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- 09:31 - Webuild pronta a ricostruire ponte di Baltimora crollato a marzo
Roma, 3 mag. (Adnkronos) - Un nuovo ponte strallato sicuro e innovativo in grado di ridefinire l’ingresso al porto storico della città di Baltimora, hub fondamentale per la logistica americana. È il progetto presentato pro bono da Webuild, con la sua controllata americana Lane, per la ricostruzione del Francis Scott Key Bridge di Baltimora, crollato lo scorso marzo causando la perdita di numerose vite e interrompendo un collegamento vitale tra il porto della città e l’Oceano Atlantico. Il gruppo ha offerto alle Autorità competenti una proposta per la progettazione e la pianificazione della ricostruzione del ponte, in segno di solidarietà e vicinanza agli Usa, Paese in cui Webuild ha una presenza storica. La proposta preliminare è stata elaborata in collaborazione con l’architetto Carlo Ratti, professore del Massachusetts Institute of Technology (Mit), e l’ingegnere strutturista francese Michel Virlogeux.
"Come Webuild, con la nostra controllata americana Lane, siamo pronti a metterci a disposizione, per un rapido ripristino di questo ponte strategico per la mobilità dell’area", ha commentato l'amministratore delegato Webuild Pietro Salini in una lettera inviata al Segretario per i Trasporti degli Stati Uniti, al Governatore del Maryland, al Direttore del Maryland Port Administration e all’Ambasciatore statunitense in Italia. “Parteciperemo al Virtual Industry Forum organizzato il 7 maggio dalla Maryland Transportation Authority (Mdta) per la ricostruzione del ponte, e siamo pronti a fornire, in questa prima fase, ogni possibile aiuto in uno spirito pro bono. Il concept design del ponte a cui abbiamo lavorato incessantemente in questo ultimo mese potrà rappresentare un contributo importante in vista della progettazione e della ricostruzione o della nuova costruzione dell’opera".
Il crollo del Ponte di Baltimora, tra i più trafficati dell’area, ha avuto un impatto significativo sulla mobilità regionale e globale. "Siamo consapevoli dell’importanza di questa infrastruttura dal punto di vista logistico e commerciale, con oltre 1,4 milioni di persone che vivono nell’area, più decine di migliaia di pendolari direttamente penalizzati dal crollo del ponte”, ha affermato Salini. “Abbiamo già messo a disposizione le nostre competenze in occasione del tragico crollo del Ponte di Genova in Italia nel 2018 (realizzato al costo senza utile per il gruppo), che ha causato la morte di 43 persone e la paralisi degli spostamenti della città e del Porto, tra i più importanti in Italia”, ha proseguito Salini. Webuild ha costruito il nuovo Ponte di Genova in circa un anno, nonostante le restrizioni legate alla pandemia Covid-19, lavorando 24 ore su 24, anche grazie alla forte collaborazione attivata con le istituzioni e il supporto della comunità civile.
La proposta Webuild per Baltimora prevede un ponte strallato che mira anche a migliorare diversi aspetti funzionali, tra cui la sicurezza, l’adattabilità e la sostenibilità. Il ponte sarà progettato per garantire la massima sicurezza alla navigazione, anche per le navi più grandi. Si ipotizza ad esempio un franco navigabile, lo spazio che una nave può occupare per sottopassare il ponte, di 213 piedi (65 metri), ben superiore quindi a quello del ponte crollato, ma anche l’ampliamento della campata del ponte, che avrà una luce libera di circa 2.300 piedi (700 metri), con i piloni principali posizionati in acque molto meno profonde e lontani dal canale di navigazione. Tutto ciò consentirà al porto di Baltimora di rimanere un importante scalo internazionale negli anni a venire. È inoltre prevista una carreggiata più ampia, con l’aumento di una corsia per senso di marcia e l’allargamento delle corsie di emergenza, in risposta agli incrementati livelli di traffico del ponte. Le funzionalità smart proposte consentiranno una gestione più sicura del traffico e tecniche di manutenzione predittiva. È previsto anche l’utilizzo di materiali più sostenibili per preservare l’ecosistema del fiume Patapsco.
Webuild, con 120 anni di esperienza in oltre 50 paesi nel mondo, ha una lunga storia di successo nella costruzione di ponti e viadotti, con un track record di 1.020 km di opere realizzate nel settore in tutto il mondo, tra cui progetti iconici come il Long Beach International Gateway Bridge in California, il “A. Max Brewer” Bridge in Florida, e il Secondo e il Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia. Lo scorso anno è stato inaugurato il Ponte sul Danubio a Braila realizzato in Romania, il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa continentale, con campata centrale di 1.120 metri. Il Gruppo è inoltre leader del consorzio che costruirà il Ponte sullo Stretto di Messina, una volta approvato. Il progetto prevede la costruzione del ponte sospeso più lungo al mondo, con una lunghezza complessiva di 3.660 metri ed una campata sospesa di 3.300 metri.
La proposta per Baltimora è stata elaborata insieme a Carlo Ratti, co-fondatore dello studio di design CRA-Carlo Ratti Associati, che nell’ambito del Mit Senseable City Lab, con il progetto ‘Good Vibrations’, ha presentato studi innovativi in merito al monitoraggio strutturale dei ponti. La collaborazione dell’ingegnere strutturale francese Michel Virlogeux metterà al servizio del progetto la sua esperienza in alcuni dei più importanti ponti strallati, tra cui il Ponte Vasco da Gama di Lisbona e il ponte più alto del mondo, il Millau Viaduct in Francia. "La scelta di una soluzione strallata permette di posizionare i piloni a distanza di sicurezza, ben lontani dal canale di navigazione utilizzato dalle grandi navi e scongiurando così il rischio che si ripeta una tragedia come quella del 26 marzo. Questo approccio fornisce una soluzione ottimale per ricollegare la città sia in termini sociali che economici: quello che le infrastrutture americane dovrebbero sforzarsi di fare nel 21° secolo", ha commentato Carlo Ratti, professore al Massachusetts Institute of Technology e socio fondatore di CRA-Carlo Ratti Associati.
NOTA STAMPA https://www.webuildgroup.com/media/note-stampa/webuild-pronta-ricostruire-ponte-di-baltimora-crollato-marzo/
ESPERIENZA PONTI WEBUILD https://www.webuildgroup.com/it/aree-di-business/sustainable-mobility/ponti-e-viadotti/
- 08:28 - Maltempo in Brasile, sono oltre 30 i morti dopo crollo diga
Brasilia, 3 mag. (Adnkronos) - Sono più di 30 i morti accertati e una sessantina le persone che risultano disperse in Brasile dopo il crollo di una diga idroelettrica nel sud a causa delle violente piogge che hanno provocato inondazioni nello stato del Rio Grande do Sul. Crollando, la diga ha infatti provocato un'onda alta due metri. Circa 15mila le persone che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni, mentre almeno 500mila sono senza acqua pulite ed elettricità. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha visitato la regione promettendo aiuto da parte del governo centrale.
Purtroppo le previsioni meteorologiche non sono incoraggiati, con la previsioni di ulteriori piogge che cadranno nella regione.
- 07:26 - David Donatello 2024, tutto pronto per 69esima edizione: quando, candidati e nomination
Roma, 2 mag. (Adnkronos) - Tutto pronto per la 69esima edizione dei Premi David di Donatello 2024. Saranno Carlo Conti e Alessia Marcuzzi a condurre la cerimonia di premiazione, in onda oggi, venerdì 3 maggio, in diretta in prima serata su Rai 1 dalle 20.35, e trasmessa per la prima volta in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat). Sul red carpet Fabrizio Biggio. Quest’anno la premiazione sarà anche in diretta radiofonica su Rai Radio 2, condotta da Andrea Delogu e Stefano Fresi. L’evento si svolgerà negli iconici studi di Cinecittà, sempre di più punto di riferimento per le produzioni nazionali e internazionali grazie a un rilancio industriale e creativo che la rende leader a livello globale. Nel corso della cerimonia saranno assegnati venticinque Premi David di Donatello e i David Speciali.
Due i David alla Carriera di questa edizione: a Milena Vukotic, attrice di grande eleganza per autori come Federico Fellini, Mario Monicelli, Luis Buñuel ed Ettore Scola, e al premio Oscar Giorgio Moroder, compositore e produttore discografico, una delle grandi eccellenze italiane nel mondo. Il David Speciale 2024 andrà a Vincenzo Mollica, giornalista, scrittore, autore, conduttore televisivo e radiofonico, che ha raccontato per oltre quarant’anni il mondo dello spettacolo in Italia. 'Anatomie d’une chute' (Anatomia di una caduta) di Justine Triet si aggiudica il David come Miglior Film Internazionale. 'C’è ancora domani' di Paola Cortellesi è il film vincitore del David dello Spettatore, mentre il miglior cortometraggio è 'The Meatseller' di Margherita Giusti.
Tra gli ospiti della serata, i registi premio Oscar Justine Triet e Paolo Sorrentino, le attrici Claudia Gerini, Eleonora Giorgi, Elena Sofia Ricci e Isabella Rossellini, gli attori Federico Ielapi, Nicolas Maupas e Josh O’Connor, le cantanti Malika Ayane e Giorgia, i cantanti Irama e Mahmood. Ad ospitare la diretta sarà il leggendario Teatro 5 di Cinecittà, 'tempio' della grande cinematografia nazionale e internazionale, che diventerà per una notte la casa dei David. Una narrazione diffusa della nuova storia degli iconici studi, che includerà il residential stage del Teatro 14, un unico set che racchiude cinque ambientazioni, e il Teatro 18, il Volume Stage per la produzione virtuale, tra i più grandi d’Europa, che ospiteranno diversi momenti della cerimonia. Cinecittà si racconterà come casa del talento e dell’ecosistema produttivo, cantiere sul futuro in continua evoluzione, simbolo della magia creativa del cinema e della sua capacità di rinnovamento.
La Giuria dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello assegna 20 riconoscimenti ai film usciti in Italia dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023 nelle sale cinematografiche, 1 Premio David per il cinema internazionale e 1 Premio David per il Miglior Documentario. Sono 20 i Premi David per il cinema italiano: film, regia, esordio alla regia, sceneggiatura originale, sceneggiatura non originale (adattamento), produttore, attrice protagonista, attore protagonista, attrice non protagonista, attore non protagonista, autore della fotografia, compositore, canzone originale, scenografia, costumi, trucco, acconciatura, montaggio, suono, effetti visivi VFX.
Ancora, 1 Premio David per il cinema internazionale, destinato a una delle opere straniere distribuite in Italia. 1 Premio Cecilia Mangini per il miglior documentario di lungometraggio: una commissione formata da otto esperti in carica per due anni – Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Elisabetta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi – ha il compito di preselezionare le quindici opere da sottoporre al voto della giuria per poi arrivare alla cinquina. Si intende in questo modo favorire una visione più sostenibile, informata e attenta del 'cinema del reale' da parte della giuria. Il Premio David di Donatello per il Miglior Documentario è dedicato a Cecilia Mangini.
Una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado vota, in una selezione di film stabilita in sinergia tra Agiscuola, Accademia del Cinema Italiano, Anec e Alice nella Città 1 Premio David Giovani, destinato al miglior film italiano con temi vicini alle nuove generazioni. Un’apposita commissione, nominata dal Presidente e composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Marzia Gandolfi, Francesco Giai Via, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi, assegna 1 Premio David di Donatello per il Miglior cortometraggio. Il David dello Spettatore è un premio che intende manifestare l’attenzione e il ringraziamento dell’Accademia ai film e agli autori che hanno fortemente contribuito al successo industriale dell’intera filiera cinematografica. 1 David dello Spettatore viene assegnato al film italiano uscito entro il 31 dicembre 2023, che ha totalizzato il maggior numero di spettatori nelle sale cinematografiche calcolato entro la fine di febbraio 2024. I David Speciali, designati da Presidenza e Consiglio Direttivo, saranno assegnati a personalità del mondo del cinema.
Ed ecco i numeri della 69esima edizione. 171 film italiani di lungometraggio di finzione iscritti al David di Donatello 2024, 26 film diretti da registe donne, 61 opere prime iscritte al David di Donatello 2024, 138 documentari in concorso, 495 cortometraggi in concorso. Sono invece 21 film italiani hanno ricevuto candidature. C'è ancora domani 19 | Esordio, Io capitano 15, La chimera 13, Rapito 11, Comandante 10, Il sol dell'avvenire 7, Adagio 5, Palazzina Laf 5 | Esordio, L'ultima notte di amore 4, Disco Boy 2 | esordio, Felicità 2 | esordio, Mixed by Erry 2, Stranizza d'amuri 2 | esordio, Cento domeniche 1, Come pecore in mezzo ai lupi 1 | esordio, Denti da squalo 1 | esordio, Il più bel secolo della mia vita 1 | esordio, L'ultima volta che siamo stati bambini 1 | esordio, Le vele scarlatte 1, Lubo 1, Misericordia 1.
I Premi David di Donatello sono organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla Rai, in collaborazione con Cinecittà S.p.A. Piera Detassis è Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli. I Premi David di Donatello si svolgono sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, d’intesa con Agis e Anica, con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di Siae e Nuovo Imaie.
- 06:57 - Nato avverte la Russia: "Azioni ibride attacco a nostra sicurezza, pronti a difenderci"
Bruxelles, 2 mag. (Adnkronos) - Nato pronta a difendersi contro gli attacchi ibridi della Russia contro Paesi dell'Alleanza. E' l'avvertimento lanciato a Mosca dal Consiglio nordatlantico in una fase cruciale della guerra in Ucraina e a poco più di un mese dalle elezioni europee.
"Gli alleati della Nato esprimono la loro profonda preoccupazione per le azioni ibride della Russia che costituiscono una minaccia per la sicurezza" e fanno sapere di essere "pronti alla deterrenza ed alla difesa da azioni o attacchi ibridi", si legge in una nota del Consiglio a proposito delle "recenti attività maligne sul territorio alleato, comprese quelle che hanno portato all'indagine e all'incriminazione di più persone in relazione ad attività ostili riconducibili a uno Stato che hanno interessato Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Regno Unito".
"Questi incidenti - denuncia l'Alleanza - fanno parte di una campagna sempre più intensa di attività che la Russia continua a svolgere in tutta l'area euro-atlantica, anche sul territorio della Nato e attraverso i suoi proxy. Ciò include disinformazione, sabotaggio, atti di violenza, interferenze informatiche ed elettroniche, campagne di disinformazione e altre operazioni ibride". Nel dirsi "solidali" con i Paesi colpiti, gli alleati affermano che agiranno "individualmente e collettivamente per affrontare queste azioni, continuando a coordinarci strettamente".
"Condanniamo il comportamento della Russia e la invitiamo a rispettare i suoi obblighi internazionali, così come gli alleati fanno con i loro - conclude la nota - Le azioni della Russia non dissuaderanno gli Alleati dal continuare a sostenere l'Ucraina".
- 06:53 - Dal ginocchio valgo al piede piatto, i difetti nei bimbi: cosa fare e quando preoccuparsi
Roma, 2 mag. (Adnkronos Salute) - Ginocchio valgo, displasia dell’anca, piede torto congenito, morbo di Osgood Schlatter, ipercifosi o scoliosi: sono solo alcuni dei problemi più comuni che i genitori si trovano a dover affrontare nel percorso di crescita dei loro bambini o adolescenti. Non sempre si tratta di patologie vere e proprie, piuttosto di paramorfismi, cioè condizioni che si risolvono spontaneamente con la crescita: nell’ambito dell’ortopedia in età pediatrica la distinzione, in effetti, è d’obbligo. Gli ortopedici della Società italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot) e della Società italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica (Sitop) hanno elaborato una guida per scoprire i 'vero e falso' su cosa fare e quando preoccuparsi.
“Nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza – spiega Alberto Momoli, presidente della Siot e direttore Uoc Ortopedia e Traumatologia, Ospedale San Bortolo, Vicenza - possono presentarsi patologie ortopediche come la displasia dell’anca nei neonati o difetti della colonna vertebrale, tipici dell’età pre-adolescenziale, come scoliosi o ipercifosi, che un pediatra attento sarà in grado di intercettare suggerendo un controllo successivo da un ortopedico pediatrico. Molte patologie, infatti, se non trattate durante l’infanzia e in adolescenza, possono manifestarsi con complicanze maggiori e più difficili da trattare nell’età adulta”.
Tra le patologie vere e proprie in età pediatrica si possono annoverare la displasia evolutiva dell’anca e il piede torto congenito che sono tipiche del neonato; tra quelle che riguardano i ragazzi in età preadolescenziale tra i 10 e i 13 anni, molto frequenti sono il morbo di Osgood Schlatter e le scoliosi idiopatiche dell’adolescente. Esistono poi quelle forme che sono considerate paramorfismi, cioè situazioni che spesso sono presenti ma non hanno nessuna reale influenza sull'evolutività del bambino né impattano sulla sua funzione come il piede piatto lasso valgo, il ginocchio valgo, l’ipercifosi e i paramorfismi scoliotici.
“In età pediatrica, è fondamentale distinguere tra patologie vere e paramorfismi - sottolinea Antonio Andreacchio, presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica e direttore Struttura complessa del reparto Ortopedia e Traumatologia Pediatrica dell'ospedale dei Bambini Buzzi di Milano – perché richiedono una gestione e un intervento da parte dell’ortopedico necessariamente diversi. I paramorfismi, infatti, sono false patologie che rappresentano tappe di passaggio nell'età evolutiva che nella maggior parte dei casi non impattano nella vita del bambino o adolescente ma si risolvono spontaneamente. Sono però spesso proprio tali paramorfismi a preoccupare molto i genitori che portano il figlio dall'ortopedico. Raccomandiamo sempre di rivolgersi a specialisti ortopedici dell’età pediatrica per evitare di incorrere in ansie o rischiare trattamenti inutili, se non talvolta anche dannosi, per il bambino o l’adolescente".
La displasia evolutiva dell’anca è una patologia congenita? Vero. "La displasia evolutiva dell’anca è una malformazione congenita che porta gradualmente la testa del femore a dislocarsi dalla cavità acetabolare, destinata a contenerla - sottolineano gli ortopedici - Per verificare l’eventuale presenza della displasia evolutiva dell’anca il primo controllo ortopedico avviene già alla nascita, successivamente è possibile fare un’ulteriore verifica con un esame ecografico, entro i primi 60-90 giorni di vita. Se diagnosticata precocemente, infatti, la displasia evolutiva dell’anca può essere agevolmente trattata. In caso contrario la displasia può evolvere in lussazione che, non di rado, necessita di intervento chirurgico".
Il piede torto. L’unico trattamento risolutivo è quello chirurgico? Falso. "Il piede torto è tra le malattie congenite ortopediche più diffuse con un’incidenza di 1 caso ogni mille nati. Come la displasia evolutiva dell’anca, deve essere trattato precocemente, possibilmente entro i primi 15 giorni di vita. La diagnosi - scrivono gli specialisti - è di tipo ispettivo e spesso avviene già durante la gravidanza attraverso l’ecografia fetale. Nei casi di piede torto, la terapia va iniziata quanto più precocemente possibile per ottenere i migliori risultati, sfruttando la spiccata malleabilità dei tessuti del neonato. La metodica più utilizzata (metodo Ponseti) è la tecnica non invasiva con le migliori prove di efficacia e prevede una serie di manovre manipolative e gessi che permettono una correzione progressiva del piede. In caso di persistente equinismo si procede alla correzione chirurgica mini-invasiva del tendine di Achille e alla successiva applicazione del gessetto per 20 giorni circa. Per mantenere la correzione ottenuta si raccomanda un tutore da portare di notte fino ai 5 anni di vita".
Morbo di Osgood Schlatter, è una patologia che si risolve spontaneamente? Vero. Il morbo di Osgood Schlatter è una delle più comuni cause di dolore in sede anteriore al ginocchio che si manifesta negli adolescenti durante l’accelerazione della crescita che si verifica in pubertà. È dovuta ad una sofferenza su base vascolare della cartilagine di accrescimento della apofisi tibiale anteriore o osteocondrosi, dove si inserisce il tendine rotuleo. La malattia esordisce tra i 10 e i 15 anni per i maschi e tra gli 8 e i 13 anni per le femmine. Si manifesta più frequentemente nei ragazzi e ragazze che praticano sport come la corsa, il salto, il basket, la pallavolo, la ginnastica e il calcio. Di solito colpisce un ginocchio, ma può coinvolgere entrambe le ginocchia (20-30% dei casi). La frequenza del morbo di Osgood-Schlatter è tre volte maggiore nei maschi rispetto alle femmine e si risolve spontaneamente con la crescita del ragazzo.
Ginocchio valgo. Scarpe apposite, plantari o tutori sono necessari per correggerlo? Falso. "Il ginocchio valgo (comunemente indicato come ginocchio a 'X') è un difetto delle ossa della coscia (il femore) e della gamba (la tibia) che deviano verso l’interno, tanto che le ginocchia si avvicinano l'una all'altra. Si presenta per lo più intorno ai 3 anni d’età. Il ginocchio valgo non è una vera e propria patologia ma rientra nei cosiddetti paramorfismi ovvero un effetto posturale. Si stima che 1 bambino su quattro in età prescolare presenti il ginocchio valgo, un disturbo che nel 98% dei casi si risolve spontaneamente entro i 7/8 anni. Non servono scarpe apposite, plantari o tutori, tende a rientrare da solo.
Piede piatto lasso valgo La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire il piede piatto doloroso da adulto? Vero. "Il piede piatto che si evidenzia nei primi anni di vita a causa di una lassità legamentosa non è una vera patologia. In generale, la maggior parte dei bambini fino a 5-6 anni presentano un piede piatto con il retro piede valgo, si tratta del cosiddetto piede lasso infantile, disturbo fisiologico dovuto all’immaturità del sistema muscolo-scheletrico, non ancora adattato all’appoggio. Nell’90% dei casi si verifica una correzione spontanea con lo sviluppo, mentre nel restante 10% potrebbe essere consigliabile intervenire", rispondono gli specialisti.
Scoliosi idiopatiche dell’adolescente. Scoliosi idiopatica e atteggiamento scoliotico hanno un diverso significato? Vero. La scoliosi idiopatica o dell'adolescenza è una deformità evolutiva della colonna vertebrale che appare durante l'età dell'adolescenza e progredisce fino alla fine dell'accrescimento (15 anni circa per le femmine; 16 anni circa per i maschi). Colpisce il sesso femminile con un rapporto di 4 a 1 rispetto a quello maschile e in 1 caso su 3 è ereditaria. Le cause che producono la deviazione della colonna non sono ancora del tutto note, di sicuro si sa che la malformazione ha una trasmissione genetica. La scoliosi è diversa dall’atteggiamento scoliotico che è invece una curva della colonna vertebrale sul piano frontale ma senza rotazione vertebrale e non evolve nel tempo, la cui causa non è genetica e quindi si può correggere.
Le scoliosi idiopatiche possono essere curate con successo mediante busti ortopedici, altre volte invece i busti non riescono a bloccare la progressione della deformità per cui è necessario ricorrere al trattamento chirurgico. La moderna correzione chirurgica della scoliosi si basa sull'uso di barre solitamente in titanio che vengono fissate mediante viti o uncini alla colonna. Il loro uso permette di ottenere una correzione immediatamente stabile per cui non è più necessario nella fase post-operatoria l'uso di busti gessati.
Ipercifosi. Può essere causata dall’eccessivo uso di tablet, pc e smartphone? Vero. "Si tratta di una patologia che, nella maggior parte dei casi, riguarda gli adolescenti. E’ una deformità in avanti della colonna sul piano sagittale causata essenzialmente da posture scorrette che oggi sono spesso associate all’eccessivo uso di dispositivi tecnologici: l’utilizzo eccessivo di tablet, pc e smartphone è responsabile in molti casi della cifosi. Fondamentale, quindi, la diagnosi precoce. Mentre in fase iniziale è possibile intervenire con rieducazione motoria e ginnastica medica, in fase avanzata è necessario far indossare al bambino o adolescente il busto ortopedico. Nel caso in cui la diagnosi arrivi troppo tardi, poi, si potrebbe dover ricorrere all’intervento chirurgico.
- 06:52 - Houthi preparano "quarta fase dell'escalation" contro Israele e Usa
Sanaa, 2 mag. (Adnkronos) - Il leader degli Houthi, le delle milizie sciite filoiraniane nello Yemen guidate da Abdulmalik Badr al-Din al-Houthi, ha annunciato la "preparazione della quarta fase di escalation se l'ostinazione del nemico israeliano e degli americani continuerà" contro un cessate il fuoco a Gaza.
Il capo degli Houthi ha rivendicato nel suo consueto discorso televisivo del giovedì che le milizie, che controllano la capitale Sanaa dal 2014, hanno "effettuato in questa settimana 8 operazioni nel Golfo di Aden, Mar Rosso e nel sud della Palestina" con "33 missili balistici e droni", prendendo di mira "6 navi legate al nemico israeliano, agli Usa e ai britannici".
Il 30 aprile scorso le forze statunitensi hanno colpito un drone Houthi diretto verso le navi americane Uss Philippine Sea e Uss Laboon nel Mar Rosso, ha riferito sui social media il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom).
Tre missili balistici antinave e tre Uav sono inoltre stati lanciati dallo Yemen contro una nave di proprietà della Grecia, ha spiegato ancora il Centcom aggiungendo che nell'attacco Houthi nel Mar Rosso non sono state riportate vittime o feriti.
Intanto anche l'Italia partecipa alla protezione delle navi commerciali in transito nell'area nel mirino degli Houthi. Nella tarda mattinata del 29 aprile la fregata Virginio Fasan della Marina Militare, impegnata nella protezione ravvicinata di un mercantile commerciale europeo nell’ambito dell’Operazione Eunavfor Aspides, ha infatti abbattuto un drone nel Mar Rosso in prossimità dello stretto di Bab El Mandeb. Il drone, dalle caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attacchi degli Houthi, si trovava a circa 5 chilometri dalla nave italiana, in direzione del mercantile scortato.
Attacchi complessi con missili e droni si erano già verificati durante la stessa mattinata, sventati grazie alle manovre evasive effettuate dal mercantile su indicazioni del comando di Nave Fasan. Un missile è esploso in acqua nelle vicinanze della nave scortata, causando solo lievi danni superficiali.
Attualmente nell'area per garantire la libertà di navigazione e la sicurezza delle rotte commerciali, Nave Virginio Fasan ha avvicendato Nave Caio Duilio come unità sede del comando tattico di Eunavfor Aspides, operazione di sicurezza marittima dell'Unione Europea per la salvaguardia della libertà di navigazione nelle Aree del Mar Rosso e del Golfo di Aden
- 00:05 - Ue, in vigore il nuovo Patto di stabilità: ecco cosa prevede
Bruxelles, 2 mag. (Adnkronos) - La riforma del Patto di stabilità entrata in vigore martedì scorso si fonda sulla proposta che la Commissione Europea ha avanzato formalmente nell’aprile del 2023, dopo aver ripetutamente sondato il terreno e aver discusso con gli Stati per molti mesi. La proposta della Commissione è stata modificata in misura significativa dal Consiglio, complicandola non poco, e in misura molto minore dal Parlamento Europeo, nel corso dei negoziati in trilogo. I testi sono frutto di un compromesso raggiunto tra il fronte dei nordici, guidati in particolare dalla Germania del ministro delle Finanze Christian Lindner, che aveva bisogno di irrigidirla per recuperare consensi nel suo elettorato (i Liberali dell’Fdp sono in caduta libera nei sondaggi), e i Paesi mediterranei, in particolare Italia e Francia, che hanno entrambi debiti pubblici cospicui.
Tecnicamente, si tratta di tre atti legislativi: un regolamento che rimpiazza il braccio preventivo del patto di stabilità, un regolamento emendato sul braccio correttivo del patto e una direttiva emendata, che definisce nei dettagli le regole di bilancio cui gli Stati membri si devono attenere per rispettare le norme Ue in materia di conti pubblici. Il compromesso raggiunto non produce comunque, si apprende a Bruxelles, un quadro regolatorio tale da consentire a tutti i Paesi Ue di effettuare gli enormi investimenti che sarebbero necessari per migliorare le capacità nel campo della difesa e per compiere la transizione verde e digitale. Gli Stati Ue ad alto debito dovranno fare scelte nella spesa, probabilmente dolorose, ma comunque meno pesanti di quelle che sarebbero state necessarie se fosse tornato in vigore il ‘vecchio’ patto di stabilità.
Per questo l’Italia ha accettato l’accordo, sia pure senza troppo entusiasmo, come segnalato più volte dal governo. Nel negoziato, comunque, la Germania aveva il coltello dalla parte del manico perché, se non fosse stato trovato un'intesa, il primo gennaio 2024 sarebbero ritornate in vigore le vecchie regole. E per Italia e Francia sarebbe stato peggio. La riforma mira a rendere relativamente più semplice e prevedibile il quadro regolatorio Ue in materia di conti pubblici, che per convenzione viene chiamato patto di stabilità, ma che è in realtà un coacervo a più strati, che si sono sovrapposti e integrati nel tempo, come ricorda un briefing del think tank del Parlamento Europeo: tra questi, il trattato di Maastricht del 1992, il patto di stabilità e crescita del 1997 e il trattato intergovernativo del gennaio 2013, approvato dopo la crisi del 2011, che va sotto il nome di Fiscal Compact.
Il cuore del sistema è stato fissato dal protocollo 12 del Trattato sull'Ue, con i cosiddetti criteri di Maastricht: un Paese non dovrebbe avere un deficit superiore al 3% del Pil né un debito pubblico superiore al 60% del Pil (questi due parametri non vengono toccati dalla riforma). Per evitare una spesa pubblica eccessiva, il Trattato di Maastricht definiva una procedura volta a correggere le situazioni di deficit eccessivo, la procedura per deficit eccessivo, appunto (Edp in gergo). Nel 1997 è stato poi creato il braccio preventivo, per gli Stati non in procedura, il cui nocciolo è costituito dall’Mto (obiettivo di medio termine), definito in termini di saldo strutturale (vale a dire, al netto di elementi una tantum e misure straordinarie). La riforma elimina elementi del 'vecchio' quadro come l’Mto, il parametro per la riduzione del debito (in ragione di un ventesimo annuo della differenza tra il debito/Pil e il 60%) e la procedura per deviazione significativa.
Dopo il 1997 il patto è stato modificato, in più fasi: nel 2011 il Six-Pack ha introdotto una procedura per correggere gli squilibri macroeconomici; nel 2013 il Two-Pack, con due regolamenti, ha introdotto una maggiore enfasi sul controllo del debito e della spesa. Un'altra riforma, nel 2015, sotto Jean-Claude Juncker, ha reinterpretato come la Commissione valuta gli investimenti pubblici, le riforme strutturali e le condizioni cicliche, quando giudica i bilanci degli Stati membri. Malgrado tutti questi sforzi, il rispetto delle regole nell'Unione è stato assai diseguale: secondo lo European Fiscal Board, un organo indipendente di consulenza della Commissione, la compliance in termini di numeri è stata appena del 54%.
Inoltre, malgrado le riforme avessero flessibilizzato, in qualche misura, il quadro, lo hanno per contro reso molto più opaco, complicato e meno prevedibile. Questo ha creato anche un problema di comunicazione, e quindi politico: l’ex commissario all'Economia Pierre Moscovici confessò pubblicamente di provare imbarazzo a dover scendere in sala stampa a comunicare decisioni basate su regole incomprensibili ai più. L'ex premier Matteo Renzi, che da Juncker aveva ottenuto la flessibilità in cambio dei voti per il lussemburghese nella nomina in Parlamento (forte di una folta delegazione di eurodeputati), accusò la Commissione di mandare "ridicole letterine" per chiedere aggiustamenti nei conti.
Un colpo serio alla credibilità delle regole era arrivato nel 2003, quando la Commissione non sanzionò, e neppure minacciò di sanzionare, Francia e Germania, che avevano sforato le soglie. La Commissione von der Leyen, raggiunta la piena consapevolezza che le norme erano ormai inadeguate, ha lanciato nel febbraio 2020, poco prima che la pandemia di Covid-19 sconvolgesse la vita degli europei, una revisione del quadro di governance economica. Nel marzo 2020, quando Covid-19 falcidiava le popolazioni europee, a partire dall'Italia Settentrionale, il patto di stabilità è stato sospeso, attivando la clausola generale di salvaguardia, per dar modo ai Paesi di poter sostenere le proprie economie, paralizzate dalle misure necessarie a contenere il contagio.
Fu per primo David Sassoli, il presidente del Parlamento Europeo scomparso all'inizio del 2022, a dire apertamente che il patto di stabilità non avrebbe potuto tornare in vigore così com'era. La clausola di salvaguardia è stata estesa a tutto il 2023, a causa della guerra in Ucraina, ma è stata disattivata alla fine del 2024. I Paesi membri sono riusciti poi a trovare un accordo il 20 dicembre 2023, nel corso di un Ecofin in videoconferenza, sotto la presidenza spagnola guidata dalla ministra Nadia Calvino, che poco dopo, con l’appoggio decisivo della Germania, è diventata presidente della Bei.
Il cuore della riforma, presentata dopo un lungo lavoro di consultazione e di dibattito, segue gli orientamenti annunciati dalla Commissione nel novembre 2022: la sostenibilità del debito verrebbe assicurata attraverso un monitoraggio stretto da parte della Commissione, basato su un percorso di aggiustamento fiscale specifico per ogni Paese, ancorato ad un quadro per l'analisi della sostenibilità del debito (Dsa in gergo). In particolare, la Commissione dovrebbe negoziare bilateralmente con ogni Stato membro un piano a medio termine basato su un percorso della spesa primaria netta, pluriennale, un po' sul modello dei Pnrr usati per i fondi di Next Generation Eu, con un orizzonte temporale minimo di quattro anni. I quattro anni possono essere estesi a sette, a condizione che vengano effettuati determinati investimenti e riforme, da negoziare con ogni Paese.
La possibilità di allungare temporalmente il percorso di aggiustamento è concepita come incentivo a fare investimenti e riforme, vista l'inefficacia del vecchio patto di stabilità al riguardo. Le vecchie regole hanno prodotto, o non hanno impedito, una "crescita molto, molto bassa" e un aumento dei debiti pubblici dei Paesi membri, come ha ricordato più volte il commissario Paolo Gentiloni. E hanno depresso gli investimenti, tanto che Juncker dovette inventarsi un piano ad hoc, basato sull'effetto leva, per tentare di porre rimedio alla cronica carenza di investimenti dell'area euro.
La riforma mira anche a promuovere una maggiore 'ownership', titolarità, dei piani, prevedendo un ruolo maggiore per le autorità nazionali indipendenti (Ifis in gergo). Come detto, i parametri per il deficit/Pil (3%) e debito/Pil (60%) rimangono invariati. Vengono introdotti, su richiesta della Germania, requisiti numerici orizzontali e un aggiustamento fiscale minimo pari allo 0,5% del Pil all'anno, se il Paese in questione ha un deficit superiore al 3%. Alla base dei piani nazionali sta il parametro unico della spesa netta finanziata a livello nazionale, vale a dire la spesa pubblica al netto delle misure discrezionali, esclusa la spesa per interessi e la spesa ciclica per la disoccupazione.
Questo indicatore, osservabile e misurabile, sostituisce altri parametri centrali del 'vecchio' patto di stabilità, non osservabili e soggetti a revisioni ex post anche consistenti. In particolare, il tasso di crescita della spesa primaria netta è definito al netto delle nuove misure sul fronte del gettito. In pratica, se uno Stato vuole spendere di più, può farlo, a patto che finanzi adeguatamente questa spesa aggiuntiva con misure sul gettito (cioè alzando le tasse).
La Commissione fissa una traiettoria tecnica della spesa, che assicuri una riduzione plausibile del debito, per i Paesi che 'sforano' i parametri di debito e deficit, con l'obiettivo di far sì che il debito venga messo su un percorso di riduzione plausibile, che il deficit rientri entro il 3% del Pil e che la crescita della spesa rimanga al di sotto della crescita del Pil nel medio termine. Lo Stato in questione dovrà anche assicurare che alla fine del periodo di piano il debito/Pil sia inferiore rispetto all'inizio e che lo sforzo fiscale non sia 'caricato' sugli ultimi anni del piano, per evitare che i governi 'scarichino' gli oneri sui successori.
Il periodo di aggiustamento può andare da 4 a 7 anni: più il piano viene esteso, minore sarà il peso dell’aggiustamento annuo richiesto. Il sistema è concepito così per incentivare investimenti e riforme in linea con le priorità Ue. Ogni anno lo Stato membro deve produrre un rapporto sui progressi fatti, mentre le autorità nazionali indipendenti hanno un ruolo maggiore nel controllo.
Deviazioni dal percorso fissato per la spesa netta sono possibili in circostanze eccezionali, grazie ad una clausola in caso di recessione severa e anche ad una clausola specifica per Paese (quest’ultima è una novità, perché il quadro precedente prevedeva solo clausole a livello Ue, non a livello di Paese). Il Parlamento Europeo, in tutto il processo, viene costantemente informato, ma non ha un ruolo nel processo di monitoraggio. La riforma del braccio preventivo del patto lascia invariati i parametri di deficit e debito, ma il superamento del 3% per il deficit/Pil non innesca automaticamente una procedura per deficit eccessivo (Edp). Per gli Stati membri con debito sopra il 60% del Pil, il rispetto del percorso fissato per la spesa netta è sufficiente ad evitare una procedura per deficit eccessivo.
Tuttavia, per i Paesi più indebitati e che deviano dal percorso, può essere aperta una procedura per deficit eccessivo basata sul debito (Debt-Based Edp), che con il vecchio patto veniva talora ventilata, ma non è mai stata attuata. Viene attuato un percorso correttivo per la spesa netta. E, finché uno Stato soggetto a Edp non corregge la rotta, paga una multa per un importo fino allo 0,05% del Pil, ogni sei mesi, fino a una pena cumulativa pari allo 0,5% del Pil. In questo modo, le sanzioni massime vengono ridotte, ma nello stesso tempo rese più praticabili ed efficaci. Le Ifis, in tutto questo, dovrebbero validare le previsioni di bilancio, valutare le analisi di sostenibilità e l'impatto delle politiche.
La procedura per deficit eccessivo rimane invariata, con la preparazione di un rapporto ex articolo 126.3 e la raccomandazione al Consiglio di aprire la procedura per chi sfora la soglia del 3%: questo dovrebbe accadere il prossimo 19 giugno per i Paesi al di sopra della soglia, tra cui Francia e Italia. E’ previsto che gli investimenti fatti per la transizione verde e digitale e per le altre priorità Ue, come la difesa, vengano tenuti in conto come fattori mitiganti, quando si valuta l'avvio di una procedura per deficit. Non è lo scorporo che chiedeva l'Italia, ma va nella direzione delle richieste italiane (e francesi).
Grazie alle insistenze del Parlamento, poi, viene esclusa dai principali indicatori monitorati la spesa nazionale per i programmi cofinanziati dall’Ue, per evitare che, come successo negli anni dell’austerity seguiti alla crisi finanziaria, gli Stati finiscano per tagliare anche la spesa legata ai programmi Ue, cofinanziata dall’Unione.
Ora, entro il 21 giugno prossimo, la Commissione dovrebbe condividere con gli Stati membri linee guida tecniche, che includono le traiettorie di riferimento della spesa). In estate, gli Stati avranno un dialogo tecnico con la Commissione, dopodiché, entro il 20 settembre dovranno inviare a Bruxelles i piani a medio termine. La scadenza può essere prorogata di qualche settimana, in caso di bisogno, in accordo con la Commissione.
Nell’autunno di quest’anno, poi, la Commissione presenterà le proprie valutazioni dei piani nazionali e formulerà raccomandazioni al Consiglio sugli stessi, appoggiandoli o, eventualmente, chiedendo revisioni. Il 2025 sarà il primo anno di applicazione dei piani nazionali a medio termine. Ogni anno, poi, lo Stato membro dovrà mandare a Bruxelles, entro il 30 aprile, un rapporto annuale, che conterrà anche una valutazione delle deviazioni annue e cumulative dal percorso di spesa concordato, sulla base del conto di controllo.
La segretaria al Tesoro Janet Yellen, nello scorso ottobre, era stata chiara, a Lussemburgo: "Spero che l'accordo finale, incentivando livelli di debito sostenibili, permetta anche di perseguire investimenti favorevoli alla crescita", aveva detto. Si vedrà nei prossimi anni se, con la riforma entrata in vigore due giorni fa, l'Ue sarà riuscita a seguire il consiglio della ex presidente della Federal Reserve.