“La violenza degli uomini contro le donne è una piaga sociale che ha molti volti”: inizia così il post Facebook con cui Laura Boldrini, a due giorni dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lancia la campagna #EioTiPubblico. Un hashtag per combattere la misoginia in rete, “la violenza di nuova generazione – scrive la ex presidente della Camera – che ha il volto del linguaggio d’odio e del sessismo online”. La strategia sarà quella di pubblicare e condividere sui social gli screenshot dei messaggi e dei commenti con cui gli hater perseguitano le loro vittime: “Tu, odiatore – scrive la deputata dem – mi offendi e mi umili sui social pensando di passare inosservato? E io non solo non ci passo sopra, ma accendo un faro sulle tue sconcezze. Fatelo anche voi. Facciamolo tutte insieme”.


“Sono parole, in apparenza non lasciano lividi. Ma feriscono in uguale misura e seminano danni irreparabili – si legge nel post – Troppe sono le donne che, sul web e sui social, sono bersaglio di minacce, turpiloquio, shitstorming, rabbia, aggressività inaudita”. Qualunque donna si esponga nello spazio pubblico, in qualunque ambito, dalla politica, ai media, all’attivismo, al mondo della cultura e dello spettacolo, rischia di essere “sottoposta sui social e in rete a insulti volgari e violenti”. In un modo che nulla ha a che vedere con la libertà d’espressione, sottolinea la deputata dem.

“Questa modalità misogina e sessista di manifestare il proprio dissenso è altamente diffamatoria e si configura anche come reato – continua Boldrini -. Ma sbeffeggiare, ridicolizzare le donne nasconde il vero scopo di chi applica questi metodi: quello di intimidirle e screditarle per estrometterle dal dibattito pubblico. E non può passare l’idea che sia normale: le nostre ragazze e i nostri ragazzi non possono essere portati a ritenere che sia legittimo riservare alle donne un simile trattamento, che in fondo è colpa loro e se lo meritano perché scelgono di affrontare temi scomodi”.

“Serve a reagire in maniera collettiva all’odio e alla misoginia in rete – prosegue -, perché non deve accadere che noi donne ci ritroviamo costrette a convivere con questi metodi violenti o a uscire dai social per non dover subire una gogna mediatica che può avere effetti devastanti, specie sulle giovani. Non tutte hanno voglia di denunciare, oppure la possibilità economica di affrontare un’azione penale contro gli hater”.

“Contribuiamo a rendere il web un posto migliore e sicuro“, invita la politica del Pd, chiamando a raccolta e coinvolgendo nella sua campagna altre 21 donne e alcune associazioni: Federica Angeli, Arisa, Lucia Azzolina, Francesca Barra, Teresa Bellanova, Maria Elena Boschi, Monica Cirinnà, Ilaria Cucchi, Tiziana Ferrario, Vera Gheno, Rula Jebreal, Porpora Marcasciano, Emma Marrone, Michela Murgia, Lia Quartapelle, Laura Ravetto, Monica Romano, Debora Serracchiani, Matilde Siracusano, Nina Zilli, Arcigay, Assist, la Casa Internazionale delle Donne, Cco – Crisi Come Opportunità, davocealrispetto, Associazione Differenza Donna, GIULIA (GIornaliste Unite LIbere Autonome), Rebel Network, One Billion Rising Italia.

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