Una tempesta solare sta colpendo il pianeta Terra da venerdì 10 maggio e potrebbe durare per tutto il fine settimana. A darne notizia è stato il Centro di previsione meteorologica spaziale dell’agenzia statunitense Noaa, il National Oceanic and Atmospheric Administration. La tempesta ha raggiunto il livello G5, il gradino più alto della classe secondo la classificazione ufficiale.

Le conseguenze potrebbero essere ampie, da impatti sulla rete elettrica a problemi a satelliti. È stata generata da gigantesche eruzioni che avvengono nella parte più esterna dell’atmosfera del Sole, la corona, e sono note come Cme, acronico di espulsioni di massa coronale. “Ne stanno arrivando altre”, ha spiegato Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste. Le aurore sono al momento la manifestazione più evidente, ma secondo l’esperto “è presto per dire quali siano state realmente le conseguenze. Si saprà nei prossimi giorni”.

La Noaa segnala in particolare “possibili problemi diffusi di controllo della tensione elettrica” e che i satelliti per la navigazione satellitare potrebbero avere “problemi di tracciamento e orientamento”, tanto che i sistemi Gps sono “degradati o inutilizzabili per ore”. Le comunicazioni radio ad alta frequenza risultano “sporadiche o interrotte”.

Gli effetti più importanti della tempesta solare sono previsti per oggi, 11 maggio. Nel peggiore degli scenari le conseguenze potrebbero variare da impatti sulla rete elettrica e sui sistemi di navigazione satellitare come il Gps a problemi a satelliti e veicoli spaziali. Tre queste però c’è anche la possibilità di ammirare aurore boreali a basse latitudini, motivo per cui la tempesta ha preso il soprannome di “aurora globale”.

Nella notte tra venerdì e sabato, è stato possibile ammirare aurore di rara intensità e bellezza a latitudini in solite in entrambi gli emisferi. In Italia sono state segnalate da Nord a Sud, senza distinzione. Sono state migliaia le foto postate sui social di luci splendide lungo l’arco alpino, la dorsale adriatica fino alla Puglia, nella zona maremmana, in Umbria e in altre regioni. L’ultimo fenomeno di così alto livello si era verificato nel 2003, evento passato alla storia come “la tempesta di Halloween”, che causò blackout in Svezia e gravi danni alla rete elettrica sudafricana.

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