C’è un lieve calo dell’inquinamento atmosferico nel 2023 rispetto all’anno precedente – dovuto alla sostituzione del parco auto con veicoli più ecologici – nelle città metropolitane italiane che però restano lontane dagli obiettivi di mobilità sostenibile necessari per raggiungere il livello di qualità dell’aria considerato accettabili dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ il principale dato che emerge dal Rapporto MobilitAria, realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche. Dallo studio emerge anche la ripresa dell’auto a livelli precedenti dell’epidemia da Covid-19 con 3159 persone morte in incidenti stradali nel 2022: il 9% in più rispetto al 2021.

Mobilità sostenibile: Firenze e Milano più vicine all’obiettivo 2030
Nell’edizione di MobilitAria 2024, l’indice sintetico che misura lo stato della mobilità sostenibile valuta la “distanza” delle 18 città monitorate dall’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile dall’obiettivo di decarbonizzazione e vivibilità urbana, calcolando (per 2020 e 2021) la media dei valori di sette dimensioni: trasporto pubblico non inquinante, mobilità ciclabile, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione, elettrificazione parco veicolare privato, impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico, sicurezza stradale. Emerge un numero per ognuna delle 18 città che dimostra la distanza tra la situazione odierna e l’obiettivo 2030 di decarbonizzazione e mobilità sostenibile. In questa classifica Milano e Firenze si avvicinano di più ai target, contrariamente a Reggio Calabria, che nel 2021 registra il -104% ed un grave deficit di mobilità sostenibile.

Il costo delle morti premature da inquinamento dell’aria
Nello studio si analizza la qualità dell’aria nelle 14 Città metropolitane italiane nel 2023. In nessuna di queste c’è stata una crescita dei valori di Biossido di Azoto (N02). A Roma, Torino, Milano, Genova, Bari, Bologna, Cagliari, Napoli si è registrato un decremento delle concentrazioni del particolato PM10, mentre per Messina, Palermo e Firenze il 2023 è stato un anno in risalita. Per quanto riguarda le concentrazioni di particolatoPM2,5polveri sottilissime – in ognuna delle città analizzate c’è stata una diminuzione della concentrazione. Ma non mancano le criticità: “Sono ancora molte le morti premature e gli anni di vita persi (Yll) associati all’inquinamento atmosferico in Italia”, afferma la ricerca realizzata dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche. L’impatto economico del Valore di una Vita Statistica (Vsl), che quantifica il risparmio dato dalla riduzione del rischio di morte prematura a causa degli inquinanti del traffico, varia notevolmente tra le 14 città esaminate nel rapporto, con stime che vanno da 17 milioni (Cagliari) fino alla cifra di 7 miliardi di euro con Milano.

Città 30: a Bologna aumentato del 14% in due mesi il flusso di biciclette
Nel 2023 l’andamento della mobilità nelle principali città italiane è progressivamente tornato alla situazione precedente alla pandemia Covid-19 e il tasso di motorizzazione in Italia, tra i più elevati dell’Unione Europea, è aumentato. Tra gli interventi considerati di successo per favorire la mobilità sostenibile c’è la città 30 – che pone il limite di velocità a 30 km orari con l’eccezione delle arterie stradali a scorrimento veloce. Dopo due mesi di applicazione a Bologna nel 2024, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, è stata registrata una riduzione del 17% degli incidenti stradali (da 452 a 377), del 19% delle persone ferite (da 377 a 304), nonché due persone morte in meno, secondo quanto rilevato dalla Polizia locale, e una crescita del 14% dei flussi di biciclette nelle quattro ciclabili monitorate in continuo.

Zone a basse emissioni: a Milano – area B evitati 150 tonnellate di NOx
A Milano sono state adottate zone a basse emissioni per ridurre la circolazione di veicoli inquinanti ed abbattere l’inquinamento atmosferico (Lez – Low Emissions Zones): una serie di normative di restrizione del traffico veicolare che le città possono adottare per vietare la circolazione dei veicoli più inquinanti. “I vantaggi derivanti dall’introduzione delle Lez sono diversi” – afferma il rapporto – come mostra il caso virtuoso di Area B del Comune di Milano: riduzione del traffico veicolare a gasolio, crescita degli accessi effettuati da veicoli elettrici o ad alimentazione ibrida-elettrica e riduzione delle concentrazioni di NOx: “In sintesi Area B ha evitato circa 150 tonnellate l’anno di NOx da traffico veicolare”.

Fondi per la ciclabilità azzerati e codice della strada per ora limita interventi per la mobilità sostenibile
Dopo gli ingenti investimenti stanziati con i fondi del Pnrr a favore dello sviluppo della mobilità sostenibile fra il 2020 ed il 2022, con le leggi di Bilancio 2023 e 2024 si è verificata una inversione di tendenza. In particolare, la legge di bilancio 2023 ha azzerato i fondi residui previsti dalla legge n.2 dell’11 gennaio 2018, per lo sviluppo della mobilità in bicicletta. Inoltre – sottolinea il rapporto “il nuovo codice della strada, approvato alla Camera, limita molto l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali nell’istituzione di città 30, attacca e depotenzia Ztl, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica”. Si invoca che “il Senato della Repubblica corregga il testo approvato a marzo 2024 dalla Camera dei deputati e che approvi un Codice della Strada a misura delle persone, che incrementi la sicurezza stradale e che restituisca strumenti di regolazione concreti alle città”.

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