Era sul letto a castello in una cabina, quella assegnata alla madre. Arrotolato in alcuni lenzuoli e ormai morto. Era nato da appena due giorni il bambino ritrovato cadavere sulla nave da crociera Silver Whisper mentre domenica incrociava le acque al largo dell’Argentario, nel Grossetano. Una donna filippina di 28 anni, addetta alle cucine, appartenente all’equipaggio, ha partorito venerdì pomeriggio sull’imbarcazione un bambino, che è morto. La madre è stata fermata dai carabinieri e ora si trova in carcere su decreto della procura di Grosseto. Gli inquirenti accusano la donna di omicidio volontario. Dopo un ricovero all’ospedale di Grosseto, dove l’hanno portata in stato di choc, è stata trasferita nel carcere di Sollicciano a Firenze in attesa dell’udienza di convalida del fermo. Successivamente sono state fermate anche due sue colleghe, che dividevano con lei la cabina. Gli inquirenti le accusano di omicidio volontario. Le due colleghe, una keniana e una sudafricana, secondo gli inquirenti avrebbero aiutato la 28enne a partorire e nascosto il corpicino del neonato al resto dell’equipaggio. Da quanto appreso il piccolo sarebbe stato anche nascosto in un armadietto. La nave Silver Whisper è unità destinata alle crociere di lusso. Costruita nei cantieri di Genova, batte bandiera delle Bahamas. Può accogliere 350 persone, di cui 280 dell’equipaggio che assicurano un servizio mirato a una clientela ristretta.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giovanni Di Marco, sono condotte dai carabinieri di Orbetello. Sembra che a bordo la donna abbia tenuto nascosta la gravidanza, forse temendo di perdere il lavoro. E quando il bambino è nato, lei non avrebbe chiesto aiuto a nessuno, ma lo ha tenuto nella cabina di alloggio che divideva con altre colleghe. Tuttavia la voce della presenza di un neonato si sarebbe sparsa tra i marittimi, alcuni avrebbero udito vagiti provenire dalla cabina. Potrebbero essere circolate delle confidenze. La domenica però è scattato l’allarme, probabilmente perché il bimbo ha smesso di respirare. Quando è deceduto la madre avrebbe rivelato la situazione chiedendo aiuto. Il comandante della nave ha avvertito i carabinieri tramite l’ufficiale di bordo che tiene i collegamenti con le autorità a terra. I militari di Orbetello si sono diretti a tutta velocità in motovedetta verso la nave da crociera e hanno fatto la triste scoperta trovando il neonato nella brandina. I carabinieri hanno effettuato una serie di rilievi fotografici e sono state acquisite testimonianze. Dopo i controlli la nave ha ripreso la navigazione: ora risulta ferma a Portoferraio.

A bordo la donna è stata trovata in stato confusionale ed è stata portata al pronto soccorso di Grosseto dove è rimasta fino alle dimissioni del pomeriggio. La procura ha poi deciso il fermo di polizia giudiziaria. La salma del bambino è all’obitorio ed è stata disposta l’autopsia. L’esame dovrà anche stabilire se la donna era al nono mese di gravidanza, oppure se il piccolo è nato prematuro e avrebbe avuto necessità di venire assistito con un’incubatrice. Un primo esame cadaverico esterno farebbe al momento escludere al medico legale che la morte sia stata causata da atti esterni come il soffocamento. I medici intervenuti sul posto non avrebbero trovato segni riconducibili a strangolamento. È plausibile, viene ipotizzato, che il bambino sia stato lasciato in cabina per ore, senza ricevere l’assistenza dovuta ad un neonato e soprattutto senza allattamento, elemento che emerge in ambienti vicini all’indagine. Forse la donna, a causa dei turni di lavoro, non ha potuto accudirlo con l’assiduità necessaria. Nessuno, almeno in base alle prime testimonianze prese finora dai carabinieri, si sarebbe accorto della sua gravidanza. Dopo l’udienza di convalida del fermo, si potrà capire probabilmente meglio come mai la donna abbia deciso di non rivelare niente.

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