Scontro concitato a Piazzapulita (La7) tra i giornalisti Paolo Mieli e Michele Santoro, candidato alle europee come capolista di Pace Terra Dignità nella circoscrizione Sud, sui massacri israeliani a Gaza. Casus belli è l’editoriale di Mieli sul Corriere della Sera, dove attacca il procuratore capo Karim Ahmad Khan che ha richiesto un mandato d’arresto internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per i 3 capi di Hamas (“Decisione sconvolgente – scrive Mieli – innanzitutto perché al momento non esiste uno Stato palestinese su cui Khan possa esercitare giurisdizione”).

L’editorialista, che definisce “ipocrita” l’equiparazione tra i tre leader di Hamas e il premier israeliano, spiega che Netanyahu dovrebbe dichiararsi disponibile “a subire il processo minacciato dalla Corte dell’Aia, compreso l’arresto, come fece Andreotti col processo di mafia”. E aggiunge: “In questo modo Netanyahu potrà avere argomenti da portare a proprio discarico. È stato incriminato senza menzionare il 7 ottobre, ma qui in ballo c’è l’esistenza dello Stato d’Israele“.

Santoro osserva: “Prima di tutto bisognerebbe dire che per realizzare il tuo sogno di Netanyahu che si consegna alla Corte dell’Aia, occorrerebbe prima che Israele e Usa riconoscessero questa Corte, perché non solo non la riconoscono, ma addirittura nel caso in cui si potesse procedere nei confronti degli Usa, questi ultimi si riserverebbero addirittura il diritto di bombardare la Corte dell’Aia. Quindi, pensa un po’ come è utopico questo tuo sogno”.

Il giornalista poi osserva: “Tu critichi l’incriminazione della Corte dell’Aia perché dici che i capi di Hamas non sono i rappresentanti di uno Stato, perché questo Stato non esiste e loro sono dei terroristi. Bene – continua – se sono dei terroristi, perché Netanyahu sta combattendo a Gaza come se combattesse contro un esercito? Sta bombardando e torturando un’intera popolazione, ha fatto 35mila morti. Se Netanyahu compie dei crimini di guerra, deve essere processato per i crimini di guerra che commette”.

“Per liberare Mosul, la capitale dell’Isis in Iraq – replica Mieli – nello stesso arco di tempo ci furono 40mila morti, 5mila in più di quelli palestinesi. Lì ci fu una situazione molto simile a questa. Quando ti batti con uno Stato terrorista, come fai a combattere contro quelli che ti hanno ammazzato 1200 persone e a riprenderti quei 240 rapiti? Spiegamelo, perché mi interessa capire qual è la tecnica che adotteresti tu“.
“Cioè io dovrei spiegare a Israele qual è la tecnica per combattere il terrorismo? – chiede Santoro – Ma sono il più grande servizio segreto del mondo. Hanno delle capacità assolutamente straordinarie nel poter condurre una battaglia di questo tipo”.

“Senti, io sono lucido su questa cosa – obietta Mieli – Stanno perdendo la guerra”.
“Loro hanno voluto fare una guerra – ribatte Santoro – Hanno voluto trasformare quella che doveva essere la caccia ai terroristi in un bombardamento a tappeto della popolazione civile“.
“E come avresti fatto tu la caccia ai terroristi? – incalza Mieli – Me lo spieghi?”.
“Hanno ammazzato 13mila bambini, li hanno mutilati molte migliaia”, continua Santoro.
“Sì, sì, vabbè”, commenta Mieli.

“Cosa avrei fatto io? – sottolinea Santoro – Certamente non quello che hanno fatto loro, avrei dato davvero la caccia ai terroristi”.
“E come?”, ripete Mieli.
“Ma se proprio manchi di queste notizie elementari, guardati quella serie che hanno fatto…”, risponde Santoro che viene interrotto da Mieli con la stessa domanda (“Ma quale serie? Dimmi come”).
E Santoro risponde: “In quella serie ti spiegano come rintracciano i terroristi e come li catturano”.
A porre fine al botta e risposta è il conduttore Corrado Formigli che, rivolgendosi a Mieli, osserva: “Diciamo che c’è una lunga storia di omicidi mirati di Israele che tecnicamente ha eliminato capi su capi“.
“Ma sono i migliori nel mondo su questo, non hanno rivali”, chiosa Santoro.

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