Guerra in Ucraina, diretta – Putin: “Togliere le sanzioni a Minsk per sbloccare il grano”. Ong: “Rimosso il comandante dell’operazione”

Kiev denuncia: “Le derrate rubate dai russi rivendute anche in Turchia”. Il capo del Cremlino: "Pronto a offrire i porti di Mariupol e Berdiansk per sbloccare le esportazioni". Feriti un giornalista e un cameraman della Reuters vicino a Severodonetsk. Mosca avvia un'esercitazione nel Pacifico

Aggiornato: 22:29

  • 09:18

    Kiev: “30.950 soldati russi uccisi in 100 giorni”

    Sono circa 30.950 i soldati russi uccisi in Ucraina nei primi 100 giorni dell’invasione russa: lo riporta l’esercito di Kiev su Twitter. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che si registrano anche 210 caccia, 175 elicotteri e 535 droni abbattuti.
    Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.367 carri armati russi, 675 pezzi di artiglieria, 3.366 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 121 missili da crociera e 13 navi.

  • 09:04

    Al via esercitazione militare russa nel Pacifico

    La flotta russa del Pacifico ha avviato esercitazioni con oltre 40 navi da guerra e di supporto e 20 tra aerei ed elicotteri: lo ha reso noto oggi il ministero della Difesa di Mosca. Nel corso delle esercitazioni, ha spiegato in un comunicato, “i gruppi di lavoro insieme all’aviazione navale rileveranno tra l’altro “i sottomarini del nemico fittizio” e saranno impegnati in operazioni che “coinvolgono bersagli di superficie e aerei”. Le esercitazioni dureranno fino al 10 giugno.

  • 08:56

    Intelligence britannica: entro due settimane Mosca controllerà tutto il Lugansk

    La Russia controlla oltre il 90% della regione di Lugansk, nell’Ucraina orientale, e probabilmente salirà al 100% nelle prossime due settimane: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. Il rapporto, pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, sottolinea tuttavia che il successo nel Lugansk è costato caro a Mosca in termini di risorse. Tanto che la Russia non è stata in grado di avanzare su altri fronti o assi, dove le truppe sono passate sulla difensiva.

  • 08:53

    Londra: Russia ha successo nel Donbass, ma rispetto al piano originale “nessun obiettivo raggiunto”

    La Russia registra un “successo tattico” nel Donbass, ma se la sua performance in Ucraina viene misurata rispetto al piano originale dell’invasione “nessuno degli obiettivi strategici è stato raggiunto”: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese.
    Il rapporto sottolinea inoltre che per ottenere qualsiasi tipo di successo strategico ci vorrà probabilmente ancora molto tempo e serviranno enormi investimenti in uomini ed equipaggiamenti.

  • 08:19

    Bielorussia ha inviato le forze speciali al confine

    La Bielorussia ha inviato unità delle forze speciali nelle aree al confine con l’Ucraina, in particolare nelle regioni meridionali di Volyn e Poliske. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Unian.

  • 08:14

    Zelensky: “I missili Usa ci salveranno”

    Le forze ucraine hanno riportato alcuni successi combattendo i russi nella città di Severodonetsk, ma la situazione militare generale nella regione del Donbass non è cambiata nelle ultime 24 ore. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel nuovo video-messaggio diffuso in serata. Il leader ucraino, riferiscono i media locali, ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per la promessa di nuove armi e ha detto di “aspettarsi buone notizie” sulle forniture “anche da altri partner”.
    “Gli Stati Uniti hanno confermato a vari livelli che i moderni lanciarazzi multipli Himars verranno inviati nel nostro paese. Queste armi ci aiuteranno a salvare la nostra vita e proteggere la nostra terra. Sono grato al presidente Biden, a tutti i nostri amici americani e al popolo degli Stati Uniti per il loro sostegno”, ha sottolineato il presidente. Aggiungendo che “oggi abbiamo ottenuto un nuovo pacchetto di aiuti alla difesa dalla Svezia. Stiamo lavorando per portare la fornitura di moderni sistemi di combattimento a un livello molto più alto”.

  • 20:18

    IL PUNTO

    Cento giorni di guerra dal 24 febbraio, quando la Russia- dopo mesi di preparazioni e allarme da parte degli Usa – ha invaso l’Ucraina. Ora per stessa ammissione del presidente Volodymyr Zelensky Mosca controlla il 20% del territorio: “L’esercito russo ha già distrutto quasi l’intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere – ha detto il presidente – il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d’Europa. Ora è semplicemente devastato”. La linea del fronte si estende oggi per più di mille chilometri, dal Donbass alla fascia costiera, con oltre 550 missili da crociera Iskander e Kalibr sparati contro il territorio ucraino dall’inizio del conflitto. Un conflitto che, secondo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, durerà ancora a lungo, diventando una “guerra di usura”.

    Il conto delle città cadute è destinato ad aggiornarsi ancora con l’assedio sempre più feroce nella regione di Lugansk. Il primo obiettivo dell’offensiva resta la presa di Severodonetsk, che secondo il governatore Serhiy Gaidai è ormai all’80% controllata dai russi. A frenare una conquista che appare imminente potrebbero essere però ancora una volta i bunker nei sotterranei di un sito industriale, come accaduto per oltre 80 giorni con l’acciaieria Azovstal a Mariupol. Nei rifugi antiaerei della fabbrica chimica Azot, tra le più grandi d’Europa, restano nascoste 800 persone, compresi alcuni bambini. “Ci sono abitanti a cui era stato chiesto di lasciare la città, ma hanno rifiutato. Ci sono anche bambini, ma non molti”, ha spiegato ancora il governatore. La loro uscita dai tunnel appare complessa, considerato che le evacuazioni sono già bloccate da giorni per i circa 12 mila cittadini rimasti a Severodonetsk ed eventuali blitz comportano rischi per le sostanze chimiche stoccate nel sito.

    Ieri l’Europa ha messo finalmente al bando il petrolio russo. Ma il via libera al sesto pacchetto di sanzioni è stata anche una grande corsa ad ostacoli, con l’Ungheria che per giorni ha tenuto sotto scacco gli altri 26 Paesi membri. L’ultimo veto, Viktor Orban, lo ha messo sull’inserimento del patriarca russo Kirill nella black list europea. E alla fine l’Ue ha ceduto. Intanto, Kiev continua a fare i conti con le tensioni politiche interne con i filorussi. La magistratura ha completato le indagini sull’oligarca Viktor Medvedchuk, catturato ad aprile dopo la fuga dagli arresti domiciliari nei primi giorni della guerra, accusato di alto tradimento a favore di Mosca. L’ex deputato ucraino d’opposizione dovrà ora affrontare un processo in cui rischia fino a 15 anni di carcere e la confisca del patrimonio, stimato lo scorso anno dall’edizione locale di Forbes in oltre 620 milioni di dollari.