In this undated picture made available by the press office Punto e Virgola, Italian actor Toni Servillo, as Jep Gambardella, and actress Galatea Ranzi, as Stefania, in a scene from Italian director Paolo Sorrentino’s "La grande bellezza" (The Great Beauty). The film was nominated for a Golden Globe for best foreign language film on Thursday, Dec. 12, 2013. The 71st annual Golden Globes will air on Sunday, Jan. 12. (AP Photo/Gianni Fiorito, Punto e Virgola press office, ho)
- 18:33 - Milano: gip, 'da ultrà Milan aggressione allarmante, potrebbero rifarlo'
Milano, 14 mag. (Adnkronos) - Il gip di Milano Teresa De Pascale ha convalidato l'arresto e disposto i domiciliari per Alessandro Sticco - 42 anni, noto come Shrek, tra i più importanti esponenti della Curva Sud del Milan, Islam Hagag - il 35enne conosciuto come 'Alex Cologno' - e il 43enne Luigi Magrini, in passato colpito da un Daspo. I tre ultrà, indagati insieme ad altre cinque persone, sono stati arrestati domenica con l'accusa di aver aggredito e accoltellato un 25enne romeno sabato sera 11 maggio fuori da un locale in piazza Axum, in zona San Siro, poco dopo la partita tra i rossoneri e il Cagliari.
Le loro versione, identiche nel parlare di un'aggressione come difesa a un attacco subito da un amico (su cui non si ha riscontro), non ha convinto il gip che ha disposto gli arresti per "il pericolo di reiterazione di reati", fatti "particolarmente allarmanti, considerato, invero, che gli indagati, proprio facendo leva sulla peculiare forza intimidatoria derivante dall'appartenenza ad un gruppo numeroso di tifosi, non hanno esitato ad aggredire congiuntamente un ragazzo da solo, anche con l'uso di bottiglie e di un coltello, sino a lasciarlo sanguinante riverso in terra".
Un'azione in cui hanno sprigionato la loro "indole aggressiva e violenta, colpendolo ripetutamente in varie parti del corpo, reiterando l'azione anche allorquando la vittima si trovava già in terra, con condotte pervicacemente pericolose". Nelle esigenze cautelari si sottolinea la "negativa personalità" degli arrestati "che sfruttano proprio la peculiare carica intimidatoria derivante dall'appartenenza ad un gruppo organizzato, che hanno agito nonostante la presenza di altre persone all'interno di un locale aperto al pubblico, mediante una condotta aggressiva, che rappresenta la cifra distintiva del loro modo di seguire il calcio e la squadra di cui sono supporter".
- 18:28 - Lavoro, Falcomer (Valore D): "Collaborazione pubblico-privato per occupazione femminile"
Milano, 14 mag. (Adnkronos/Labitalia) - "Il tema del lavoro, dello sviluppo demografico e dell'occupazione femminile lo portiamo avanti da 15 anni, dalla nostra fondazione. In questo studio noi abbiamo portato esperienze, pratiche, e si prendono in considerazione tante variabili, fa vedere che tutto è collegato. Sul tema dell'occupazione, del calo demografico il nostro compito è quello di tenere alta l'attenzione sempre, tutti i giorni di ogni singolo anno, perché è un tema di sostenibilità sociale e di sostenibilità economica per il nostro Paese". Così Barbara Falcomer, direttrice generale Valore D, intervenendo all'evento 'Donne, lavoro e sfide demografiche' di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding in collaborazione con Valore D.
"Attualmente le aziende -continua- fanno molto, fanno quello che possono, soprattutto quelle medio grandi e le multinazionali, per le quali il tema della valorizzazione del capitale umano, il tema del divario di genere, non sono temi di oggi. Quindi sono partite prima. Cosa fanno? Fanno tantissime iniziative, dall'allungamento dei congedi alla possibilità di lavoro flessibile", spiega ancora.
"Ma le aziende da sole non ce la possono fare, serve una collaborazione sempre più stretta tra pubblico e privato. Questo studio però può rappresentare una road map, una bussola", conclude.
- 18:20 - Imprese: dallo studio di Fondazione Gi Group e Valore D i tre pilastri per sostenere la genitorialità
Milano, 14 mag. (Adnkronos/Labitalia) - Mentre tra le aziende di maggior dimensione domina una visione positiva della maternità, nelle aziende di piccole e medie dimensioni (pmi) ancora oggi prevale una visione della maternità come un valore che tuttavia crea complessità organizzative (ciò segnala il 30,9% delle pmi vs. 10,9% nelle grandi aziende). Nonostante questo, il mondo dell’impresa oggi - trainato soprattutto dalle grandi aziende ma rappresentato da un numero elevato di pmi - può rivestire un ruolo di primo piano nel promuovere un cambiamento nel paese e sostenere attivamente la genitorialità: lo evidenzia lo studio 'Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità', realizzato da Fondazione Gi Group e Gi Group Holding in collaborazione con Valore D e presentato questa mattina a Milano nel corso del convegno che si è tenuto all’Auditorium del Palazzo del Lavoro.
Lo studio – che rappresenta un unicum nel suo genere in quanto combina un approccio multidisciplinare e multistakeholder, l’analisi della letteratura internazionale e uno sguardo comparato su sei Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia) nonché l’ascolto della voce delle imprese, sia pmi che aziende multinazionali – è stato presentato oggi ad alcuni esponenti istituzionali di spicco con i contributi dello scrittore Alessandro D’Avenia e degli esperti Alessandro Rosina e Francesco Seghezzi.
In generale, iniziative per promuovere la condivisione dei carichi di cura risultano presenti sia nelle pmi sia nelle imprese di grandi dimensioni. Due grandi aziende su tre (60,3%), ad esempio, sono impegnate in attività di informazione sull’esistenza del congedo di paternità obbligatorio, rispetto al 46,7% delle pmi. A sorpresa sono proprie le pmi che si sono maggiormente impegnate a estendere la durata del congedo di paternità (29,8%) rispetto a quelle di grandi dimensioni (26,0%). Per quanto riguarda il welfare aziendale, la prima misura messa a disposizione da pmi e grandi aziende è l’assistenza sanitaria integrativa con copertura anche per i figli, che vede impegnato rispettivamente il 37,1% e il 46,6%. Di rilievo, il fatto che il 31,1% delle pmi e il 32,9% delle grandi aziende intenda implementare nidi aziendali o convenzioni con asili nido sul territorio.
Passando ad analizzare il contesto del nostro Paese, lo studio evidenzia come in Italia persistono diversi stereotipi culturali sulla maternità ancora fortemente radicati. Secondo i risultati della World Values Survey (WVS), un’ampia indagine condotta ogni 5 anni su 100 nazioni, il nostro è l’unico Paese in cui più della metà dei rispondenti (54,1%) si dice d’accordo con l’affermazione che una madre che lavora “danneggia” i figli in età prescolare (contro una media Ue del 30%). Non solo: siamo anche il Paese con la più alta percentuale di accordo con l’affermazione per cui se c’è poco lavoro è giusto vada data priorità agli uomini (25,4%, rispetto a una media UE dell’11,4%). I modelli culturali più virtuosi si riscontrano invece nei Paesi Bassi e in Svezia, dove il disaccordo con queste visioni è sempre nell’ordine degli 80-90 punti percentuali.
Stereotipi come questi si riflettono nell’assetto dei nuclei famigliari e nel conseguente sbilanciamento dei carichi di cura sulle donne e madri: dati alla mano, l’Italia è l’ultimo Paese per numero di coppie con figli 0-14 anni dove lavorano entrambi i partner (51,1%). All’estero questo avviene nel 63,2% dei casi in Spagna, nel 69% in Germania, nel 69,2% in Francia, nel 78% in Olanda e nel 78,9% in Svezia. Donne: un vero e proprio ammortizzatore sociale In questo quadro, non stupisce che l’Italia presenti il più alto tasso di inattività femminile in Europa (31%, rispetto a una media UE del 18,2%) e la più ampia quota di donne che lavora in part-time involontario: il 51,7%, oltre 30 punti percentuali sopra la media europea del 19,6%.
A sottolineare gli “effetti” della genitorialità sulle carriere femminili sono anche i dati relativi alle dimissioni: su 71.727 richieste avanzate nel 2022, ben il 75,4% è stato presentato dalle lavoratrici e solo il 24,6% da uomini. E mentre per questi ultimi la ragione prevalente è stato il passaggio ad altra azienda (78,9%), per le donne il motivo numero uno è risultata la difficoltà di conciliazione a causa della mancanza di servizi per la cura dei figli (41,7%).
La difficoltà per le donne di conciliare lavoro e genitorialità è connessa al calo demografico in corso nei Paesi dell’Unione Europea. Se tra il 2009 e il 2021 il numero di nascite in EU è passato da una media di oltre 4,6 milioni a poco più di 4 milioni l’anno (-11,5%), è ancora una volta in Italia che il fenomeno assume le proporzioni più drastiche, con una discesa del 30%. Peggio di noi la Spagna con un -32%. Al tempo stesso, cresce l’età delle madri al primo figlio, salita da una media UE di 28,8 anni nel 2009 a 29,7 anni nel 2021, con l’Italia a 31,7 anni. Le eccezioni tuttavia ci sono, guidate in primis dalla Germania, dove, anche grazie a un’attenta gestione dei flussi migratori, i nuovi nati sono cresciuti del 20% su base annua tra il 2011 e il 2021.
"L’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale, da cui dipende la sostenibilità stessa del sistema Paese", afferma Chiara Violini, presidente di Fondazione Gi Group. “Un mercato del lavoro -spiega- che non è in grado di sostenere l’occupazione femminile e agevolare le scelte di genitorialità è un mercato destinato a collassare. Le soluzioni però ci sono, come evidenzia lo studio che abbiamo realizzato insieme a Valore D, e per attuarle è fondamentale intervenire in modo strutturato e con una visione di lungo periodo su tre grandi ambiti. Innanzitutto, occorre valorizzare i giovani, favorendone un’opportuna transizione al mercato del lavoro, sostenendo il raggiungimento della loro autonomia economica".
"In secondo luogo, serve un forte cambiamento culturale, capace di rimuovere gli stereotipi che penalizzano ancora fortemente le donne e le madri. Terzo, è necessario potenziare le misure per la conciliazione e la condivisione dei tempi di vita con quelli di lavoro, in particolare nella componente dei servizi per l’infanzia e dei congedi", aggiunge ancora.
"Il nostro studio mostra come all’estero ci siano best practices molto virtuose ed efficaci in questo senso, penso in particolare alla Germania e alla Svezia. In questo percorso di cambiamento l’intervento pubblico può essere determinante, ma anche le aziende possono avere un impatto decisivo, agendo da apripista e sperimentatrici di progetti e sinergie che rispondano alle sfide occupazionali e demografiche, proponendosi come guide di un cambiamento sia culturale che organizzativo. Creare le condizioni affinché lavorare e avere figli sia per le donne, e per le famiglie italiane, una 'reale scelta' richiede l’impegno e l’assunzione di responsabilità di tutti: istituzioni, aziende, associazioni datoriali, associazioni sindacali, terzo settore, donne e uomini", conclude.
Secondo Barbara Falcomer, direttrice generale Valore D, "è necessario diffondere una cultura che sposti l’asse dalla maternità come costo e complessità a maternità come valore aggiunto per il singolo e per l’intera organizzazione e per farlo bisogna lavorare a più livelli". "Ancora oggi la questione più importante da affrontare per un reale cambiamento è quella contro gli stereotipi che vedono nella donna la principale caregiver. Le donne si fanno carico del 70% del totale delle ore di lavoro non retribuito di assistenza e cura”, sottolinea.
“E’ partendo da queste considerazioni che molte delle aziende associate a Valore D hanno messo in atto politiche che si rivolgono e coinvolgono entrambi i genitori. Tra queste, l’estensione della durata del congedo di paternità (fino a 4 mesi), lo smart-working, la creazione di asili aziendali o le convenzioni con strutture territoriali che promuovono attività di sostegno concreto e coaching alle famiglie, e iniziative di accoglienza e reskilling delle donne al rientro dal congedo di maternità. Queste politiche di supporto alla genitorialità sono più diffuse nelle grandi imprese, meno nelle pmi, che spesso hanno meno risorse e talvolta sono più legate ad una visione tradizionale dei ruoli. C’è bisogno di scardinare cultura e sistema con politiche di incentivazione più forti al welfare, e anche agire sul piano legislativo per equiparare i congedi genitoriali", conclude.
- 17:55 - Calcio: Mattarella ricorda Grande Torino, 'avevo 8 anni, ricordo emozione tragedia'
Roma, 14 mag. (Adnkronos) - Il calcio è uno sport "di grande popolarità, sollecita emozioni e passioni. Lo vediamo continuamente, stavo per dire ogni domenica perché quando ero ragazzo si giocava solo la domenica", mentre ora ci sono partite "continuamente". Verso questo sport "vediamo come il sentimento sia alto nei nostri concittadini", come dimostrano i Mondiali "vinti nell''82 e nel 2006, ma anche gli europei del 2021". La partecipazione degli italiani è altissima "anche nei momenti tristi: quest'anno ricorre il 75esimo la sciagura aerea di Superga, in cui persero la vita calciatori e staff del Grande Torino. Avevo 8 anni, seguivo il calcio e oltre a conoscere i nomi di quella grande squadra a memoria ricordo l'emozione che ha conquistato l'intera Italia. All'epoca non c'erano né tv né social, solo giornali e radio, e manifestavano la commozione che aveva conquistato gli italiani" per quella tragedia. Così il Presidente Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale le squadre di Atalanta e Juventus in vista della finale di Coppa Italia domani allo stadio Olimpico, ricorda l'indimenticata squadra granata.
- 17:54 - Salvini: "Sviluppo e lavoro dal porto commerciale di Fiumicino"
Roma, 14 mag. - (Adnkronos) - Un’attesa lunga più di vent’anni è terminata oggi con la simbolica posa della prima pietra di quello che sarà il nuovo porto commerciale di Fiumicino alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino e del Sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, oltre che della vice-presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli.
Una prima pietra - con tanto di contratto firmato tra le parti e benedizione religiosa - posata con delicatezza sul fondale alla destra del molo nord e dell’imboccatura del porto canale, da un’imbarcazione con la promessa collettiva di risolvere tanti dei problemi di quest’area con un primo investimento finanziato dal Ministero di 55 milioni. Il progetto prevede la realizzazione di una diga di sopraflutto per garantire la sicurezza del porto proteggendolo dalle mareggiate sempre più frequenti. I lavori dovrebbero concludersi da contratto entro fine febbraio del 2026 e prevedono anche il completamento dell’opera con una darsena servizi per la flotta pescherecci. A terra invece, è prevista un'area di oltre 3 ettari per le infrastrutture dei pescherecci, oltre alla delocalizzazione di alcuni importati cantieri nautici ora allocati dentro Fiumicino con le immaginabili problematiche logistiche
«È un altro esempio dell’Italia del fare - spiega il Ministro Salvini - dopo decenni e decenni, anche se parlando con qualche anziano locale dicono che l’attesa durava da un secolo, sono orgoglioso della posa di questa prima pietra di un porto importante. Che sarà capace di generare lavoro, bellezza, ricchezza, turismo. Perché Fiumicino non è solo l’aeroporto ma una comunità di imprenditori, ristoratori e pescatori e sono orgoglioso di aver contribuito col Ministero all’inizio di un percorso perché poi bisognerà preparare altri progetti. Per me sbloccare cantieri è una ragione di vita e spero che nessuno abbia intenzione di bloccare i cantieri con qualcuna delle inchieste in atto in qualche altro posto. Inchieste che legittimamente devono andare avanti ma senza frenare lo sviluppo di località come Bari, Genova e anche Fiumicino. Sviluppo che serve a tutti marinai, cittadini, pescatori. Perché l’Italia ha bisogno di porti, strade, ferrovie e anche ponti".
"Solo da noi - ha aggiunto - si litiga per un ponte che non ha colore politico, è utile a tutti. Un ponte unisce. Poi a Civitavecchia stiamo contribuendo con altri investimenti allo sviluppo del porto. E poi penso alle strade. Perché al mare bisogna arrivarci e quindi va sistemata la Roma Latina, la Pontina anche quella ferma da decenni".
Per il Sindaco di Fiumicino, Baccini, il nuovo porto rappresenta "la crescita costante di Fiumicino come città. Eravamo considerati come una dependance di Fiumicino ma stiamo dimostrando di essere molto di più tra BluEconomy e Green Economy. Grazie all’impegno del Ministero e dell’Autorità portuale, con questa opera metteremo in sicurezza tutta la nostra flotta pescherecci e parte della cantieristica".
A chiudere gli interventi le parole del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino: «Intanto passiamo dalle parole ai fatti. Poi, questo è il primo porto commerciale che parte da zero in Italia negli ultimi 40 anni. È un orgoglio non solo nostro ma di tutto il paese
- 17:49 - Calcio: Mattarella a finaliste Coppa Italia, 'sarà grande spettacolo'
Roma, 14 mag. (Adnkronos) - "In bocca al lupo per domani sera, sono certo che sarà un grande spettacolo di sport, un momento di esaltazione, anche se la tensione delle finali è sempre intensa ma anche per questo sarà uno spettacolo eccezionale". Così il Presidente Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale le squadre di Atalanta e Juventus in vista della finale di Coppa Italia domani allo stadio Olimpico.
"Quello che farete domani - dice ancora il Capo dello Stato - induce i nostri concittadini a immedesimarsi sempre di più nello sport. Siete due grandi squadre e sarà sicuramente uno spettacolo bello da vedere e per entrambe le squadre una serata da non dimenticare".
- 17:46 - Calcio: Mattarella, 'combattere anche in campo comportamenti sconsiderati tifoserie'
Roma, 14 mag. (Adnkronos) - "Il calcio ha accompagnato, accompagna la vita del nostro Paese. Anche per questo, naturalmente, ricopre anche una responsabilità importante. Apprezzo molto che siete impegnati, i giocatori con i club, in attività di valore sociale, perché siete un riferimento per i nostri giovani, per i ragazzi, per i bambini. Così come i club attirano il senso di appartenenza, di coinvolgimento". Così il Presidente Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale le squadre di Atalanta e Juventus in vista della finale di Coppa Italia domani allo stadio Olimpico.
"E quindi apprezzo molto - ha spiegato il Capo dello Stato -, come è stato detto, di suggerire, di compiere iniziative che facciano crescere il senso del rispetto, della tolleranza, del reciproco rispetto. Va fatto capire un po' anche alle tifoserie dentro le quali c'è di tutto. Vi sono straordinarie coreografie che sono davvero genialmente interessanti, ma ci sono anche dei comportamenti sconsiderati. E quindi trasmettere anche in quel campo, nelle tribune, negli stadi, il senso del rispetto e della tolleranza è particolarmente importante. Così come lo è quello di incentivare criteri di comportamento e abiti mentali di rifiuto delle discriminazioni e di senso di solidarietà. Tutto quello che lo sport comporta come valore", compreso il fatto "che dietro le vostre prestazioni di campioni vi è non solo talento ma anche sacrificio della preparazione, indispensabili per esprimere talento".