Unicredit è al centro di una disputa giudiziaria in Russia in seguito alle sanzioni adottate dall’Unione europea contro Mosca. Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà dell’istituto di credito nel Paese per un valore di quasi 463 milioni di euro per mancati pagamenti relativi a garanzie a suo tempo concesse con altre banche europee per la costruzione di un impianto per la lavorazione del gas. Fonti della Farnesina hanno fatto sapere che il ministero degli Esteri sta seguendo il caso, che verrà affrontato in una riunione convocata per lunedì prossimo del tavolo Russia attivato dal ministro Antonio Tajani con le aziende e le istituzioni impegnate nel mercato russo dopo la vicenda della Ariston: il mese scorso il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto per il trasferimento temporaneo della gestione della filiale russa della società – insieme con quella della tedesca Bosch – a una controllata di Gazprom. Dall’inizio del conflitto in Ucraina la stessa sorte è toccata a diverse altre imprese occidentali in Russia, la cui gestione è stata trasferita a un’agenzia federale.

I media di Mosca hanno spiegato che il sequestro riguardante Unicredit è stato deciso dalla Corte commerciale di San Pietroburgo su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido anch’essa partecipata da Gazprom. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit AG, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa. Ruskhimalyans ha agito per vie legali nei confronti non solo di Unicredit ma anche di altre banche europee, tra cui Deutsche Bank e Commerzbank AG. Agli istituti di credito è contestato di non avere onorato le loro garanzie nell’ambito di un contratto firmato nel 2021 per la costruzione di un impianto nella regione di Leningrado. La società appaltatrice, la tedesca Linde, aveva notificato nel maggio del 2022 alla parte russa che i lavori erano stati sospesi a causa delle sanzioni adottate dall’Unione Europea. Le banche garanti, infatti, avevano fatto sapere che non intendevano effettuare i pagamenti perché questi avrebbero potuto violare le misure restrittive decise da Bruxelles.

Unicredit ha precisato che il provvedimento cautelare ha ad oggetto solo alcuni beni sufficienti a soddisfare le pretese della parte attrice in caso di vittoria, e non toccano quindi Uc Ao Bank nella sua totalità”.

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