Una massiccia frana ha raso al suolo diversi villaggi nella provincia di Enga, in Papua Nuova Guinea, causando la morte di almeno 670 persone, secondo quanto riferito da un funzionario delle Nazioni Unite all’agenzia AFP. Serhan Aktoprak, dell’agenzia ONU per l’immigrazione con sede a Port Moresby, ha dichiarato che si stima che circa 150 case siano state sepolte dalla frana.

La tragedia si è verificata nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, a seguito di forti piogge che hanno colpito la zona nelle ultime settimane. Il fango e i detriti hanno travolto almeno sei villaggi, distruggendo bestiame, raccolti e fonti di acqua pulita. Le operazioni di soccorso sono rese difficili dal terreno accidentato e dai danni alle strade principali, con alcune aree raggiungibili solo in elicottero.

L’ufficio del coordinatore residente delle Nazioni Unite in Papua Nuova Guinea ha confermato il recupero di quattro corpi e l’assistenza medica fornita ai sopravvissuti, tra cui bambini. Secondo Care Australia, un’agenzia di aiuto umanitario australiana, oltre 60 case sono state completamente distrutte e “tutti i membri delle famiglie che vi abitavano risultano ancora dispersi”. Nella zona vivono quasi 4.000 persone, ma il numero delle persone colpite è “sicuramente più alto” a causa dell’afflusso di persone in fuga dai conflitti tribali nelle aree vicine. La stessa fonte teme che altri villaggi nella zona montagnosa possano essere a rischio. La zona interessata dalla frana ospita circa 4.000 persone, ma si teme che il numero delle vittime possa essere molto più alto a causa dell’afflusso di sfollati da conflitti tribali nelle aree vicine.

Il deputato della provincia di Enga, Amos Akem, ha riferito al Guardian che “la frana avrebbe sepolto più di 300 persone e 1.182 case”. Il primo ministro della Papua Nuova Guinea, James Marape, ha reso noto che il governo sta lavorando con i funzionari locali per fornire “soccorso, recupero dei corpi e ricostruzione delle infrastrutture”.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato che gli Usa sono pronti a fornire assistenza, definendo la Papua Nuova Guinea uno “stretto partner e amico“. Washington ha rafforzato i legami nella regione dell’Asia del Pacifico dopo che la Cina ha firmato un accordo di sicurezza con le Isole Salomone nel 2022. L’anno scorso, gli Stati Uniti hanno firmato un accordo di difesa con la Papua Nuova Guinea, considerata un importante hub militare nel Pacifico.

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