Nominare Mario Mori senatore a vita. È con questa proposta che Maurizio Gasparri decide di ricordare il trentaduesimo anniversario della strage di Capaci. Una proposta destinata a provocare polemiche. E non solo perché l’ex generale dei Carabinieri è appena finito indagato per le stragi del 1993. Ma anche perché la riforma costituzionale, fortemente voluta dalla stessa coalizione di cui fa parte Gasparri, prevede di eliminare i senatori a vita. Ed è proprio durante il dibattito sul premierato in Aula che il capogruppo di Forza Italia ha lanciato la sua proposta. Lo fa durante un intervento in cui polemizza con Dario Franceschini.


Ieri a Palazzo Madama, infatti, il senatore del Pd aveva letto i nomi di tutti i 47 senatori a vita nominati nella storia della Repubblica. Un modo per contestare l’articolo 1 della riforma, che prevede di abrogare il secondo comma dell’articolo 59 della Costituzione. Si tratta della norma che conferisce ai capi dello Stato la possibilità di nominare i senatori a vita. Un incarico che in futuro dovrà essere riservato solo ai presidenti della Repubblica emeriti, almeno nei piani della ministra delle Riforme, Elisabetta Alberti Casellati, esponente di Forza Italia come Gasparri. Il quale, però, non è d’accordo con l’abrogazione dei senatori a vita. “Quanto all’elenco che è stato letto in Aula, ho fatto una riflessione: l’area politico-culturale che ha governato questo paese per una decina d’anni non trova nessuna personalità che sia stata nominata senatore a vita. Io spererei che i senatori a vita rimanessero, così forse un intellettuale, un politico dell’area di centrodestra potrebbe diventare senatore a vita”, ha detto Gasparri, che evidentemente considera progressisti personaggi come Giulio Andreotti, Cesare Merzagora, Vittorio Valletta o Gianni Agnelli.

Affinchè il centrodestra possa finalmente avere un senatore a vita, dunque, Gasparri ha intenzione di spingere il nome dell’ex comandante del Ros dei Carabinieri. “Avrei proposto di nominare il generale Mori e ho letto che hanno promosso una raccolta di firme proprio per farlo senatore a vita. Firmerò, visto che a oggi i senatori a vita ci sono ancora. Lui è una vittima della malagiustizia italiana”, ha sostenuto il capogruppo del partito di Arcore. Il riferimento è probabilmente alla petizione lanciata due anni fa dal quotidiano Il Riformista. All’epoca, però, Mori aveva appena incassato l’assoluzione in Appello al cosiddetto processo sulla Trattativa Stato Mafia. Ora, invece, è finito sotto inchiesta per concorso nelle stragi di Roma, Firenze e Milano, per associazione mafiosa, e per associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell’ordine democratico. Accuse tutte da dimostrare ovviamente: va ricordato che Mori è stato sempre assolto nei processi in cui è stato imputato.

Al momento, però, l’ex generale è comunque indagato per reati molto delicati. Anche per questo motivo il Pd ha attaccato la proposta di Gasparri, con la senatrice Enza Rando. “È una vergogna che nel giorno in cui commemoriamo la strage mafiosa di Capaci nell’Aula del Senato si possa avanzare, dai banchi della maggioranza, la proposta provocatoria di nominare il Generale Mori senatore a vita, di nuovo indagato per le stragi del 1993 – dice la responsabile antimafia dei dem -I processi si fanno nei tribunali, non in Parlamento! Se fossero ancora vivi, avrebbero invece meritato questo onore Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, servitori dello Stato fino all’ultimo istante della loro vita”.

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