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Politica - 28 Aprile 2024
Descalzi scortato dai volontari di FDI lontano dai giornalisti. “Vendita Agi? Eni azienda di energia non un editore”
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- 16:15 - Eni: al via 'Gazometro aperto' ad Ostiense, visite guidate con il FAI
Roma, 16 giu. (Adnkronos) - Eni inaugura la collaborazione con il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) aprendo al pubblico le porte del sito di proprietà che ospita il Gazometro di Roma Ostiense e lo fa con 5 appuntamenti domenicali da giugno a novembre 2024: un'occasione unica per entrare nel cuore del sito industriale e approfondirne passato, presente e futuro. Il Fondo per l’Ambiente Italiano supporta Eni nelle visite guidate. Con questa iniziativa Eni prosegue nel percorso di valorizzazione del processo di rigenerazione urbana di un’area di oltre 12 ettari, che negli ultimi anni ha visto la trasformazione di un luogo a vocazione industriale – l’ex Officina San Paolo (nome originario dell’area del Gazometro Ostiense) utilizzata nei primi del Novecento per la produzione e stoccaggio del gas per l'illuminazione di Roma – in un polo di innovazione tecnologica sostenibile.
Il Complesso Eni del Gazometro, che ospita il distretto di innovazione Road - Rome Advanced District, Joule - la Scuola di Impresa di Eni, Zero – l’acceleratore clean-tech del Fondo Nazionale Innovazione ed "Eni 2050 Lab" – il nuovo polo dedicato alle tecnologie di punta dell'area ricerca e sviluppo della società, rappresenta oggi, coerentemente con gli obiettivi e le strategie aziendali, una delle più significative trasformazioni urbane in atto nel quartiere Ostiense. Durante le visite guidate, non solo verrà ripercorsa la storia dell’area e il funzionamento dell’impianto nel secolo scorso, ma verranno anche raccontati il progetto di riqualifica ambientale portato avanti da Eni e le attività di sperimentazione avviate in campo scientifico, sociale, e culturale, come la recente collaborazione con Spazio Taverna che ha portato alla realizzazione della mostra “Energie Contemporanee, prima esposizione di 17 giovani artisti emergenti nell’ambito della rassegna “Arte al Gazometro”.
Oltre alle giornate di apertura, il sito sarà visitabile anche durante grandi eventi come Videocittà - il Festival della Visione (dal 5 al 7 luglio) e Maker Faire Rome - The European Edition (dal 25 al 27 ottobre). L’iniziativa “Gazometro aperto” si estenderà per tutto il 2024 per un totale di 5 aperture straordinarie, con speciali visite guidate aperte a tutti e gratuite. E’ possibile prenotare la propria visita attraverso la piattaforma dedicata: enigazometro.it
Eni infatti, società integrata dell'energia, protagonista nello scenario della sicurezza energetica crede fermamente nel ruolo dell'innovazione in grado di accelerare la transizione verso un’energia sempre più sostenibile, investendo nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie in grado di supportare l'evoluzione del settore facilitando l'incontro e la collaborazione tra i principali player di innovazione del quadrante: dall’Università Roma Tre al Talent Garden, dal Naba ai principali incubatori e acceleratori di impresa.
Forte dell’iniziativa che ha portato in passato alla valorizzazione delle Saline Conti Vecchi nell’area di Assemini (alle porte di Cagliari) in Sardegna, si rinnova oggi la collaborazione con il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano, dal 1975 impegnato nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano, per promuovere la conoscenza del Gazometro e del suo valore per la storia della città. A tale scopo Eni rende accessibile un luogo di straordinaria bellezza, avvalendosi dell’esperienza Fai per valorizzare il patrimonio architettonico e archeologico rappresentato dal Gazometro e dagli opifici circostanti. Il sito, infatti, simbolo della breve ma significativa parentesi industriale della città di Roma, è stato investito nel passato da un'importante funzione di produzione energetica ora diventa protagonista di una rigenerazione urbana nel segno dell’innovazione e della sostenibilità.
- 16:14 - Eni: al via 'Gazometro aperto' ad Ostiense, visite guidate con il FAI
Roma, 16 giu. (Adnkronos) - Eni inaugura la collaborazione con il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) aprendo al pubblico le porte del sito di proprietà che ospita il Gazometro di Roma Ostiense e lo fa con 5 appuntamenti domenicali da giugno a novembre 2024: un'occasione unica per entrare nel cuore del sito industriale e approfondirne passato, presente e futuro. Il Fondo per l’Ambiente Italiano supporta Eni nelle visite guidate. Con questa iniziativa Eni prosegue nel percorso di valorizzazione del processo di rigenerazione urbana di un’area di oltre 12 ettari, che negli ultimi anni ha visto la trasformazione di un luogo a vocazione industriale – l’ex Officina San Paolo (nome originario dell’area del Gazometro Ostiense) utilizzata nei primi del Novecento per la produzione e stoccaggio del gas per l'illuminazione di Roma – in un polo di innovazione tecnologica sostenibile.
Il Complesso Eni del Gazometro, che ospita il distretto di innovazione Road - Rome Advanced District, Joule - la Scuola di Impresa di Eni, Zero – l’acceleratore clean-tech del Fondo Nazionale Innovazione ed "Eni 2050 Lab" – il nuovo polo dedicato alle tecnologie di punta dell'area ricerca e sviluppo della società, rappresenta oggi, coerentemente con gli obiettivi e le strategie aziendali, una delle più significative trasformazioni urbane in atto nel quartiere Ostiense. Durante le visite guidate, non solo verrà ripercorsa la storia dell’area e il funzionamento dell’impianto nel secolo scorso, ma verranno anche raccontati il progetto di riqualifica ambientale portato avanti da Eni e le attività di sperimentazione avviate in campo scientifico, sociale, e culturale, come la recente collaborazione con Spazio Taverna che ha portato alla realizzazione della mostra “Energie Contemporanee, prima esposizione di 17 giovani artisti emergenti nell’ambito della rassegna “Arte al Gazometro”.
Oltre alle giornate di apertura, il sito sarà visitabile anche durante grandi eventi come Videocittà - il Festival della Visione (dal 5 al 7 luglio) e Maker Faire Rome - The European Edition (dal 25 al 27 ottobre). L’iniziativa “Gazometro aperto” si estenderà per tutto il 2024 per un totale di 5 aperture straordinarie, con speciali visite guidate aperte a tutti e gratuite. E’ possibile prenotare la propria visita attraverso la piattaforma dedicata: enigazometro.it
Eni infatti, società integrata dell'energia, protagonista nello scenario della sicurezza energetica crede fermamente nel ruolo dell'innovazione in grado di accelerare la transizione verso un’energia sempre più sostenibile, investendo nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie in grado di supportare l'evoluzione del settore facilitando l'incontro e la collaborazione tra i principali player di innovazione del quadrante: dall’Università Roma Tre al Talent Garden, dal Naba ai principali incubatori e acceleratori di impresa.
Forte dell’iniziativa che ha portato in passato alla valorizzazione delle Saline Conti Vecchi nell’area di Assemini (alle porte di Cagliari) in Sardegna, si rinnova oggi la collaborazione con il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano, dal 1975 impegnato nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano, per promuovere la conoscenza del Gazometro e del suo valore per la storia della città. A tale scopo Eni rende accessibile un luogo di straordinaria bellezza, avvalendosi dell’esperienza Fai per valorizzare il patrimonio architettonico e archeologico rappresentato dal Gazometro e dagli opifici circostanti. Il sito, infatti, simbolo della breve ma significativa parentesi industriale della città di Roma, è stato investito nel passato da un'importante funzione di produzione energetica ora diventa protagonista di una rigenerazione urbana nel segno dell’innovazione e della sostenibilità.
- 15:14 - Gaza, esercito Israele annuncia "pausa tattica" nel sud. Netanyahu: "Inaccettabile"
(Adnkronos) - L’esercito israeliano ha annunciato una “pausa tattica” nell'offensiva nel sud della Striscia di Gaza per facilitare la consegna degli aiuti umanitari. Lo stop inizierà nella zona di Rafah alle 8:00 e rimarrà in vigore fino alle 19:00, hanno spiegato le Forze di difesa israeliane (Idf), aggiungendo che avrà luogo tutti i giorni fino a nuovo avviso. Ma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito la pausa "inaccettabile".
"Quando Netanyahu ha appreso domenica mattina delle notizie di una pausa umanitaria di 11 ore al giorno nei combattimenti, ha detto al suo segretario militare che questo è inaccettabile", hanno fatto sapere dall'ufficio del premier, come riporta il giornale Haaretz. "Dopo che è stata chiarita la situazione, è stato riferito al premier che non c'è alcun cambiamento nella politica delle Idf a Rafah e che i combattimenti a Rafah proseguono come previsto".
Secondo il sito di notizie israeliano Ynet, in concreto dovrebbe esserci una 'pausa' sottoforma di consegna di aiuti nell'area indicata dall'annuncio delle Idf, dal valico di Kerem Shalom alla Salah al-Din Road e poi in direzione nord verso l'area di Khan Younis.
Lo stesso portale aveva riferito in precedenza che il ministro della Difesa, Yoav Gallant, non sarebbe stato informato in anticipo dei piani né avrebbe approvato la decisione comunicata dalle Idf della "pausa tattica".
Parla di un "annuncio delirante" il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich. In un lungo post su X, Smotrich - che siede nel gabinetto di sicurezza - afferma che "gli 'aiuti umanitari' che continuano a raggiungere Hamas, mantengono" il gruppo "al potere" e rischiano di "vanificare i risultati della guerra". "E' stata pessima per tutti gli ultimi mesi la gestione dell'impegno umanitario nella Striscia di Gaza, nel quadro del quale gli aiuti vanno in gran parte a Hamas e lo aiutano a proseguire con il controllo civile della Striscia in piena contraddizione con gli obiettivi della guerra", afferma Smotrich nel post, sostenendo di aver più volte avvertito che "questa è una delle ragioni del proseguimento della guerra e del clamoroso fallimento strategico" della campagna militare israeliana avviata contro Hamas nella Striscia dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele.
Smotrich, esponente dell'estrema destra del governo israeliano, va oltre: "Il capo di Stato Maggiore delle Idf e il ministro della Difesa rifiutano da sei mesi l'unica via che consentirebbe la vittoria, l'occupazione della Striscia e l'istituzione di un governo militare temporaneo fino alla distruzione completa di Hamas e purtroppo il premier Netanyahu non vuole o non è in grado di imporglielo". Secondo il ministro, "il problema è che lo Stato Maggiore è completamente distaccato dall'esistenza delle forze sul campo se riesce a diffondere un simile messaggio nel giorno in cui seppelliamo 11 dei nostri migliori combattenti".
La pausa, come si legge sul Guardian, avrebbe lo scopo di consentire ai camion umanitari di raggiungere il vicino valico di Kerem Shalom, il principale punto di ingresso degli aiuti in arrivo controllato da Israele, e di viaggiare in sicurezza verso nord lungo l'autostrada Salah a-Din, per consegnare i rifornimenti ad altre parti di Gaza. La pausa ha lo scopo di "aumentare il volume degli aiuti umanitari" che arrivano nel territorio palestinese assediato, ha detto l'Idf, aggiungendo che è stata coordinata con le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie internazionali.
Dopo otto mesi di combattimenti tra l'esercito israeliano e i militanti di Hamas, il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite avverte che le popolazioni nella parte meridionale della Striscia di Gaza potrebbero presto soffrire gli stessi terribili livelli di fame di quelli riscontrati nel nord di Gaza. Carl Skau, vicedirettore esecutivo dell'agenzia, ha dichiarato venerdì che mentre nel nord si registrano progressi, nel sud la situazione si sta nuovamente deteriorando. L'agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i palestinesi (UNRWA) ha dichiarato sabato che oltre 50.000 bambini a Gaza necessitano di cure per malnutrizione acuta.
Intanto sarebbe in atto un pressing dell'Egitto su Hamas per accettare senza modifiche l'attuazione della prima fase del piano delineato dal presidente americano Joe Biden.
La risposta di Hamas all'ultima proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è "coerente" con i "principi fondamentali" del piano del presidente Usa Joe Biden, ha fatto sapere dal canto suo il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in un discorso in occasione di Eid Al Adha. Secondo quanto riporta la tv satellitare al-Jazeera, Haniyeh ha affermato che Hamas è pronto ad accettare un accordo che garantisca un cessate il fuoco duraturo, il ritiro di tutte le forze israeliane da Gaza, la ricostruzione e un accordo per lo scambio di ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese con prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.
"La nostra risposta alla proposta di cessate il fuoco è fondamentalmente coerente con il discorso di Biden e con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu", ha detto Haniyeh, affermando che "Hamas continua a essere seriamente intenzionato ad arrivare a un accordo che dichiari un cessate il fuoco permanente, il ritiro (delle forze israeliane) da Gaza, la ricostruzione (dell'enclave palestinese) e uno scambio" di prigionieri.
Ma, ha accusato, Israele "e i suoi alleati non hanno risposto alla flessibilità che abbiamo dimostrato e hanno invece architettato e lanciato manovre incendiarie di pressione mediatica contro di noi". Haniyeh ha puntato il dito contro gli Usa, la cui "copertura" di Israele "è stata finalmente smascherata a livello popolare, politico, legale e umanitario". "La soluzione per Gaza va raggiunta attraverso negoziati che culminino in un accordo globale", ha detto il leader di Hamas.
L'esercito israeliano ha intanto annunciato che altri due riservisti sono stati uccisi ieri quando il loro carro armato è stato attaccato nel nord di Gaza. Secondo quanto riferisce il Time of Israel, il 28enne e il 49enne, in servizio nel 129° battaglione dell'8a brigata corazzata di riserva, sono morti quando un ordigno è stato fatto esplodere contro il loro carro armato. Altri due soldati sono rimasti gravemente feriti nell'attacco.
Sale così a 10 il bilancio dei militari rimasti uccisi ieri nell'enclave palestinese, in quello che è l'episodio con il bilancio più pesante per le Idf nell'enclave da gennaio.
La morte degli otti soldati israeliani è "il prezzo straziante di questa nostra guerra giusta per difendere la patria", ha detto Benjamin Netanyahu esprimendo le "sue profonde condoglianze", ma insistendo che "nonostante il prezzo pesante e sconvolgente, dobbiamo mantenere gli obiettivi della guerra".
Gruppi che contestano il premier hanno annunciato vari giorni di mobilitazioni, a partire da domani, per sollecitare la convocazione di elezioni entro il 7 ottobre, quando sarà passato un anno dall'attacco in Israele e dall'avvio della campagna militare israeliana contro Hamas nella Striscia di Gaza. Un annuncio preceduto da una mobilitazione che stamani ha bloccato alcune delle principali strade di Israele. Le proteste inizieranno domani, prima della manifestazione prevista davanti alla Knesset per le 19. "Il nostro obiettivo è chiaro", ha detto il responsabile del movimento 'Liberi nella nostra Terra', Eran Schwartz, citato dal Times of Israel. Ed è quello di "restituire immediatamente il mandato al popolo e andare alle urne prima dell'anniversario del fallimento rappresentato dallo scorso 7 ottobre".
L'accusa al governo israeliano è di "aver fallito ripetutamente sia sul fronte della difesa della sicurezza di Israele che nel prendersi cura dei suoi cittadini". E di "anteporre la sopravvivenza politica all'interesse del Paese", come "dimostrato dal fallimento nel promuovere un accordo per la liberazione degli ostaggi" trattenuti dal 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza e dall' "abbandono dei cittadini del nord" di Israele, nel mirino degli attacchi degli Hezbollah libanesi.
Per un altro esponente del movimento citato dallo stesso giornale, Moshe Radman, le elezioni sono l'unico modo per ridare speranza agli israeliani. A Netanyahu chiede di non avere paura perché "solo un dittatore sarebbe spaventato dalla sua stessa gente".
Dopo le iniziative annunciate per domani, sono previste nuove proteste per martedì e mercoledì sera. Giovedì dovrebbero esserci manifestazioni davanti alle residenze del premier.
- 15:06 - Corruzione: Toti prepara 'ritorno', confronto con giunta e leader nazionali, no dimissioni
Milano, 16 giu. (Adnkronos) - Giovanni Toti, il governatore ligure dal 7 maggio scorso ai domiciliari con l'accusa di corruzione, prepara il suo 'ritorno' in politica e con il difensore Stefano Savi si concentrata sulle istanze da presentare in procura a Genova, già domani o al più tardi martedì, per chiedere una serie di incontri con diverse personalità politiche "per un doveroso confronto e aggiornamento sulla situazione attuale, ma tra i temi sul tavolo non ci sono le dimissioni". Incassato il no alla revoca dei domiciliari, il presidente della Regione Ligure non si lascia abbattere e si concentra sulla lista di nomi con cui interloquire a stretto giro, a partire dalla sua maggioranza che ha sempre fatto quadrato intorno a lui.
"Certamente nelle prossime ore presenteremo al tribunale di Genova la richiesta da parte di Toti sia di potersi confrontare con la sua lista, che è il primo gruppo per forza numerica del consiglio Regionale, e, inoltre, di poter avere un confronto con i leader regionali dei partiti della coalizione e con il gruppo parlamentare di riferimento a livello nazionale" spiega l'avvocato. Più che al faccia a faccia come avvenuto con l'assessore Giacomo Giampedrone, lo scorso primo giugno, le istanze verranno estese a più leader, di caratura nazionale, tanto che il vertice potrebbe svolgersi da remoto. Il primo obiettivo è un confronto interno, poi spiega il legale "potranno seguire, a stretto giro, ulteriori richieste di incontri con ulteriori personalità politiche. Ricordiamo che Toti, oltre alla funzione istituzionale di presidente di Regione riveste il ruolo di leader di una forza regionale assolutamente indispensabile per le scelte politiche del prossimo futuro".
Quel che appare certo, sul fronte dei contenuti, è che "le dimissioni non sono l'oggetto degli incontri, indispensabili a un primo confronto circa le politiche regionali ad ampio spettro che il consiglio, e specificamente la maggioranza, dovrà portare avanti in attesa del ritorno alla piena agibilità politica del presidente Toti". E' proprio la scelta di restare in sella a pesare nelle esigenze cautelari che solo venerdì scorso hanno portato la gip di Genova Paola Faggioni a negargli la revoca dei domiciliari sottolineando il pericolo della reiterazione "in vista delle prossime competizioni elettorali regionali del 2025, per le quali aveva già iniziato la relativa raccolta di fondi". Un pericolo "concreto" se si considera che "continua tuttora a rivestire le medesime funzioni e le cariche pubblicistiche, con conseguente possibilità che le stesse vengano nuovamente messe al servizio di interessi privati in cambio di finanziamenti". Tesi che la difesa è pronta a contestare facendo ricorso ai giudici del Riesame, ma i tempi dell'udienza non saranno brevi.
- 14:54 - Omicidio Michelle Causo, i genitori: "Ha ucciso nostra figlia ma dal carcere va su Instagram"
Roma, 16 giu. (Adnkronos) - "L'assassino di nostra figlia cosa fa in carcere? Un corso di informatica, proprio lui che ha alle spalle una accusa per aver tentato di estorcere soldi alle ragazze, minacciandole con foto ritoccate ad arte. Non solo. Dalla stessa struttura minorile di Treviso, che nulla ha a che fare con l'istituto penitenziario dove era stato recluso in un primo momento a Roma, a quanto ci risulta starebbe creando profili Instagram sempre nuovi con i quali visualizzare di volta in volta quelli delle amiche di Michelle". Lo denunciano all'Adnkronos Gianluca e Daniela Causo, genitori di Michelle, uccisa un anno fa a Primavalle e gettata in un carrello della spesa accanto ai secchioni dell'immondizia.
"Avevo già fatto presente la cosa - spiega il padre della ragazza - ma le mie segnalazioni anche al carcere di Treviso sono cadute nel vuoto. Poi una decina di giorni fa ci ha chiamati una amica di nostra figlia, dicendo che tra le visualizzazioni del suo profilo Instagram ne compariva una secondo lei riconducibile all'assassino di Michelle, ovviamente sotto falso nome ma con la sua foto chiaramente riconoscibile". "Nel tempo - denunciano i genitori - a quanto ci hanno riferito ha contattato altri amici, o almeno, quelli che lui credeva suoi amici ma che dopo i fatti naturalmente gli hanno voltato le spalle. Ha scritto a decine di persone. Ma è una cosa che si può fare?".
Nell'istituto penale per i minorenni di Treviso, il ragazzo oggi 18enne è recluso insieme ad altri 13 detenuti, due in più rispetto alla capienza regolamentare. Fonti interne alla Polizia Penitenziaria confermano la possibilità per tutti di accedere al corso di informatica e a laboratori vari. "Lui è sicuramente un ragazzo esuberante - dice all'Adnkronos Aldo Di Giacomo, segretario generale della S.Pp. - ma l'accesso ai social non è mai autorizzato", puntualizza, spiegando che il sindacato "chiederà verifiche" sulla denuncia dei genitori di Michelle.
"Gli insegnassero l'educazione civica - interviene la mamma - altro che informatica". "Non è possibile, dopo che ti ammazzano una figlia in quel modo, subire pure questa umiliazione. Adesso basta. Chiediamo che la giustizia faccia il proprio dovere, non che gli diano ospitalità lasciandolo libero di guardare i profili social delle amiche della sua vittima".
L'avvocato Daniele Meles, difensore del giovane cingalese reo confesso arrestato e attualmente sotto processo per aver ucciso Michelle Causo il 28 giugno dello scorso anno proprio in casa sua, contattato dall'Adnkronos in merito a quanto segnalato dai genitori della vittima, dice: "Non posso confermare né smentire. Non mi risulta assolutamente che abbia accesso al computer, ma potrei anche sbagliare". (di Silvia Mancinelli)
- 14:43 - Russia, rivolta nel carcere di Rostov: uccisi 6 terroristi Isis, liberati ostaggi - Video
Mosca, 16 giu. (Adnkronos) - Rivolta nel centro di custodia cautelare a Rostov sul Don, in Russia. Sei detenuti per terrorismo, accusati di appartenere all'Isis, hanno preso in ostaggio due guardie carcerarie per alcune ore, prima di essere uccisi dai militari intervenuti. "Durante un'operazione speciale, i criminali sono stati eliminati e i dipendenti presi in ostaggio sono stati rilasciati e non sono rimasti feriti", hanno riferito in un comunicato i servizi penitenziari.
A quanto riporta la Tass, citando le forze dell'ordine, gli ostaggi erano un ufficiale operativo e un ispettore-supervisore. I sequestratori, armati di coltello, manganello di gomma e di un'ascia antincendio, chiedevano un'auto per lasciare il centro. Secondo le autorità, i prigionieri erano tenuti in celle diverse, ma esisteva un collegamento tra loro e la presa degli ostaggi era in preparazione da diversi mesi. Si indaga per capire se l'azione sia stata coordinata dall'esterno.
Sul luogo dell'incidente sono intervenuti il capo del servizio penitenziario federale russo per la regione di Rostov, nonché i rappresentanti delle forze dell'ordine e della procura. Nelle strade adiacenti al centro di custodia cautelare il traffico è stato limitato e il Dipartimento di Protezione Civile e Gestione delle Emergenze ha chiesto agli automobilisti di scegliere percorsi alternativi.
- 13:51 - Eni: al via 'Gasometro aperto' ad Ostiense, visite guidate con il Fai
Roma, 16 giu. (Adnkronos) - Eni inaugura la collaborazione con il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) aprendo al pubblico le porte del sito di proprietà che ospita il Gazometro di Roma Ostiense e lo fa con 5 appuntamenti domenicali da giugno a novembre 2024: un'occasione unica per entrare nel cuore del sito industriale e approfondirne passato, presente e futuro. Il Fondo per l’Ambiente Italiano supporta Eni nelle visite guidate. Con questa iniziativa Eni prosegue nel percorso di valorizzazione del processo di rigenerazione urbana di un’area di oltre 12 ettari, che negli ultimi anni ha visto la trasformazione di un luogo a vocazione industriale – l’ex Officina San Paolo (nome originario dell’area del Gazometro Ostiense) utilizzata nei primi del Novecento per la produzione e stoccaggio del gas per l'illuminazione di Roma – in un polo di innovazione tecnologica sostenibile.
Il Complesso Eni del Gazometro, che ospita il distretto di innovazione Road - Rome Advanced District, Joule - la Scuola di Impresa di Eni, Zero – l’acceleratore clean-tech del Fondo Nazionale Innovazione ed "Eni 2050 Lab" – il nuovo polo dedicato alle tecnologie di punta dell'area ricerca e sviluppo della società, rappresenta oggi, coerentemente con gli obiettivi e le strategie aziendali, una delle più significative trasformazioni urbane in atto nel quartiere Ostiense. Durante le visite guidate, non solo verrà ripercorsa la storia dell’area e il funzionamento dell’impianto nel secolo scorso, ma verranno anche raccontati il progetto di riqualifica ambientale portato avanti da Eni e le attività di sperimentazione avviate in campo scientifico, sociale, e culturale, come la recente collaborazione con Spazio Taverna che ha portato alla realizzazione della mostra “Energie Contemporanee, prima esposizione di 17 giovani artisti emergenti nell’ambito della rassegna “Arte al Gazometro”.
Oltre alle giornate di apertura, il sito sarà visitabile anche durante grandi eventi come Videocittà - il Festival della Visione (dal 5 al 7 luglio) e Maker Faire Rome - The European Edition (dal 25 al 27 ottobre). L’iniziativa “Gazometro aperto” si estenderà per tutto il 2024 per un totale di 5 aperture straordinarie, con speciali visite guidate aperte a tutti e gratuite. E’ possibile prenotare la propria visita attraverso la piattaforma dedicata: enigazometro.it
Eni infatti, società integrata dell'energia, protagonista nello scenario della sicurezza energetica crede fermamente nel ruolo dell'innovazione in grado di accelerare la transizione verso un’energia sempre più sostenibile, investendo nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie in grado di supportare l'evoluzione del settore facilitando l'incontro e la collaborazione tra i principali player di innovazione del quadrante: dall’Università Roma Tre al Talent Garden, dal Naba ai principali incubatori e acceleratori di impresa.
Forte dell’iniziativa che ha portato in passato alla valorizzazione delle Saline Conti Vecchi nell’area di Assemini (alle porte di Cagliari) in Sardegna, si rinnova oggi la collaborazione con il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano, dal 1975 impegnato nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano, per promuovere la conoscenza del Gazometro e del suo valore per la storia della città. A tale scopo Eni rende accessibile un luogo di straordinaria bellezza, avvalendosi dell’esperienza Fai per valorizzare il patrimonio architettonico e archeologico rappresentato dal Gazometro e dagli opifici circostanti. Il sito, infatti, simbolo della breve ma significativa parentesi industriale della città di Roma, è stato investito nel passato da un'importante funzione di produzione energetica ora diventa protagonista di una rigenerazione urbana nel segno dell’innovazione e della sostenibilità.