integrazione europea ed euro-atlantica, Olga Stefanishyna, a margine della conferenza sulla sicurezza di Halifax, in Canada. Lo riferisce European Truth, citato da Unian. “Non faccio previsioni sui tempi”, ha precisato Stefanishyna, “ma quando si tratterà di aderire, la dinamica della guerra non sarà un fattore decisivo. Possiamo entrare nell’Ue anche se la guerra non è definitivamente finita”. La vice prima ministra ha anche aggiunto che in passato l’Ucraina e l’Ue hanno concluso un accordo politico commerciale nonostante la presenza di territori occupati: “Vi ricordo che abbiamo firmato l’Accordo di associazione quando la Crimea è stata annessa e la guerra nelle regioni di Donetsk e Luhansk è iniziata, ma ciò non ha influito sull’avvio dell’area di libero scambio e non ci sono state nemmeno riserve al riguardo”, ha sottolineato.

  • 17:39

    Kiev nega di aver ucciso prigionieri russi

    Il governo ucraino ha negato di aver ucciso prigionieri russi. Lo rendono noto fonti ufficiali in risposta alle accuse del ministero della Difesa di Mosca, che nei giorni scorsi aveva diffuso un video con dieci soldati russi fatti sdraiare a terra, con le mani sopra la testa e crivellati di colpi dai militari ucraini. L’ufficio delle Nazioni unite per i Diritti umani si era impegnato a esaminare il documento. 

     

     

  • 15:23

    Medvedev: “Kiev è una città russa, dev’essere restituita”

    Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, l’ex premier Dmitry Medvedev, ha affermato che “Kiev è una città russa”. Lo riporta l’agenzia statale Tass. In un post su Telegram, Medvedev ha risposto alle richieste dell’Ucraina di “restituire la Crimea” affermando che storicamente “Kiev è la capitale dell’antica Rus” e che “Kiev è una grande città russa all’interno dell’Impero russo”. “Kiev è solo una città russa in cui hanno sempre pensato e parlato russo”, rimarca, “in modo che tutto sia estremamente chiaro su cosa dovrebbe essere restituito e come”.

  • 15:10

    Media russi: maxi-incendio in centro a Mosca

    Un incendio che interessa un’area di circa duemila chilometri quadrati è scoppiato in un deposito nell’area cosiddetta delle “tre stazioni” nel cuore di Mosca, in piazza Komsomolskaya. Lo riferisce l’agenzia stampa di Stato Ria Novosti, che cita fonti del ministero delle Emergenze russo.